Si è concluso il Gran Premio del Brasile e Jeremy Clarkson ha scelto di commentare i risultati nella sua rubrica settimanale per il The Sun. Jezza si è concentrato su due cose importati che, dice, “abbiamo imparato” alla fine del weekend di gara (“Beh, tre, se si conta Lance Stroll, che ha avuto un incidente con la sua auto appena riparata durante il giro di formazione”. Il riferimento è ovviamente a Max Verstappen, team Red Bull, che nel circuito di Interlagos è arrivato primo nonostante la partenza in diciassettesima posizione, una rimonta che lui stesso ha giudicato pazzesca, così come molti commentatori. Eddie Jordan, per dirne una, ha definito quella di Verstappen “la gara migliore che abbia mai visto da un pilota. Una lezione magistrale su come un pilota di F1 ha raggiunto l’apice della sua carriera ed è diventato un quattro volte campione del mondo”. In effetti, per ricordare un’impresa del genere si deve tornare al 2005 e alla vittoria di Kimi Raikkonen con la sua McLaren (ma ai tempi non pioveva).
Clarkson è semplicemente d’accordo: “Innanzitutto Max Verstappen è uno dei più grandi di sempre. Potrebbe addirittura essere il pilota più bravo che abbiamo mai visto”. Purtroppo il giudizio su Lewis Hamilton non è lo stesso. Secondo Jezza, infatti, “Lewis Hamilton ha ormai superato il suo periodo migliore. Lui attribuì la colpa della sua sessione di qualifiche in rimonta alla sua auto, ma il suo compagno di squadra, George Russell, era in prima fila”. Che la “scusa” nasconda la consapevolezza anche del pilota di essere arrivato alla seconda fase, quella discendenza, della sua carriera? “Naturalmente è possibile che, poiché Lewis passerà alla Ferrari l'anno prossimo, il team riempia il suo serbatoio di carburante con acqua d'orzo e limone invece che con benzina. Ma ciò sembra improbabile. È molto più probabile che ormai sia troppo vecchio”. Avrà ragione Clarkson?