Vero, da quando è terminata quel meraviglioso (e seguitissimo) programma televisivo chiamato Top Gear il nome di Jeremy Clarkson si è un pochino allontanato dall’universo dei motori. E in più bisogna anche riportare la prossima fine di The Grand Tour su Amazon Prime Video. Insomma, Jezza da esperto di quattro ruote ha saputo reinventarsi agricoltore nella sua Diddly Squat Farm, e lo si può osservare alle prese con il fango, con i trattori e anche con i politici locali in La fattoria di Clarkson, sempre sulla piattaforma streaming di Jeff Bezos. Eppure, nonostante la sua vena campagnola, rimane sempre un grande appassionato di auto, e di queste continua a scrivere recensioni sulla carta stampata. Per la precisione per il quotidiano britannico The Sunday Times, per cui Jeremy è salito a bordo del suv svedese, anche se in realtà dovremmo dire cinese visto che l’azienda è di proprietà di Geely, Volvo Xc90. Caratteristiche tecniche ed estetiche del veicolo, quindi, passano sotto l’attenta e cinica lente di Jezza, come l’attualità del Regno Unito, tra adolescenti che non vogliono guidare, una “Londra condannata” e tanto altro ancora. Ma cosa c’entra tutto ciò con il suv?
Per cominciare a parlare della Volvo in questione, Jeremy parte da una premessa a dir poco ambigua: “Non so perché un giovane che guarda il mio programma sull’agricoltura dovrebbe pensare: ‘Mmm, è proprio quello che voglio fare per vivere’”. Insomma, secondo Clarkson, per “cinquanta settimane dell’anno è un buffet di fango, dolore e tristezza, e il tutto condito da uno stipendio che deluderebbe un minatore congolese”. Eppure, sono molti adolescenti che cercano un lavoro nella sua fattoria, l’unico problema? “Non hanno imparato a guidare”. Già, secondo il racconto di Jezza la gioventù inglese “vede l’auto come una spesa inutile, e a Londra - assicura - è quasi certamente vero. Londra è condannata”. Insomma, guidare un’auto in Uk sembra essersi trasformato in un crimine quasi, o meglio “guidane una e ci sarà un soffio di ‘estrema destra’ in te” commenta il giornalista, evidenziando l’attuale visione inglese delle quattro ruote. E tutto questo, a quanto pare, potrebbe essere colpa della Volvo Xc90. Dopo le varie leggi sulla sicurezza in auto, iniziate nel 1983 con l’obbligo di indossare la cintura nel Regno Unito, “ben presto - scrive Jeremy - apparvero centinaia di monovolume ed erano tutte terribili, fino al 2002, quando Volvo ci presentò la Xc90”. Un’auto, sottolinea ancora Clarkson, che “compri con la testa”, insomma, straordinaria per portare i figli a scuola in tutta sicurezza, tutto qui… Ma la nuova versione? “Sembra più o meno uguale a tutte le altre commenta Jezza -, non che ci sia qualcosa di sbagliato in questo. È una bella macchina […] ho passato molto tempo - scrive dopo aver commentato le varie caratteristiche estetiche e tecniche dell’auto - cercando di trovare qualcosa di fastidioso o scadente e non ci sono riuscito”. Insomma, in poche parole, conclude Clarkson, “anche se è probabile che la Xc90 abbia avvelenato la mente della prossima generazione facendole credere che le auto debbano avere un senso, devo ammettere - scrive - che […] l’ultima incarnazione è assolutamente perfetta”.