Anche il cofondatore di Tesla ed ex Ceo dell’azienda, Martin Eberhard, boccia le auto a guida (teoricamente) autonoma, vanto e punto di forza nella narrativa di Elon Musk dopo l’acquisto della compagnia americana di veicoli elettrici nel 2004. C’è da dire che i rapporti tra Eberhard e il miliardario non si possono certo definire idilliaci, con anche qualche strascico legale in passato, ma le parole dell’ex amministratore di Tesla (da cui è uscito nel 2007 per poi essere assunto nel 2009 da Volskwagen, dopo aver scontato a suo dire un periodo di inoccupabilità a causa degli accordi di riservatezza con l’azienda che aveva cofondato) non possono non essere prese in considerazione.
"Credo che sia un errore – ha detto Eberhard in un’intervista a Insider – pensare a un'auto come a una piattaforma software, come un iPhone o qualcosa del genere. Non è la stessa cosa. Ho un iPhone e ogni volta che ricevo un aggiornamento software ci sono dei bug. Con questi bug, per esempio, a volte la mia app di feed di notizie si arresta in modo anomalo. Non è un grosso problema, perché è solo un fastidio su iPhone. Ma se quel tipo di bug si presenta nel software che controlla, per esempio, i freni o lo sterzo, allora può ucciderti”.
Eberhard ha aggiunto che mentre apprezzava i "sistemi orientati alla sicurezza" come le funzioni di assistenza alla guida, "non è un grande fan" della guida autonoma: "Penso che la tecnologia sia troppo immatura per essere messa su strada", ha detto, riferendosi al software beta Full Self-Driving di Tesla. "Voglio dire, questa è la mia natura cauta, ma avrei davvero avuto difficoltà a rilasciare un software così buggato sulle strade".
Eberhard ha detto poi che quando era il Ceo di Tesla non esistevano "cagate come l'Autopilot": "Non avevo il budget per mettere un sistema di infotainment decente in macchina, figuriamoci – ha concluso – contemplare qualcosa come il pilota automatico".