Quando riguardo le foto dei rally e delle Parigi – Dakar di qualche tempo fa, rimango spesso rapito dalla bellezza delle Porsche Safari che vi prendevano parte, equipaggiate di tutto punto, ma senza perdere l’eleganza classica che le contraddistingue da sempre.
Jacky Ickx e Jacques Laffite sono due superstar del mondo dei motori che hanno portato una Porsche sulle dune e, probabilmente ispirato da personaggi del genere, qualcuno ha deciso di commissionare a Singer Vehicle Design la creazione di una 911 adatta al fuoristrada.
Il risultato del lavoro ha preso il nome di All-Terrain Competition Study (ACS) ed è qualcosa di abbastanza pazzesco. Il mezzo d’origine è una Porsche 964 del 1990, equipaggiata con il propulsore flat-six biturbo da 3,6 litri che eroga la bellezza di 450 CV.
L'ACS è il primo mezzo da competizione realizzato da Singer e, per raggiungere l’eccellenza, è stata richiesta la collaborazione di Richard Tuthill, nome che non ha bisogno di introduzioni nell’ambiente.
Il facoltoso e anonimo cliente, però, non si è limitato alla commissione della sola Porsche pensata per le prestazioni in off, ma ha voluto ordinarne anche un’altra destinata però alle corse su asfalto, giusto per non farsi mancare nulla.
La nota positiva? Il cliente è rimasto talmente soddisfatto del proprio progetto che ha dato la possibilità a Singer di realizzarne altri esemplari identici per futuri clienti che dovessero dimostrarsi interessati.
L'ACS è dotata di una trazione integrale permanente, cambio sequenziale a cinque marce, serbatoio carburante maggiorato, perfetto per le gare nel deserto, e di due ruote di scorta. C'è anche una cage interna che rispetta le stringenti normative FIA, mentre tutti i pannelli della carrozzeria sono realizzati in fibra di carbonio, così per compensare il peso aggiuntivo dei nuovi componenti.
Altre modifiche includono la protezione sottoscocca rimovibile in alluminio che ha uno spessore di 5 mm, sospensioni a lunga escursione realizzate su misura, con due ammortizzatori regolabili per ciascun pneumatico, freni in acciaio con pinze a quattro pistoncini, e pneumatici BF Goodrich che abbracciano cerchi in lega da 16 pollici.
All’anteriore poi non si possono non notare le due enormi pinne con funzione di parafango, che ricordano un po’ le zampe delle tartarughe, ma in bello.
Per quanto riguarda gli interni, la Porsche è stata dotata di sedili bicolore racing approvati FIA, volante custom made con pulsantiera, cockpit digitale per pilota e copilota e un sistema di idratazione integrato per chi occupa l’abitacolo, così che si possa bere mentre si è in marcia.
Insomma, il prezzo non è stato rivelato ma sicuramente non saranno cifre accessibili a noi comuni umani, costretti a sognare i rally da dietro uno schermo e non dietro al parabrezza di un bolide del genere.