Chi non ha mai pensato a cosa acquistare in caso di vincita al Superenalotto? Tutti ci abbiamo fatto un pensiero almeno una volta nella vita e un’idea ricorrente, quantomeno per me, è quella di portarmi a casa un’auto vintage da corsa. Sì, senza un colpaccio di fortuna con i numeri giusti sarebbe impossibile portarne una nel garage, soprattutto se si parla di una delle auto che hanno fatto la storia del campionato del mondo sport prototipi.
Parliamo dell’Alfa Romeo 33 TT12 che il 13 agosto verrà messa all’incanto da Bonhams, con una cifra stimata veramente alta, compresa tra il milione e quattro di euro e quasi due milioni. Cifra monstre giustificata dal palmares. Ebbene sì, l’auto offerta è stata la protagonista indiscussa del campionato 1975, vincendo sette delle otto gare a cui il team Autodelta ha partecipato quell’anno.
La TT 12 è una delle evoluzioni della 33 del 1967, nata da un progetto dall’ingegner Carlo Chiti e prodotta in sei esemplari dal 1973 al 1976. La maggior differenza rispetto ai modelli che l’avevano preceduta era il motore boxer su un telaio tubolare accompagnato da un’inedita carrozzeria in vetroresina. Il motore, un 12 cilindri boxer da 2995 cm³, 4 valvole per cilindro, due alberi a camme in testa e iniezione meccanica Lucas, già nel 1975 sprigionava 500 cavalli a 11.500 giri. Grazie al contenutissimo peso, che faceva fermare l’ago della bilancia a soli 670 Kg, l’Alfa arrivava agevolmente alla velocità massima di 330 km/h, niente male per l’epoca.
I registri di fabbrica Alfa Romeo/Autodelta indicano che il suo telaio, il numero 010, fu prodotto nel 1974 e inaugurato durante la 1000 Km di Imola del 1974, correndo in tutti gli otto round della stagione 1975 del Campionato del Mondo, guidata principalmente dai leggendari Derek Bell e Henri Pescarolo. All'inizio, il 1975 sembrava che fosse un anno impegnativo per il programma di corse dell'Alfa Romeo, poiché la situazione politica in Italia era tale che l'Autodelta non poteva contare sul sostegno del governo ed era costretta a cercare altrove i finanziamenti. Fu siglata una partnership con il Willi Kauhsen Racing Team (WKRT), che era attivo nelle corse GT e Interserie in Germania. Trasferendo la gestione ufficiale delle corse dall'Autodelta alla WKRT, l'Alfa Romeo poteva rappresentare l'Italia nel Campionato del Mondo FIA evitando le ricadute politiche. Anche se le auto erano tecnicamente iscritte dalla WKRT, l'Autodelta, sotto la direzione di Carlo Chiti, era ancora ampiamente responsabile del programma di corse.
Il primo round del campionato 1975 si svolse a Daytona, ma la prima gara per le Tipo 33 fu la 1000 Km del Mugello il 23 marzo. In questa gara il telaio 010 fu affidato ad Arturo Merzario e Jacky Ickx, che qualificarono la vettura in pole position. In una gara emozionante in cui l'Alfa Romeo e la sua principale concorrente, la Renault-Alpine, si sono date battaglia per il comando, la Tipo 33 fu infine costretta a un secondo posto finale a seguito di un pit stop inaspettato. Nella successiva gara a Digione, con Henri Pescarolo e Derek Bell al volante, la Tipo 33 finì quarta. Dopo aver risolto alcuni problemi alle sospensioni e alla pressione dell'olio riscontrati a Monza, il telaio 010, sponsorizzato da Campari, si dimostrò vittorioso alla 1000 chilometri di Spa, con Bell che riuscì a battere Ickx che correva in casa, sull’altra Alfa. Dopo Spa, il telaio 010 fu utilizzato nella Coppa Florio in Sicilia, dove Bell e Pescarolo finirono in seconda posizione, mentre il mese successivo, la Tipo 33 corse al Nürburgring, ma si ritirò dopo un piccolo incidente.
La gara di maggior successo della stagione fu a giugno, alla 1000 Km Zeltweg in Austria. Lì, Pescarolo e Bell portarono a casa il campionato mondiale FIA. Non contenti, decisero poi di andare negli USA per l'ultima gara della stagione, la 6 Ore di Watkins Glen, vincendo anche quest’ultima prova.
Dopo la stagione del 1975, l'Alfa Romeo ritirò il telaio 010 e mise in pista le ultime Tipo 33 SC 12 e Turbo nel 1976 e 1977, vendendo la 010 al famoso giudice della Corte Superiore di Los Angeles Joseph DiLoreto che, oltre al suo ruolo istituzionale, era anche un grande collezionista e pilota.
I documenti ritrovati hanno portato alla luce un accordo tra l’americano e il giudice che prevedevano che DiLoreto non avrebbe potuto vendere la Tipo 33 per 10 anni, senza il consenso scritto di Alfa Romeo, in cambio lui avrebbe avuto a disposizione per i primi 18 mesi tutti i ricambi di cui avrebbe avuto bisogno.
Negli anni la Tipo 33 ha partecipato a svariate gare d'epoca negli Stati Uniti, portando a casa diverse vittorie al Monterey Historic Automobile Races. La manutenzione eseguita sull’auto è stata maniacale ed è sempre stata tenuta in perfetto ordine di marcia, tant’è che ancora oggi la 010 si presenta nella sua livrea del campionato mondiale del 1975.
Bonhams, ora che il giudice è scomparso qualche mese fa, offre questa Alfa Romeo con parecchi pezzi di ricambio tra cui, ruote, una seconda coda, una valigetta Alfa Romeo d'epoca con varie parti elettroniche, e soprattutto, un motore di scorta 33 TT 12, acquistato direttamente da Alfa Romeo e numerato 11512 079.
Allo stato attuale delle cose, dei sei esemplari realizzati da Alfa, solo cinque sono sopravvissuti. Di questi, uno è conservato all’interno del Museo Storico Alfa Romeo di Arese, mentre un altro è esposto presso il rinomato Museo dell'Automotive della Fondazione Simeone a Philadelphia. Insomma, quest'auto è un pezzo di storia del marchio lombardo e può essere considerata come l'Alfa Romeo più vincente del secondo dopoguerra.