Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, sì, proprio quelli che qui in Italia si aspettava da mesi e mesi, proprio quelli che Stellantis, e soprattutto il suo Ceo Carlos Tavares, chiedeva insistentemente al Governo, e allo stesso tempo quelli che in molti Paesi europei (come Germania e Regno Unito) sono stati del tutto cancellati, finalmente sono stati varati in Italia. E il cosiddetto “click day” ha avuto un successo insperato, e quindi, proprio per questa ragione, dubbio, molto dubbio. Comunque sia, il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso aveva annunciato aiuti per “quasi un miliardo”, ed eccoli qui. O meglio erano lì, visto che in meno di nove ore sono gli incentivi sono stati del tutto terminati. Per la precisione, come riporta Pierluigi Bonora su Il Giornale, i fondi ecobonus sono “esauriti in appena 8 ore e 36 minuti di operatività”. In totale, rivela sempre Bonora, sono “240 milioni destinati alla classe di emissioni 0-20 g/km di Co2 […] sono stati richiesti contributi per circa 30mila auto elettriche, tante quante quelle immatricolate in Italia in metà 2023”. Un risultato a dir poco strabiliante che comporta due conseguenze: la prima, molti automobilisti sono stati esclusi, e per questo scrive Nino Sunseri de La Verità, “il piano di incentivazione verrà rifinanziato anche se questa volta le assegnazioni saranno più selettive; la seconda, gli italiani si sono riscoperti grandi amanti delle auto elettriche. Strano, molto strano a dire il vero, e forse addirittura troppo…
Già, il modo in cui il rubinetto di aiuti statali è stato prosciugato ha portato a galla molti dubbi. “Due anomalie - riporta Marco Franchi su Il Fatto Quotidiano - stanno facendo sollevare più di un interrogativo dagli operatori del settore: la dotazione finanziaria reale del provvedimento e il ritmo di esaurimento delle risorse per le auto elettriche”. Ed è addirittura lo stesso Tavares che solleva qualche punto di domanda: “È successo - le parole del dirigente di Stellantis - qualcosa di strano, siamo rimasti sorpresi anche noi. Stiamo cercando di capire cosa abbia scatenato questo fenomeno anomalo” (fonte Il Fatto Quotidiano). Ma tornando alle grandi discussioni sulla vicenda, “più di una voce - continua Franchi - si è levata sulla reale entità dei fondi a disposizione. Sui 950 milioni stanziati dal decreto, secondo Michele Crisci, presidente dell’Unione dei costruttori esteri in Italia (Unrae), ‘con sorpresa’ emerge invece che ‘non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture: mancano ben 178,3 milioni’”. Ed è proprio sulle Ev, come sottolineato in precedenza, che gravitano i pensieri più cattivi. Secondo Massimo Artusi, presidente di Federauto, infatti, “salta agli occhi - parole riportate dal Fatto - che fino all’entrata in vigore del nuovo Dpcm la capacità di assorbimento delle vendite delle auto 100% elettriche […] è sempre stata modesta. Chiediamo continua che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno anomalo, non in linea con la ratio della norma di favorire cittadine e imprese”. Già, perché il sospetto, scrive sempre Franchi, è che “a beneficiare degli aiuti […] siano state grandi società di noleggio”. Alle supposizioni, però, risponde pronto il Governo con una nota ufficiale che recita come “il 62% delle prenotazioni è stato effettuato da persone fisiche tramite concessionario auto, mentre il restante 38% da persone giuridiche, tra cui le società di noleggio a lungo termine. Valori pienamente in linea che on le dinamiche del mercato” (fonte La Verità).