La necrosi della ragione genera mostruosi profili TikTok. Se è vero che moltissime persone in tutto il mondo sono appassionate di cronaca nera, la morbosità sta superando ogni limite. A dare l'allarme, pochi giorni fa, l'edizione americana di Rolling Stone che denunciava l'account @truestorynow, 50K followers. I contenuti erano in effetti raggelanti: vittime di assassinii brutali, soprattutto bambini, raccontavano in prima persona, tramite deepfake, i dettagli dei loro stessi omicidi. @truestorynow è stato bannato, ma i reel che esponeva in pubblica piazza continuano a imperversare sui social, "adottati" da altri profili. Naturalmente, il trend non si è fermato oltreoceano ma è sbarcato anche in Italia su @storievr3, già oscurato. Stesso iter, però: i video (da voltastomaco a dir poco) continuano la loro corsa su TikTok raccogliendo decine di migliaia di visualizzazioni, per la gioia di chi ha il fegato di postarli. C'è modo di fermare questo scempio? Al momento, purtroppo, sembrerebbe proprio di no. E ora è comparso anche un video "con" Giulia Tramontano, la ragazza incinta ammazzata da Alessandro Impagnatiello che "racconta" come è stata uccisa e come starebbe ora.
Ogni storia che vediamo così barbaramente rappresentata, tra l'altro partendo da foto di minorenni acquisite senza nemmeno l'ombra del più vago consenso, è vera. Royalty Marie Floyd, 20 mesi, è davvero stata uccisa dalla nonna che, nel maggio del 2023 l'ha messa nel forno acceso. Facciamo notare come questo orrendo fatto di cronaca nera sia avvenuto di recente. A livello potenziale, dunque, qualunque altre omicidio potrebbe subire lo stesso trattamento social, tramite deepfake. Non ci sono limiti all'orrore. Orrore che sembrerebbe non essere percepito da chi commenta questo tipo di oscenità. Forse distratti dagli hashtag #StoriaTriste et similia, postano messaggi di cordoglio e compassione. Qualcuno sostiene che la bimba non si meritasse una fine del genere "perché era troppo bella". Si sprecano, immancabilmente, battutisti animati dal sacro demone del black humor.
Non stiamo pubblicando questi contenuti per fare pubblicità ai profili che li postano. Speriamo solo che portarli alla luce, @lamiastoria_ai ha già 78,6K follower in ogni caso, possa accelerare il processo che porti alla loro eliminazione. Per quanto gli utenti sembrino non notare la differenza tra un servizio del tg e questi abissi. Riteniamo che storie come quelle di Bastien, bimbo francese di due anni ucciso dal padre in lavatrice siano già abbastanza disperanti da sopportare in maniera "canonica", non è davvero necessario un racconto dell'esperienza in prima persona. Rolling Stone Usa parla di questo scempio come di un "deepfake trend" e lo definisce "un incubo". Difficile non concordare.
Il problema, però, rimane. Per ogni account con contenuti simili che viene cancellato per sempre (?), ne nascono altri che ne parassitano i contenuti, ripostandoli alla mercè di chiunque. Per restare a casa nostra, qui di seguito, per esempio, troviamo il meno fortunato, a livello di follower, @storiereali5, prontissimo a farci esporre dalla stessa Kelly Jade come mamma la abbia uccisa insieme al fidanzato perché la piccola "disturbava" i loro momenti di intimità.
Il deepfake, tra noi dal 2017, è già stato utilizzato per rendere più "credibili" fake news e spargerle online a uso e consumo di boomer e meno boomer. Pur avendo anche scopi ricreativi, gli abusi di tale tecnica hanno portato e portano a casi di revenge p0rn farlocchi ma precisissimi. Ora, eccoci di fronte a una nuova frontiera dell'orrore. Doveva andare tutto bene, si diceva che ne saremmo usciti migliori. Purtroppo, non è successo.