Partiamo da due notizie. Dopo cinque anni dall’uscita del suo ultimo album, La differenza, torna sul mercato col singolo Silenzio Gianna Nannini. La cantautrice senese a giugno compirà settant’anni. Due notizie, appunto. Partiamo dai dati di fatto incontrovertibili, il 14 giugno 2024 Gianna Nannini compirà settant’anni. Una notizia, appunto. Anche se una notizia che racconta qualcosa che non è ancora accaduto, quindi più un’anticipazione che una notizia, dare notizie prima che accadono è come far gli auguri prima dei compleanni, non si fa. Passiamo ora alle notizie apparenti, a cinque anni dall’uscita del suo ultimo album, La differenza, torna sul mercato col singolo Silenzio Gianna Nannini. Ora, a guardarla dal punto di vista del mercato, il ritorno di Gianna Nannini, seppur proprio nel giorno in cui la Fimi cambia di nuovo il modo di conteggiare le vendite, differenziando copie fisiche da quelle finte in streaming, non è una notizia. Silenzio non verrà intercettato dal mercato, resterà impercettibile, con buona pace della cantautrice, della Sony, di Friends & Partners che la porterà a breve di nuovo in tour, e di Goigest che ne promuove il lavoro. Anche stando a quello che Gianna Nannini ha fatto negli ultimi anni, compresi quelli precedenti l’uscita del suo ultimo album, La differenza, l’uscita di un singolo di Gianna Nannini non è una notizia (anche se il singolo è inedito, perché lei in realtà due anni fa, a dicembre 2021, è uscita con una cover di Diamante di Zucchero, con featuring di De Gregori, che di Diamante ha scritto il testo, quindi nei fatti il suo silenzio, con la esse minuscola, è durato davvero poco), al punto che l’ultima volta che si è parlato dell’uscita di un suo singolo, sul volgere del 2020, anche se se n’è parlato all’inizio del 2021, se n’è parlato non certo per il singolo in sé, ma per una polemica legata al video che l’accompagnava. Ricordo i fatti. Dopo il caso dell’omicidio di George Floyd, ucciso barbaramente dalla polizia di Minneapolis, tutti abbiamo visto il video del poliziotto che lo soffoca con un ginocchio appoggiato sulla sua gola, mentre lui implora di poter respirare, e dopo il potente movimento Black Lives Matter, Gianna Nannini decide di tirare fuori il singolo L’aria sta finendo, che nulla ha a che fare con quel caso e quel movimento, accompagnato da un video nel quale ci sono dei poliziotti col viso da maiali. Un video che ha fatto infuriare le principali associazioni dei tutori della legge, che l’hanno accusata di aver voluto cavalcare quella situazione per fare notizia. Per altro L’aria sta finendo è una canzone d’amore, pur con un sound rockeggiante, ma la polemica è imperversata al punto che la Gianna Nazionale ha dovuto chiedere scusa, per altro dimostrando che sì, l’idea del video era proprio quella di fare notizia. Ora, il video e la polemica è del periodo a cavallo tra fine 2020 e inizio 2021, non esattamente cinque anni fa, ma non stiamo a sottilizzare, resta che l’uscita di un nuovo singolo di Gianna Nannini dopo tre o cinque anni, continua a non essere una notizia, a differenza della notizia del suo imminente settantesimo compleanno. Un tempo, quando l’uscita di un nuovo singolo di Gianna Nannini era ancora una notizia, nel raccontare la storia della cantautrice senese, forse la sola rockstar donna di casa nostra, si sarebbe sottolineato, certo facendo un giochetto facile facile con la geografia, sulla personalità pucciniana della medesima. Rock e Puccini, fateci caso, sono parole ricorrenti in tutti i vecchi articoli che parlano della Nannini. Forse per un senso del pudore che neanche sapevo di avere mi sembra che tirare in ballo Puccini, stavolta, sarebbe far troppo leva su un diritto di satira che fin qui non ho neanche usato. Il rock, visto la natura melodica del brano, sarebbe invece assolutamente fuori luogo.
