Ciak, si gira! Si sente il suono di un motore imponente ed eccola che sbuca all’improvviso una splendida Ferrari 250 Gto guidata da Tom Cruise nella pellicola Vanilla Sky. Tutto bellissimo a parte il fatto che la Ferrari 250 Gto, semplicemente, non è una Ferrari.
Per risparmiare sul budget del film e, soprattutto, per non rischiare di danneggiare una delle auto più ricercate sul mercato d'epoca, la produzione del film ha deciso di impiegare una delle celebri kit car realizzate da Joe Alphabet, la Alpha One Gto.
Nulla di sconvolgente, effettivamente, se pensate che, negli anni, oltre alla Datsun Z utilizzata per la 250 Gto, Alphabet impiego la Corvette C3 per ricostruire una Ferrari Gtv Daytona e una Pontiac Fiero per la F40.
Un business molto florido negli Stati Uniti che, però, non ha fatto impazzire Ferrari tanto che una Ferrari Daytona su base Corvette, utilizzata per le prime due stagioni di Miami Vice, venne sostituita da una Ferrari Testarossa bianca (vera), direttamente donata da Ferrari.
Sotto il cofano, la "finta" 250 Gto di Vanilla Sky, monta un V8 Chevrolet da 350 pollici cubi, accoppiato a un cambio automatico GM a 3 velocità, realizzato in modo da sembrare un manuale dall'interno dell'auto, anche se manca il caratteristico pomello cromato utilizzato sulle vere Ferrari.
Tra il 2007 e il 2008 la vettura è stata sottoposta a un restauro: è stata rifinita in blu scuro con tappezzeria in vinile nero. Nonostante, con ogni probabilità, Ferrari non lo approvi, l'auto è dotata degli stemmi con il Cavallino e, ai non addetti ai lavori, potrebbe sembrare una Gto a tutti gli effetti.
Sebbene le repliche siano spesso evitate da molti appassionati di auto d'epoca, grazie al pedigree di quest’ultima, il valore, durante l'asta di Bring a Trailar, è salito fino a oltre 128.000 dollari
Data la base Datsun dell'auto e il V8 Chevrolet sotto il cofano, i costi di manutenzione saranno decisamente inferiori rispetto a quelli di una vera 250 Gto o, a dirla tutta, di qualunque altra Ferrari ma, attenzione, in Italia potrebbe non essere legale utilizzarla con i loghi del marchio italiano.