La DMC-12, l’auto di Ritorno al Futuro, è il Van Gogh dell’automotive: pressoché inesistente agli occhi del mondo negli anni in cui fu in produzione (due in tutto) e consacrata ad icona pop quando la De Lorean Motor Company era ormai fallita. Le linee impresse da Giugiaro alla DMC-12 sono arrivate nel 2021 in uno stato di forma straordinario, accentuate da una carrozzeria in acciaio inossidabile non verniciato e dalle portiere ad ala di gabbiano.
Giugiaro sostiene che la bellezza sia una questione matematica e probabilmente ha ragione. La DeLorean DMC-12, che quest’anno festeggia il suo ingresso negli anta, ne è la prova tangibile. La matematica però è anche obiettiva, e lo stile dirompente della vettura non bastò a coprire i molti difetti tecnici che affliggevano la DMC-12: pesante, costosa ed equipaggiata da un V6 da 2.8 litri (fornito da Peugeot) che con i suoi 130 cavalli rendeva la guida tutt’altro che entusiasmante. Senza contare le noie elettriche e meccaniche a cui i pochi possessori dovettero far fronte.
Il vero problema della DeLorean però fu John Zachary DeLorean, eclettico fondatore dell’azienda. John - la cui vita rocambolesca è raccontata nel documentario ‘Framing John DeLorean’ - venne infatti arrestato in un albergo di Los Angeles nel 1982, mentre contrattava il prezzo di 27 Kg di cocaina con degli agenti dell’FBI sotto copertura. All’epoca la DMC-12 era in produzione da poco più di un anno ed i problemi con la giustizia del suo ideatore misero l’azienda in secondo piano.
Al contempo, lo sceneggiato di Ritorno al Futuro veniva rigettato dalle grandi produzioni americane perché troppo lontano dai gusti dell’epoca. Quando la Universal decise di investire nel film, rendendo la DMC-12 un’icona nel mondo dell’auto e del cinema, era ormai il 1985 e la DeLorean Motor Company aveva dichiarato bancarotta e il signor DeLorean prosciolto dalle accuse. Quando morì a causa di un ictus nel 2005, lasciò nella fabbrica 8.542 esemplari invendutI su di un totale di circa 9.200 vetture prodotte.
Tutto il materiale venne acquistato da Stephen Wynne, grande estimatore della vettura che si trasferì in Texas diventando in fretta il massimo esperto in fatto di restauri e riparazioni della DMC-12. Aveva i progetti, i pezzi di ricambio e la passione. È proprio Wynne, attraverso il blog della “New DeLorean”, a dichiarare che presto l’icona degli anni Ottanta vedrà una seconda vita. Pare infatti che, sfruttando parti originali non ancora assemblate, la DeLorean Motor Company sta lavorando per mettere sul mercato 300 repliche della DMC-12 equipaggiandole con un motore elettrico.
Al contempo Italdesign - fondata da Giugiaro ed attualmente parte del Gruppo Volkswagen - ha pubblicato una foto con quella che sembra essere la nuova DMC-12. La vita ha il suo senso dell’umorismo e, oltretutto, pare che non risparmi nemmeno le auto: tocca alla DMC-12 ritornare al futuro.