Dopo i dissing tra rapper ci mancavano quelli tra poeti. Anzi, tra poetesse. Ma più che di dissing –che in slang afroamericano è una mancanza di rispetto – in questo caso si può parlare di una vera e propria disputa letteraria tra Flaminia Colella e Giorgia Soleri, attraverso le rispettive storie Instagram. Materia del contendere? Il libro di poesie del personaggio del momento, la influencer, attivista e fidanzata del frontman dei Maneskin, appena uscita in libreria con la sua raccolta “La signorina nessuno”. Un libro discusso già prima della pubblicazione, come avevamo segnalato noi di MOW, visto che i versi non sembravano propriamente inediti, ma provenire invece da una pagina social che la Soleri aveva gestito in passato (prima della storia con Damiano David) e che non aveva avuto nessuna risonanza, né mediatica né letteraria. Sulla qualità dei componimenti si sono interrogati in molti, soprattutto dopo che la stessa autrice ha raccontato che un poeta, in passato, ha paragonato i suoi versi a quelli di Alda Merini. E quindi non sono mancate le facili ironie: “Pubblica le sue poesie perché è la fidanzata di Damiano David dei Måneskin?” oppure “tipico libro da influencer convinta che per scrivere poesie basti lasciare spazio tra le parole”. Ma c’è anche chi ha intravisto un talento, come la poetessa Maria Grazia Calandrone: “Quelle di Giorgia Soleri sono poesie tipiche di una ventenne, sia per stile che per contenuto. E sono piuttosto originali”.
In questo dibattito si è inserita a gamba tesa Flaminia Colella, giovane poetessa (classe ‘96) che ha al suo attivo diverse pubblicazioni tradotte in varie lingue e che collabora con il poeta Davide Rondoni. Da un lato, perché la sua analisi critica non ha fatto sconti (a livello letterario) all’autrice de “La signorina nessuno”, mentre dall’altro ha stupito perché è arrivata da una (ormai ex?) amica della Soleri. Questo il suo commento lanciato sui social: “Giorgia, quando mi hai intervistato nel 2020 qui su ig a proposito del mio "La voce del fuoco" mi sei sembrata una ragazza sinceramente interessata alla letteratura e volenterosa di imparare. Ecco, l'arte richiede rispetto. Non si può barare, perché la prova della verità in poesia rimane aperta nei secoli. E dietro di noi abbiamo Dante, Ungaretti, Montale, Esenin, Celan, che guardano mentre facciamo i nostri tentativi. Il tuo libro è un insieme di pensieri snocciolati a caso tra disegnini e pagine bianche. Non c'è ricerca lessicale, tensione verbale, non c'è metrica, né consapevolezza della materia anche nobile (l'amore) che intendevi trattare; non ci sono "versi". C'è semplicemente una serie di parole che restano al livello di "caption" di Instagram sotto alle fotografie più banali. Il mercato editoriale si ciba di fenomeni così, mandando in pasto al mondo persone che magari vogliono ottenere una patente di legittimità culturale/intellettuale, si vedono da anni. Non devi cadere nell'ottundimento che genera questo sistema drogato. I veri poeti sanno che la fama è una malacopia dell'eterno e che occorre studio lavoro e pazienza. Questo può dirtelo solo un maestro, o il rispetto per l'eccellenza dei grandi. Esistono poeti enormi che son morti nell'invisibilità. Non dire cose gravi, non paragonarti a chi ha dedicato all'arte il suo sangue e la sua vita, creando opere immortali, son dichiarazioni che lasciano nello sconcerto e che potrebbero nuocerti in futuro. La moda ricordiamo Leopardi - è sorella della morte. Ti dico questo per il bene. E ti saluto con affetto sincero”.
Dal canto suo Giorgia Soleri non si è lasciata scivolare addosso la critica e ha deciso di condividere questo messaggio e aggiungere una sua risposta piccata: “Quanta ironia c'è in persone che conosci, che hai frequentato, che hanno modo di contattarti non solo via social, ma anche tramite cellulare, ma che sentono il bisogno di criticare il tuo lavoro pubblicamente e poi screenare tale commento e metterlo nelle storie? @faminiacolella assecondo volentieri il tuo bisogno di 5 minuti di fama, ricercati con arroganza e paternalismo, nella convinzione di avere qualcosa da insegnare e le competenze per farlo. Ho ancora tanto da imparare, questo è vero, e per fortuna ne ho la possibilità. Sai cosa non si può imparare però? L'umanità”.
Insomma, si potrebbe definire uno scazzo in piena regola se la materia del contendere non fosse così nobile. Ma ben venga, perché al di là della qualità delle opere di Giorgia Soleri o della fondatezza delle critiche di Flaminia Colella, che intorno a dei componimenti poetici dei giovani si accalorino fino a rompere una amicizia ricorda le antiche dispute letterarie che hanno fatto storia. E se un tempo partivano a parole e si concludevano a colpi di fioretto, oggi – specchio dei tempi – si consumano nelle stories di 15 secondi su Instagram, ma hanno almeno il pregio di far discutere tanti ragazzi su una pratica che sembrava ormai relegata nel passato, come la poesia, e che invece sembra ancora più viva che mai.