Le motociclette erano la sua unica passione, da una vita. Prima il lavoro, poi la famiglia e infine le due ruote. Roberto Peterà si sentiva vivo quando montava in sella ma sapeva alla perfezione i pericoli della velocità e per questo, per proteggere la sua famiglia, aveva deciso di utilizzare la sua moto soltanto in autodromo. ll destino ha però voluto che quella di Adria fosse però la sua ultima corsa. Qualcosa infatti è andato storto, un’improvvisa uscita dalla pista durante le prove libere e il tremendo schianto. Il 56enne veronese non ce l’ha fatta. Inutili i tentativi di rianimarlo, neanche il tempestivo trasporto all’ospedale di Padova in elisoccorso dove è arrivato in condizioni disperate.
“Era una persona con un grande cuore, legatissimo alla sua famiglia e al figlio di 25 anni. Andare in moto gli è sempre piaciuto fin da ragazzo, ma per non correre rischi la usava soltanto in pista” hanno raccontato in lacrime i familiari della vittima a L’Arena. Roberto Peterà lavorava in una ditta che vende porte blindate. Uscito da lavoro trascorreva le ore tra famiglia e le corse, il circuito di Adria era tra i suoi preferiti e ben conosciuti. Nel frattempo lo stesso autodromo ha voluto precisare le cause dell’incidente, avvenuto intorno alle 12.25: “Il motociclista ha avuto un problema tecnico del suo mezzo. È stato prontamente soccorso da due ambulanze, quattro infermieri e un medico di pronto intervento, ma le sue condizioni erano purtroppo troppo gravi”.