Apple, Amazon, Google, Sony… sempre più colossi di altri settori provano ad avventurarsi nel settore automobilistico, forti di capacità di marketing, esperienza nel combinare hardware e software e, soprattutto, grandi risorse a disposizione.
Il marchio della mela dovrebbe lanciare la sua Apple Car chiamata Titan nel 2025: oltre che elettrica, dovrebbe essere autonoma e al riguardo prima di svelare i dettagli del progetto la società di Cupertino attende che vengano stabilite delle normative certe.
Amazon – riferisce il Corriere – “sta cercando di inserire il suo sistema Alexa nelle console di bordo di tutte le maggiori case di auto, come Audi, Bmw, Ford, Toyota e ultima arrivata Stellantis. Inoltre investe in piccole società per supportare la costruzione di furgoni elettrici in modo da fare le consegne all’interno delle città, limitando al massimo l’impatto di CO2 o acquisendo start-up specializzate nella guida autonoma”.
Quanto a Google, “Waymo, impresa del gruppo Alphabet, a sua volta casa madre di Google, grazie ai miliardi investiti proprio dal più grande motore di ricerca dispone della maggiore flotta di taxi autonomi, fabbrica direttamente le proprie telecamera e i radars, prendendo così molte distanze dai suoi concorrenti. Sta progettando una navetta autonoma tra l’aeroporto di Parigi, Charles De Gaulle e la Defense, in vista dei giochi olimpici del 2024”.
E Sony? “Ha appena annunciato che inizierà la produzione di auto elettriche attraverso la società Sony Mobility, svelando il suv elettrico semiautonomo Vision-S 02, che avrà altoparlanti integrati nei sedili per creare un campo sonoro tridimensionale, con sensori che possono monitorare tutto ciò che circonda la vettura”.
C’è pure Foxconn, il gigante che assembla gli iPhone: “Ha presentato un suv, una berlina e un autobus, alimentati a batteria, mascherandosi dietro ad un altro nome, grazie alla sua joint venture con il costruttore Yulon Motor e ha concepito per Stellantis i cruscotti dotati di software di ultima generazione. Contemporaneamente ha concluso un accordo con la start-up americana Lordstown Motors che comprende l’acquisizione di una ex fabbrica di General Motors negli Stati Uniti per assemblare i tre prototipi”.
E non manca la cinese Xiaomi, che avrebbe previsto investimenti per 10 miliardi per commercializzare i suoi primi modelli nel 2024.