È ormai da qualche tempo che i restomod vanno alla grande, abbiamo visto diverse Porsche e Ferrari vintage catapultate dagli anni ’80 all’epoca moderna ma questa volta i ragazzi di Legende Automobiles hanno voluto imprimere un’impronta ancora più decisa a una delle icone degli anni ’80: la Renault 5 Turbo.
C’è chi griderà alla bestemmia, a un insulto a un’auto che è già abbastanza rara, bella e divertente di suo, ma c’è anche chi – come il sottoscritto – si farebbe volentieri un giro su questa strana creatura.
Se tra il 1981 e il 1986 la R5 Turbo allestita da gara si è portata a casa diverse medaglie d’oro tra il Rally di Montecarlo, Portogallo e Tour de Corse correndo nel Gruppo B e Gruppo 4, con una potenza che variava dai 185 a 370 CV. Nessuno intende schierare la nuova al via di una gara, per il momento, ma la tentazione è tanta.
L’idea di base di Legende Automobiles è stata quella di mantenere intatto il DNA originale del mito, arricchendolo però di una discreta quantità di steroidi, portando il motore quattro cilindri turbo alla bellezza di 406 CV, scaricati a terra al posteriore da un cambio sequenziale a sei marce. Mica male se si pensa che il motore da 1,4 litri di origine arrivava a “soli” 160 CV.
Oltre al motore, il lavoro del designer di auto e fondatore di Legende Automobiles, Alan Derosier, del pilota Charly Bompas, dell’ingegnere meccanico Alexander Decleves e di Pierre Chaveyriat, costruttore di auto da corsa, si è focalizzato anche sul look esterno, realizzando una carrozzeria completamente in fibra di carbonio, così da limitare i pesi, caratterizzata dai larghissimi passaruota squadrati, che nascondono cerchi da 16 pollici all’anteriore e da 17 al posteriore e dall’alettone integrato nel tettuccio.
A completare la linea ci pensa poi il doppio scarico al posteriore, inglobato in un bell’estrattore e tutta la fanaleria a led, che le dona un look strafigo.
Gli interni rimangono essenziali come in origine, ma guadagnano una strumentazione digitale, volante minimal e, soprattutto, un impianto di condizionamento automatico bi-zona, per la felicità dei fortunati proprietari.
I sedili sono di estrazione pistaiola con i fianchi particolarmente pronunciati e cinture da pista, mentre al posteriore, posizionata sopra il motore, c’è una gabbia che incrementa la sicurezza tra i cordoli.
E se dell’originale sono state realizzate circa 5.000 unità, di questa ancora non ci è dato sapere in quanti potranno portarsela a casa, men che meno a quale prezzo. Ma poco importa, per il momento ci basta sognare. Almeno quello è gratis!