Le auto costruite in serie ci hanno stufati, troppa plastica, troppa elettronica, troppo tutto. Rimpiangiamo le auto vere, quelle con il sound roco, leggere e pronte a far girare la testa ai passanti. A quale auto stiamo pensando? Alla Effeffe Berlinetta.
Per chi non la conoscesse, la Berlinetta è la creatura nata dai due Fratelli Frigerio, così appassionati per le auto da assoldare una dozzina di persone, più artigiani locali, per mettere a punto una macchina unica, per i più nostalgici.
Una silhouette iconica che ricalca perfettamente quella delle berlinette anni '50 e che si dimentica di tutte le diavolerie elettroniche che le case sono solite installare sulle vetture moderne. I 790 chili della Berlinetta sono mossi da un motore in alluminio da 1962 cc di derivazione Alfa Romeo, in grado di sprigionare 180 CV, con un rapporto peso potenza veramente invidiabile. Niente tecnologia, vuol dire niente iniezione. A dissetare i quattro cilindri in linea ci pensano due carburatori orizzontali doppio corpo Weber 45 DCOE!
Insomma, un mix perfetto di ingredienti che, se mischiati alla carrozzeria in alluminio battuta a mano e i cerchi a raggi, ne fanno l’auto ideale per uno shooting fotografico che sembra scattato nel mezzo di una mitica edizione della Carrera Panamericana, una delle competizioni su strada più impegnative degli anni ’50.
Attraverso la lente di Fabrizio Ferrari, il set da vita a uno scenario d’altri tempi dove la Berlinetta sfreccia tra le strade accanto a un caballero. Ma non solo, un’altra scena immortalata dal fotografo racconta di meccanici che riparano la vettura e poi di una giornalista che fotografa al scena. Un vero salto nel passato.
3000 chilometri che attraversava il Messico da Nord a Sud, passando dal caldo tremendo del deserto al più pungente freddo delle strade andine che si inerpicavano fino agli oltre 3.000 metri di quota. Le edizioni disputate furono solo cinque, tra il 1950 e il 1954 quando, dopo il tremendo incidente di Le Mans, l’organizzazione decise di annullare definitivamente la competizione.
Solo nel 1988 la Carrera Panamericana tornò in vita sottoforma di rievocazione storica. Una manifestazione non competitiva che si corre ancora oggi, con qualche modifica al percorso e con vetture d’epoca, che arrivano fino agli anni '80, agghindate di tutto punto, come vere auto da rally.
Insomma, se negli anni '50 a dominare le classifiche della Panamericana ci pensavano auto del calibro di Porsche, Ferrari, Lancia o Mercedes, questa Effeffe non ha nulla da invidiare ai modelli dei marchi più blasonati dell’epoca.