Non sapendo quindi come proseguire un articolo che voglia parlare dell’uscita di un nuovo singolo della Nannini, in assenza di notizie, decido di far ricorso più che al diritto di satira, a un genere letterario che molto amo, e cui faccio spesso ricorso, il massimalismo. Ne ho fatto già abbondante uso fin qui, e il fatto che ora io stia qui a dirvelo è, in effetti, a sua volta un uso smaccato del massimalismo, la metanarrazione che vuole chi scrive lì a raccontare cosa sta facendo e perché lo sta facendo, parlando ai lettori dopo aver abbattuto la quarta parete, è appunto una delle caratteristiche primarie del genere che è forse la massima rappresentazione letteraria del postmodernismo. Come potrei applicare il postmodernismo massimalista a un articolo che parte dalla notizia non-notizia dell’uscita di un nuovo singolo cinque o due anni dopo l’ultima uscita discografica di Gianna Nannini? Semplice, parlando d’altro. Cioè, parlando d’altro ma in realtà parlando di questo, o almeno lasciando intendere che di questo stia parlando anche parlando palesemente d’altro. Ho passato le vacanze natalizie, vacanze una sega, si direbbe nella terra di Puccini e della Nannini, visto che sto lavorando anche adesso, l’adesso in cui sto scrivendo, che non coinciderà giocoforza con l’adesso in cui starete leggendo, non è una live, anche se ci sono buone probabilità che io lavori anche mentre state leggendo, lavoro sempre, quindi sì, ho passato le vacanze non-vacanze natalizie nella mia città natale, Ancona. Qui ho una rete un po’ meno potente di quella che ho a Milano, quindi la scelta dei film o delle serie tv da tenere come sottofondo mentre scrivo, l’ho già raccontato, occupandomi prevalentemente di musica non riesco a scrivere tenendo come sottofondo musica, o mi distraggo, e non riesco a scrivere senza niente sotto, perché vivo in casa con una famiglia numerosa, e di fonti di distrazione ne avrei fin troppe, quindi tengo lì questa sorta di rumore bianco fatto da serie tv o film, che prendo di volta in volta dalle varie piattaforme di streaming, uso Prime Video, NowTv, Netlfix e Disney+, a volte RaiPlay. Un sottofondo, al punto che mi capita a volte di andare a far partire una serie che scopro poi di aver già visto, senza che ciò abbia lasciato traccia nella mia memoria. In questi giorni, complice appunto la rete ballerina, e anche un certo svacco, sono capitato su un film che si trova su Prime Video, dal titolo X- A sexy horror story. Credo che Prime Video me lo abbia proposto perché prima di partire mi sono visto Three from Hell di Rob Zombie, e quindi l’algoritmo usato da Amazon li avrà indotti a pensare che io ami il genere in questione. In realtà amo Rob Zombie, ma va bene così. Ho fatto partire il film senza alcuna aspettativa, del resto doveva fungere da sottofondo. Ora, da qui in avanti parte uno spoiler, ma essendo il film in questione X- A sexy horror story, a meno che anche voi non usiate i film come sottofondo mentre scrivete o fate altro, che vi potrà mai fregare degli spoiler, se andrete a guardarlo sarà solo per vedere un po’ di tette e culi, e nello specifico le tette e il culo di Jenna Ortega, colei che Tim Burton ha scelto per interpretare la iconicissima Mercoledì Addams (qualcuno, magari, lo farà per vedere tette e culo di Mia Goth, che nel film di Ty West, questo il nome del regista, interpreta Maxine, in qualche modo la protagonista della pellicola, e nello specifico, spoiler su quello che sto scrivendo, gli andrà decisamente meglio). L’ho appena spoilerato, quindi mi spiace per voi, ma le tette e il culo di Jenna Ortega non lo vedrete in questa pellicola, a differenza di quella di Mia Goth, nota anche per essere la moglie di quel matto di Shia Le Beouf, che magari avevate già visto, in quel caso non solo tette e culo, in Infininty Pool, e forse non solo in quello, a Mia Goth non sembra far problema girare scene nuda, a differenza di Jenna Orgtega, e che sicuramente potrete tornare a vedere quest’anno in MaXXXine, la tripla X del titolo questo lascia intendere e anche nel film X- A sexy horror story Maxine è appunto una pornostar, altro spoiler, stavolta del film. Sì, perché la trama è di quelle basic, un gruppo di persone arriva in una casa dispersa nella provincia americana, quella abitata da pazzi bifolchi che in tanti film horror abbiano visto. Hanno affittato una casa, vicino alla casa di due anziani, per girare un porno. C’è il produttore piacione, c’è il regista nerd, la sua fidanzata, Jenna appunto, che fa la fonica di ripresa, poi ci sono due attrici, Mia Goth e una bionda, e un uomo di colore dal cazzo gigantesco, a un certo punto va a aprire la porta nudo al vecchio che gli affitta casa, e in controluce si vede che tra le gambe gli pende qualcosa che potrebbe essere una mazza da baseball, e la bionda, che con lui giace anche fuori dal set, ne parla appunto in quei termini. Insomma, la faccio breve, non sono Mereghetti, i due vecchi sono in realtà davvero due pazzi fuoriosi, e uno alla volta ammazzano tutti. O quasi. Lo fanno perché la vecchia, è lei quella cattiva davvero, trovando il suo invecchiare qualcosa di particolarmente spiacevole, odia il fatto che ci siano donne giovani e belle che se la godono, e non solo le vuole far soffrire, ma prova anche a provare a sua volta un piacere che evidentemente fa parte da tempo solo e soltanto del suo passato. Jenna, spoiler, che a un certo punto si stufa di star lì dietro al microfono di ripresa, e vuole passare davanti alla videocamera, pur non sfilandosi mai mutande e reggiseno, ve lo avevo anticipato, farà a sua volta una finaccia, pur essendo un filo diversa dalle due pornostar in questione. Dire che Maxine, cioè Mia Goth, sopravviverà, il film MaXXXine sarebbe in effetti potuto essere un prequel (o meglio, il prequel del prequel, perché a pochi mesi dall’uscita di X- A sexy horror story, sempre nel 2022, stavolta a settembre, trovo online, è uscito anche il prequel, Pearl, sempre diretto da Ti West, ma stavolta co-sceneggiato anche dalla stessa Mia Goth, me lo andrò a recuperare, ho letto che sta per uscire anche il nuovo album di Biagio Antonacci), è il solo vero spoiler di questo articolo, lei a uccidere la vecchia, passandoci sopra con la macchina, la testa schiacciata come una noce dentro uno schiaccianoci.
