C’è chi si lamenta per le infinite liste di attesa per comprare un Rolex a prezzo di listino e c’è invece chi, nonostante di esemplari ne siano stati realizzati solo 349, potrà portarsi a casa uno splendido esemplare di Ferrari F50. L’importante, come sempre, è avere il cash, giusto?
La Ferrari F50 era nata per celebrare il 50° anniversario del marchio e venne svelata al Salone di Ginevra nel 1996, lasciando tutti a bocca aperta. Il motore utilizzato per la supercar era strettamente derivato da quello impiegato in Formula 1 durante le stagioni 1990 e 1991, con un aumento di cilindrata di 1,2 litri, passando da 3,5 a 4,7. Il V12 con bancate di 65° era frutto di tutta l’esperienza all’interno del Circus e voleva anche essere una celebrazione della fine di un’epoca segnata dal passaggio al 10 cilindri.
Niente elettronica a gestire il V12 imbullonato alla monoscocca in Kevlar, sulla F50 il cambio manuale a sei rapporti scarica liberamente a terra i 520 CV a 8.500 giri. Pensate che ha una potenza specifica di 111 Cavalli/litro, un rapporto veramente altissimo calcolando che è un propulsore aspirato.
Per pochi eletti, dicevamo in apertura, ma pochi e dotati di gran manico, perché gestire le prestazioni di una F50 non è cosa da tutti e non solo in pista: la F50 accelera da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi e raggiunge i 325 km/h.
Per plasmare le linee della F50, Ferrari e Pininfarina hanno fatto un utilizzo estensivo alle gallerie del vento, pur traendo parzialmente ispirazione dalle forme della Ferrari Mythos Concept del 1989, riprendendone diversi dettagli tra cui i fari e l’alettone.
Simile a un’auto di Formula 1 con tergicristalli e sedile per il passeggero, Ferrari ha incaricato Bilstein di creare alcuni dei primi ammortizzatori adattivi elettronici, mentre i freni Brembo permettono di arrestare la corsa della F50 in un amen.
Dopo aver visto il nuovo modello battere la F40 di quattro secondi in un giro sul circuito di prova della Ferrari a Fiorano, l'allora presidente Luca Cordero di Montezemolo dichiarò la F50 "la prima e ultima auto di Formula Uno con due posti".
La F50 è stata importata in America in soli 55 esemplari dei 349 realizzati e il telaio 104262, quello messo all’incanto da RM Sotheby’s, è uno di quelli - cosa che, se possibile, la rende ancora più rara.
Completata il 23 febbraio 1996, questa F50 fu consegnata nuova poco dopo al noto collezionista di Ferrari, Stanley Cohen di Windsor, in Connecticut, tramite la concessionaria Miller Motorcars nella vicina Greenwic. Essendo un personaggio parecchio conosciuto nell’ambiente, con diverse Ferrari nuove e d’epoca, avrà sicuramente avuto una prelazione sulla prenotazione di uno degli esemplari.
Una volta portata a casa, l’auto è stata registrata con la targa "DC 77" e per successivi 22 anni, durante i quali è stato proprietario della F50, la manutenzione è sempre stata affidata allo stesso tecnico, Thomas Passalacqua, che aveva completato l'ispezione prima della consegna nel maggio 1996.
Le fatture di accompagnamento in archivio raccontano dei diversi interventi di manutenzione annuali, in linea con il programma raccomandato dalla fabbrica e nel gennaio 2013, l’originalità di questo esemplare è stato certificato da Ferrari Classiche. La documentazione di accompagnamento in archivio illustra che l'auto conserva ancora tutti i suoi componenti principali, tra cui il motore V12 da 4,7 litri, il cambio a sei velocità, la carrozzeria in fibra di carbonio, il telaio, il differenziale e i componenti delle sospensioni.
Uno degli ultimi tagliandi, risalente a quattro anni fa, ha interessato il motore, i tubi dei freni e la sostituzione del serbatoio, per un importo di quasi 51.000 dollari. Cohen ha utilizzato l’auto raramente ma con regolarità e al momento della vendita nel 2018 la strumentazione faceva segnare una percorrenza di poco meno di 8.375 miglia dal nuovo.
Da allora la F50 è stata costantemente sottoposta a interventi di regolare manutenzione, oltre all’installazione di uno scarico sportivo Tubi, pur conservando a parte l’originale. Insomma, questa F50 è dotata di tutto il corredo originale, valigie in fibra di carbonio comprese e adesivi sui finestrini e potrebbe rivelarsi un ottimo investimento. Certo, riservato esclusivamente a chi potrà permettersi di devolvere una cifra che si aggira attorno ai 3,4 e i 4 milioni di dollari, sempre che qualche appassionato non cominci una battaglia al rialzo.