Il 28 maggio scorso il corpo di Marco Conforti era stato ritrovato all’incrocio tra via Rovigo e strada del Fortino, a Torino, nel bagagliaio della sua stessa auto. Lui, titolare di varie scuole guida della zona, sarebbe morto forse per arresto cardiaco, dovuto probabilmente a una dose eccessiva di cocaina. Qualche settimana fa il medico legale Roberto Testi aveva confermato che non si fosse trattato di una morte violenta, avvalorando l’ipotesi di una morte senza coinvolgimenti esterni. Addirittura si credeva che il ritrovamento nel bagagliaio testimoniasse il tentativo di Conforti di nascondersi, in preda al panico, in quel loculo. Ma davvero il 55 di Castagneto Po si sarebbe infilato nel retro dell’auto da solo? Una nuova svolta delle indagini sembra suggerire di no. Come riporta infatti Davide Petrizzelli di TorinoToday, due trafficanti nigeriani, un uomo e una donna rispettivamente di 39 e 30 anni, sarebbero indagati per occultamento di cadavere.
La tesi? La vendita finita con una overdose, il panico, il tentativo di nascondere il corpo. Secondo l’avvocato Manuel Perga, che difende i due ragazzi, l’ipotesi non sarebbe sostenuta da alcuna prova, dal momento che non sarebbero stati rilevati segni di trascinamento o di altro genere sulla scena. Ora la polizia ha sequestrato i telefoni cellulari nella speranza di trovare le prove di un incontro organizzato con Conforti per la sera del 23 maggio. L’allarme venne dato dall’ex moglie il 26 maggio, quando non vedendo la Range Rover di Conforti iniziò a preoccuparsi. Ora la pista potrebbe essere proprio quella di un incontro per l’acquisto di droga finito male.