Qualche giorno fa sono rimbalzate di testata in testata le parole che l’assessore emiliano Vincenzo Colla ha rivolto al celebre imprenditore Elon Musk, invitato di fatto a considerare un investimento in Emilia-Romagna con la sua Tesla. Accogliendo l’appello lanciato dal quotidiano Il Resto del Carlino, Colla ha presentato l’Emilia come una Regione “attraente per gli investimenti pazienti”, dicendosi quindi pronto ad accogliere Musk.
Già terra di Ferrari, Lamborghini e Maserati, la Regione sarebbe quindi pronta a lanciarsi in un’impresa tutt’altro che impossibile, seguendo un percorso di transizione che – ci sottolinea Colla – è già cominciato. Nelle sue parole spicca infatti l’elogio della mobilità sostenibile e delle sue potenzialità sul piano occupazionale, favorite da un “investimento sui saperi” che prosegue già da tempo sul territorio.
Territorio che – pare confermarcelo – si prepara già ad accogliere il colosso cinese di auto elettriche FAW (First Automotive Works), in quella che dovrebbe essere una trattativa in stadio già molto avanzato.
L’invito a Tesla e Elon Musk mi sembra si sia rivelata una mossa comunicativa vincente. Che tipo di feedback sta avendo in questi giorni?
Feedback positivi. Devo dire che stiamo parlando di un soggetto che rappresenta un investimento del domani, quindi è anche facile avere consensi su un’operazione simile, perché capace di tenere insieme lavoro e ambiente, visto che il tema dell’elettrico è il nostro futuro. C’è un soggetto che – bisogna riconoscerlo – è stato un pioniere su quel fronte. Noi abbiamo lanciato un messaggio: ci farebbe molto piacere avere Elon Musk; se vuol venire dalle nostre parti lo invitiamo anche su un’altra filiera splendida che è quella enogastronomica… che si rivela sempre molto convincente nel business…
Il passaggio all’elettrico è un lavoro già avviato nella Regione?
Siamo nel bel mezzo di una vera transizione, che come istituzione stiamo già progettando. La stiamo progettando dal punto di vista delle competenze, con un grande investimento sui saperi; si pensi al Progetto Muner (Motorvehicle University of Emilia-Romagna, ndr) che coinvolge grandi imprese, marchi e tutte le università della nostra regione proprio per gestire questi mutamenti. Provate a immaginare cosa vuol dire passare da un motore a scoppio, termico, a un motore elettrico, che è digitale. Varia tutta la filiera, la componentistica. Passaggi simili sono sempre i più difficili da gestire industrialmente, per questo bisogna partire in tempo. Noi speriamo di essere riusciti a dare il via a questa svolta, almeno dal punto di vista di un consenso e un posizionamento strategico degli attori. Chi l’avrebbe mai detto di vedere già una Ferrari ibrida elettrica?
Mi sembra di capire che ci siano già trattative avanzate con il colosso cinese di auto elettriche FAW?
Sì, ma va detto che qui ci sono già tutte le più grandi multinazionali del mondo: Ducati, Lamborghini, Ferrari, AlphaTauri, Dallara… poi c’è tutto un indotto e una filiera di piccole imprese, che sono partner di questi grandi marchi con risonanza mondiale. Si tratta quindi di un sistema paese, che è certo importantissimo per l’Emilia-Romagna, ma allo stesso tempo stiamo parlando di un driver per l’intera nazione.
Il coronavirus ha pesato, ma il vaccino potrà sbloccare definitivamente i mercati?
Diciamoci una verità: il vaccino nel 2021 c’è e fa la differenza. Nel 2020 non ce l’avevamo, quindi è solo una questione di tempo. Ma devo dire che personalmente non pensavo nemmeno di averlo già a gennaio, né di avere oggi una campagna avviata, perché stiamo già vaccinando. Può far tornare la fiducia nel nostro futuro. Il 50% dei mercati vive sulla fiducia, e recuperarla significa recuperare filiera internazionale e relazioni: questo è fondamentale. L’Emilia-Romagna è la regione che fa più export in Italia, lo fa al livello delle regioni tedesche. Non dimentichiamo che Green New Deal vuol dire sostenibilità delle nostre filiere, energie, mobilità, logistica, modo di costruire, ma vuol dire anche essere all’interno di una grande piattaforma innovativa che sia in grado di creare lavoro.