Ok, abbiamo appurato che nessuno vedrà tette e culo di Jenna Ortega neanche stavolta, e che invece anche stavolta vedrà tette e culo di Mia Goth. Abbiamo appurato che X- A sexy horror story è il solito film horror, un gruppo di persone che arriva in una casa isolata e incontra dei maniaci, stavolta c’è solo la variabile del porno, laddove altre volte c’era una gita o qualcosa d’altro. Ok, dirà qualcuno, ma le tette e il culo di Mia Goth, e le non tette e il non culo di Jenna Ortega, e più in generale la trama banalotta di X- A sexy horror story che c’azzecca con l’uscita a cinque o tre o due anni dall’ultima uscita discografica di Gianna Nannini? Forse che quel vedo e non vedo sia metafora dell’ambiguità del vendere qualcosa, cinque anni di assenza che in realtà sono tre, anzi, due, per qualcos’altro, tre anni di assenza che vengono spacciati per cinque? O forse la metafora, più sottile, è quella della giovane pornostar, Mia Goth, che svendendosi si salva dalla furia omicida della serial killer, la vecchia che ha eliminato tutta la troupe del film, compresa quella Jenna che avrebbe voluto svendersi ma non è poi andata fino in fondo (in realtà sì, perché le scene porno le ha girate, solo che noi non le abbiamo viste non si capisce bene perché)? Come dire, svendersi equivale a salvare la pelle in questa epoca oscura di vecchi che provano a sopravvivere uccidendo i giovani. E poi, in caso, chi sono i giovani e chi sono i vecchi, forse che i settant’anni prossimi venturi di Gianna Nannini la faccia identificare con la serial killer? O forse c’è un rovesciamento di ruoli, per cui chi oggi prova a fare musica suonata, quindi decisamente più rivoluzionaria di chi segue le mode del momento, la trap, l’urban, è in realtà la giovane, Mia Goth trapper e poppettari usa e getta nei panni della vecchia omicida? O forse, vedi tu, Mia Goth è una che non si svende, ma che fa un uso consapevole del proprio corpo, Gianna Nannini è quella di America, “per oggi sto con me mi basto”, sarà questa la chiave di lettura? Lei in salopette ignuda sotto potrebbe essere la nuova Statua della Libertà col vibratore al posto della torcia? Non fossimo in campo massimalismo, ma mera cronaca, ora starei qui a spiegarvi la rava e la fava, modo di dire che non appartiene alla mia terra natale, quanto più alla terra nella quale risiedo in esilio, Milano e la Lombardia, ma lasciare domande senza risposte è tipico del postmodernismo, che facendo largo uso di ironia (la medesima ironia che forse il più postmoderno di tutti, David Foster Wallace, ha contribuito in qualche modo a uccidere, col suo famoso discorso sull’abuso che se ne è fatto) e di citazioni e anche di utilizzo di generi diversi, ha in qualche modo preso di mira proprio quella fine di certezze che l’entrata in crisi del progresso capitalistico ci ha gettato addosso, o meglio, ha gettato addosso alla generazione dei baby boomers, io sono un Generazione X, quindi no, miei cari, niente risposte. Ok, dirà sempre quel qualcuno, ma quindi questo Silenzio, nuovo singolo di Gianna Nannini dopo cinque, tre o due anni, com’è? Un bel silenzio non fu mai scritto, parafrasi dantesca, un altro toscano, dice tutto quel che c’è da dire a riguardo. Mica vorrete che contraddica il sommo poeta, tanto più mentre sono nella terra di almeno un altro paio di suoi importanti colleghi? Silenzio, appunto.