Quando diventi una delle cinque maggiori compagnie USA per capitalizzazione di mercato – toccando quota 820 miliardi di dollari con una crescita del titolo del 743% nel 2020 – capita che tra le candidature per entrare a far parte del tuo stimato gruppo si nascondano anche delle “talpe”. Più o meno con questo termine possiamo infatti definire il 27enne Alex Khatilov, assunto come Software Engineer in Tesla appena lo scorso 28 dicembre. Ci ha messo pochissimo Khatilov a dare avvio alla sua attività di spionaggio, considerando che le sue prime azioni illecite sulla rete interna risalgono al 30 dicembre.
Secondo quanto formulato dalla compagnia statunitense nell’accusa, il giovane avrebbe in poche settimane trasferito sul suo account personale Dropbox migliaia di file interni, inaccessibili a gran parte del personale Tesla ma non a Khatilov per via del suo incarico in società:
“Alex Khatilov ha messo mano su dati e file altamente riservati dalla rete interna e protetta di Tesla, trasferendoli sul suo account di archiviazione cloud personale Dropbox, a cui Tesla non ha nessun accesso”, ha riferito la compagnia di Elon Musk relativamente alla vicenda.
Citato in giudizio per furto di informazioni aziendali presso il tribunale della California, il giovane ingegnere rischia grosso visto il potenziale enorme di illeciti che si nascondono dietro al suo gesto. Un gesto che, per quanto grave, continua ad apparire troppo ingenuo e di metodologie “rudimentali” per collegarlo a un’effettiva opera di spionaggio che abbia dietro dei mandanti.
Stando ad alcuni dettagli più tecnici svelati dalla testata tech statunitense The Verge, Khatilov avrebbe rubato file in prevalenza relativi al software Tesla Warp Drive, che viene utilizzato per automatizzare molti dei processi aziendali. Davanti alle accuse, l’ingegnere ha riferito di aver copiato quei file per errore e di essersi successivamente “dimenticato” di rimuoverli dal suo Dropbox personale.
Ma si tratta in realtà di una mole enorme di dati decisamente impossibile da replicare per errore; inoltre, il giovane ha goffamente cercato di cancellarli proprio mentre gli investigatori effettuavano il primo accesso da remoto sul suo computer. Resta ora da capire quanto del materiale trafugato sia circolato, e come la circostanza possa influire sul lavoro futuro della compagnia di Musk.