Si chiamano NFT e rappresentano una delle strade dell’arte del futuro. Opere nate in versione digitale dotate di un valore e tutelate a dispetto di quanto avviene su quel grande mercato aperto che è il web.
Il progetto “Le leggi dell’adrenalina”, nasce proprio per far conoscere al grande pubblico il nuovo modo di fruire i bene artistici. Promosso da RCS sulla base dell’autobiografia di Zlatan Ibrahimovic redatta da Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ha visto undici artisti molti diversi tra loro, tra grafici e pittori puri, trarre ispirazione dalla figura del noto calciatore del Milan, dalle sue frasi motivazionali e della sua storia personale, per creare produzioni in movimento o statiche, in alcuni casi partendo dalla tela per finire al digitale.
In occasione della presentazione avvenuta alla Triennale di Milano, è intervenuto brevemente anche lo svedese, il quale, oltre a spiegare le ragioni che l’hanno spinto a pubblicare per la terza volta un libro su di sé, ha parlato del suo presente e del suo avvenire.
“Ho voluto condividere il mio percorso di vita, così da permette alle persone di conoscermi meglio come uomo”, ha confidato il 40enne che per prima cosa ha voluto ringraziare gli artisti che si sono prestati a questo adattamento fuori dal comune. “L’Italia per me è una seconda casa. Mi ha dato tanto e ho valuto ridarle indietro qualcosa con “Adrenalina”. L’esperienza artistica invece, è stata una novità per me e ne sono molto orgoglioso”.
Facendo invece una riflessione in suo stile sull’importanza di aver obiettivi importanti e fare di tutto per conseguirli, il campione di Rosengård cresciuto sportivamente nella vicina e più grande Malmö, ha detto: “Senza impegno non si va da nessuna parte, ma il mio messaggio è che niente è impossibile. Da ragazzino avevo tutti contro, inoltre avendo genitori stranieri in Svezia è stato difficile, però non ho mai mollato. Credevo in me stesso, a volte fin troppo. In ogni caso ho dimostrato che se uno vuole davvero qualcosa, arriva ovunque”.
Quindi sul suo domani che alcuni vorrebbero nel cinema, viste anche le sue diverse partecipazioni in spot televisivi sia in Italia, sia all’estero, piuttosto che quella più discussa al Festival di Sanremo del 2021, il #11 del Diavolo ha ribadito con sicurezza che la sua unica strada è il calcio.
“Sono ancora attivo e mi dispiace molto in questo momento non poter giocare. Da quando sono tornato a Milano come squadra stiamo facendo grandi cose. Ora dobbiamo vincere i trofei. E io resterò finché non ce la faremo”, ha concluso applaudito dai presenti, rapiti dal suo carisma.