Jeremy Clarkson torna a parlare di auto, ma questa volta senza l'obbligo di controbilanciare le opinioni dei suoi vecchi compagni di avventura ai tempi di Top Gear, Richard Hammond e James May. Il risultato? Una recensione sorprendentemente onesta e, come al solito, tagliente. Si parte da un ricordo spensierato – la prova dell'Alfa Romeo 75 nelle Highlands scozzesi – per arrivare alla moderna Porsche 911 Turbo S, protagonista di un test drive condito da riflessioni sul passato e sul futuro dell’auto sportiva.
L’Alfa 75 e i tempi d’oro delle prove auto
Clarkson ricorda con affetto su The Times i vecchi tempi, quando le prove auto erano avventure piene di imprevisti. “La presentazione della Alfa 75 è stata un caos perfetto: una rotta di 350 miglia su strade meravigliose, che abbiamo percorso spingendo ogni marcia al massimo. Risultato? Tutti senza benzina a metà strada. Splendido”.
Questo aneddoto serve a creare un contrasto con la modernità: oggi le auto arrivano direttamente a casa sua, come la Porsche Panamera ibrida (“Thunberg-friendly”, per Jezza), ritirata poco dopo per un richiamo globale. “Porsche ha mandato una nuova Panamera, non ibrida questa volta, ma anche quella si è spenta il giorno dopo. La soluzione? Una 911 Turbo S”.
La 911 Turbo S: “Non sportiva, non supercar, ma…”
Clarkson si dichiara finalmente libero di apprezzare la 911, modello che per anni ha criticato per ragioni di equilibrio televisivo. “Un tempo dicevo che la 911 derivava dal Maggiolino di Hitler, ma oggi è come dire che un tizio con una maglia degli Iron Maiden discende da Warwick the Kingmaker: irrilevante”.
La Turbo S, nella sua versione celebrativa per i 50 anni, è un’auto che colpisce subito per la qualità costruttiva: “Dentro, sembra costruita con la precisione di una cattedrale. Gli interni in pelle marrone, che ora va di moda, sono eleganti, e tutto è dove ti aspetteresti. Perfino lo schermo touch funziona”.
E al volante? “Non è una sportiva, e non è una supercar. Ma è qualcosa di unico. Sulle strade di campagna, in condizioni di nebbia e pioggia, dove una supercar sarebbe come un lanciafiamme per tostare il pane, la Turbo S eccelle. È stabile, prevedibile, ma pronta a esplodere ogni volta che tocchi l'acceleratore. Non è stupidamente veloce, ma ci va vicino. Ed è meraviglioso”.
Difetti e prezzo: essere icona non è economico
Tra i pochi difetti, Clarkson cita i pneumatici, troppo sensibili al tipo di asfalto, e la presenza di un bottone per irrigidire le sospensioni. “Nessuno userà mai questa macchina in pista. Perché quel bottone, allora?”
La versione 50th Anniversary, disponibile in soli 1.974 esemplari, aggiunge dettagli come un impianto di scarico sportivo, vetri leggeri e una placca numerata. Il prezzo? Oltre 240 mila ero. “Caro? Certo. Ma la Turbo è sempre stato un’icona, e questa edizione la celebra in pieno”.
Clarkson riconosce il valore intrinseco della 911 Turbo S. “Nonostante le critiche del passato, ora posso dirlo: è un’auto straordinaria. E con questa edizione celebrativa, Porsche non ha solo creato un’auto, ma un tributo a ciò che una macchina può essere: un’icona di stile, prestazioni e innovazione”.
Clarkson, ormai lontano dalle schermaglie televisive, sembra pronto a godersi il presente. E se una Porsche può conquistarlo, allora potrebbe davvero esserci speranza per il futuro.