image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

“Perfect Days” di Wim Wenders: finalmente un elogio della normalità. Non tutti i capolavori devono fare rumore

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

5 gennaio 2024

“Perfect Days” di Wim Wenders: finalmente un elogio della normalità. Non tutti i capolavori devono fare rumore
Arriva in Italia “Perfect Days”, il nuovo film di Wim Wenders. Il regista di culto torna a Tokyo per parlarci della normalità e qualcosa in più. Ogni giorno scorre identico al precedente, tra la musica di Lou Reed e il giro dei soliti locali. Ma come vivere i piccoli cambiamenti?

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

“Se le cose non cambiassero mai sarebbe assurdo”, sentiamo dire a Hirayama, il protagonista di Perfect Days, il nuovo film di Wim Wenders. In un film in cui al centro ci sono la routine, la normalità e la ripetizione una frase del genere stride. Ma come, siamo costretti a pensare, nell’eterno riproporsi delle stesse giornate stavamo così bene. Perché cambiare? Perché cercare una novità? La verità è che anche la routine non è sempre uguale a se stessa. Si modifica, anche se in maniera impercettibile. Lo fa costantemente. Con lentezza, un po’ come quelle piante che Hirayama ama fotografare durante le sue pause pranzo. La normalità è come la Komorebi, termine giapponese che indica la luce che passa attraverso le foglie degli alberi: ogni riflesso è unico e irripetibile. Hirayama si alza al mattino (senza sveglia, quasi come fosse anche lui un albero, che alza le foglie con la luce), annaffia le sue piante e va a lavoro: si occupa della pulizia dei bagni di Tokyo. Bagni ultramoderni, futuristici, degni della navicella di Stanley Kubrick in 2001. Per spostarsi si muove con il suo furgoncino e lungo la strada ascolta vecchie cassette: The Animals, Lou Reed, Patti Smith. Il suo collega è un giovane sfaticato, Takashi, che cerca l’aiuto del mentore per conquistare una ragazza, che però gli preferisce la musica di quei nastri. Parla poco, Hirayama, quasi per niente. Saluta le persone con un cenno del capo solo quando queste gli restituiscono lo sguardo. Finito il turno, va a lavarsi nelle docce pubbliche, per poi andare a bere un bicchiere nello stesso bar e a mangiare nello stesso ristorante. In quest’ultimo lavora Mama, una donna che sembra attratta dal protagonista, una “storia” a cui Wenders accenna solamente. Tornato a casa, legge fino ad addormentarsi. Possiede, infatti, una notevole libreria che aggiorna settimanalmente. Così come settimanalmente aggiunge le immagini sviluppate degli alberi che fotografa ogni giorno. O almeno quando la luce lo permette.

Wim Wenders
Wim Wenders

Koji Yakusho, miglior attore protagonista al Festival di Cannes del 2023, dà vita a un personaggio che riesce a vivere il presente, che abita il suo tempo senza che questo sia scandito dal procedere delle lancette: ogni mattina, infatti, l’orologio viene lasciato a casa. C’è il presente del lavoro, le mani che si muovono precise negli angoli dei bagni e l’attenzione per ogni dettaglio. Il presente del viaggio, scandito dalla playlist analogica delle cassette. Il presente del pranzo e quello del ritorno a casa, del riposo. Alla nipote, scappata di casa dopo un litigio con la madre, Hirayama dice: “Adesso è adesso, un’altra volta è un'altra volta”. Non c’è bisogno si stabilire con troppa precisione il “quando”: questo arriverà da solo. Ma l’interpretazione di Yakusho non si appiattisce sulla figura dell’uomo comune che vive una vita zen. Il suo rapporto con la sorella, con Mama e con Takashi danno profondità al personaggio. Le difficoltà, più simili a imprevisti a dire il vero, dimostrano che Hirayama è tutt’altro che apatico. Piange quando la sorella gli racconta della condizione di salute del padre, gioca con uno sconosciuto a tris tramite un foglietto lasciato nell’angolo di un bagno e condivide birra e sigaretta con l’ex marito di Mama. E quei sogni in bianco e nero: immagini di acqua che scorre, di vento che soffia tra i rami e dettagli dei palazzi di Tokyo, la metropoli che appare sullo sfondo di tutto il film, ma che sembra stanca, abitata da anziani. Una città molto diversa da quella caotica che Wenders aveva raccontato in Tokyo-Ga nel 1985, il suo documentario sul regista Yasujiro Ozu: adesso è lenta, senza fretta, fatta di persone che hanno tempo da perdere. Il tempo della ripetizione che, paradossalmente, diventa sempre diverso. Basta che si aggiunga una semplice variazione al tema. Come le fronde degli alberi, che si allargano con i secoli. Millimetro dopo millimetro. È vero che Wim Wenders ci ha voluto parlare dell’ordinario, di un uomo comune che vive ogni giorno sapendo che quello successivo sarà quasi identico. In quel “quasi”, però, c’è la tridimensionalità della vita. La bellezza sta nelle impercettibili modificazioni di ogni istante. Altrimenti, sarebbe assurdo. Forse per questo motivo il regista ha voluto declinare al plurale il titolo della canzone di Lou Reed, Perfect Day. Quello perfetto non è un solo giorno. I giorni perfetti sono tanti. Anche se a modificare quella perfezione è un semplice riflesso sulla parete di un bagno pubblico.

More

È l'ultimo Natale del cinema d’autore? “Cannibalizzati” da grandi produzioni e piattaforme, i film rimangono in sala pochi giorni: da Alice Rohrwacher a Emma Dante, viaggio nella mutazione

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Geni incompresi?

È l'ultimo Natale del cinema d’autore? “Cannibalizzati” da grandi produzioni e piattaforme, i film rimangono in sala pochi giorni: da Alice Rohrwacher a Emma Dante, viaggio nella mutazione

Ferrari di Michael Mann è una bellissima occasione sprecata. L'estro del regista? Nelle scene della Mille Miglia e dell'incidente di Guidizzolo. Ma il resto del film?

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Quando eravamo re

Ferrari di Michael Mann è una bellissima occasione sprecata. L'estro del regista? Nelle scene della Mille Miglia e dell'incidente di Guidizzolo. Ma il resto del film?

Sia benedetto Miyazaki, ma i suoi film che piacciono un po’ a tutti come “Il ragazzo e l'airone” non stanno iniziando a stufare?

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Record di incassi, ma...

Sia benedetto Miyazaki, ma i suoi film che piacciono un po’ a tutti come “Il ragazzo e l'airone” non stanno iniziando a stufare?

Tag

  • Cinema

Top Stories

  • Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?

    di Riccardo Canaletti

    Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?
  • Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…

    di Irene Natali

    Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…
  • Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...

    di Gian Paolo Serino

    Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...
  • Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”

    di Viola Di Grado

    Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”
  • Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

    di Irene Natali

    Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…
  • Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

    di Jacopo Tona

    Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Karaoke Night su Prime Video: tra i latrati di Zorzi e i miagolii di Gerini è puro inquinamento acustico

di Grazia Sambruna

Karaoke Night su Prime Video: tra i latrati di Zorzi e i miagolii di Gerini è puro inquinamento acustico
Next Next

Karaoke Night su Prime Video: tra i latrati di Zorzi e i miagolii...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy