image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Ferrari di Michael Mann è una bellissima occasione sprecata. L'estro del regista? Nelle scene della Mille Miglia e dell'incidente di Guidizzolo. Ma il resto del film?

  • di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

7 gennaio 2024

Ferrari di Michael Mann è una bellissima occasione sprecata. L'estro del regista? Nelle scene della Mille Miglia e dell'incidente di Guidizzolo. Ma il resto del film?
“Ferrari” di Michael Mann è una bellissima occasione sprecata. Il film dedicato a Enzo il Drake non pare essere riuscito a esprimere ciò che avrebbe voluto (o dovuto). L’estro del regista si vede soltanto nelle tragiche scene della Mille Miglia del 1957 e dell’incidente di Guidizzolo che causò nove vittime fra gli spettatori tra cui cinque bambini. Ma poi... Anche se rimane il fascino di “quando eravamo re”, con Enzo Ferrari come una sorta di italico Muhammad Alì

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

“Quando eravamo Re” era il titolo di un documentario sul campione Muhammed Ali, ma vale anche per il nostro Made in Italy che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo, Ferrari in particolare. Quando la F1 non era appannaggio dei fan su Instagram e dei social media manager che ammiccano al pubblico femminile, ma uno sport per gentiluomini che morivano durante “semplici” prove di collaudo o scrivevano, obbligati dalla propria morale, una lettera a parenti e compagne prima di una gara importante. Non c’erano i sistemi anti-decapitazione e i contratti milionari televisivi erano una realtà neonata. Anche Michael Mann era un re, nel suo campo che è quello cinematografico e televisivo (sua l’impronta di stile nella serie Miami Vice) con l’infinita notte di Collateral, la storia di Alì, il capolavoro inquietante e sottovalutato di Manhunter (Dr. Lecter prima di Anthony Hopkins) e l’iconico thriller “Heat - la Sfida”.

Adam Driver nei panni di Enzo Ferrari
Adam Driver nei panni di Enzo Ferrari

Ricordandomi di questo grande regista quando sono entrata nella Sala Darsena, a Venezia, mi ha fatto specie trovarmi di fronte a un’opera tanto deteriore. Come ha spiegato lo stesso Mann, Ferrari non è un film sulle corse, ma sul “the family man” dietro quelle corse, eppure pensare di parlare di Ferrari, di farne un biopic, senza concentrarsi sulle macchine significa un’opera di mutilazione grave su una icona del novecento. Un anno prima della vincita delle Mille Miglia il figlio maggiore di Enzo, Dino, muore. Il lutto alimenta le tensioni tra Enzo Ferrari (Adam Driver) e Laura, sua moglie nonché collega in affari interpretata da una esagitata Penelope Cruz - sembra uscita da una serie di Muccino padre -. La vita di Enzo corre verso il disastro, parallelamente il suo impero in pieno fallimento, mentre il piccolo Piero, il figlio illegittimo avuto dall’amante di una vita, Lina Lardi (Shailene Woodley), cerca la sua identità in quella Modena che osanna il padre ma non sa come collocare questo bambino dalle origini dubbie. Nella dicotomia lacerante tra due case e due famiglie: l’appartamento con la moglie a Modena e la tenuta fuori città con l’amante, Enzo cerca conforto nel terzo figlio che ha il volto della Ferrari (e non le macchine che vende ai ricchi, ma gli esemplari da corsa). Ferrari vede i suoi piloti morire alla velocità di semplici crash test dummies ma niente sembra scalfire la maschera di cera dell’ex pilota; l’unico moto di dolore è rivolto alla tomba di Dino, futuro di un impero che crollerà se non inizierà a vincere gare e se non cederà alla presenza ingombrante di Gianni Agnelli - accordo a cui Mann accenna in una scena fin troppo breve -.

Enzo Ferrari
Enzo Ferrari

Continuo a pensare, a distanza di quattro mesi che Ferrari rimanga una bellissima occasione sprecata dove l’afflato di Michael Mann si coglie solo in quelle tragiche Mille Miglia del 1957 e l’incidente di Guidizzolo: 9 spettatori tra cui 5 bambini morirono per lo scoppio di uno pneumatico (della vettura di Alfonso de Portago), il tutto mostrato con la magnifica crudeltà sensuale di cui solo Mann sa investire le macchine (insieme a lui David Cronenberg). Sarebbe stato interessante però capire perché se altrove certe gare erano vietate (dopo l’incidente di Le Mans del 1955) in Italia non erano neanche state disposte delle misure di sicurezza adeguate. Ferrari venne assolto da ogni accusa, ma di chi sono le mani sporche di sangue? A chi tocca contare le vittime? Anche questo fa parte della mitologia di Enzo Ferrari, uomo più grande della sua stessa leggenda la cui unica colpa – un po’ come i personaggi di James Ballard - è tentennare nella realizzazione della sua mitologia personale. Il film è basato sulla biografia di Brock Yates del 1991 “Enzo Ferrari: The Man, and the Machine”, ma oscilla tra il melodramma e il thriller senza compiere mai, in modo fin troppo cauto, una scelta. Mann indugia (e senza le sue solite colonne sonore eclettiche) così come l’uomo Ferrari tra due vite che sta perdendo contemporaneamente: “Due corpi non possono occupare lo stesso spazio” spiega Enzo a Piero, questo vale per le corse ma anche per suo figlio morto e quello vivo al suo fianco, semplice logica fisica che perde ogni significato nel cuore infranto di un uomo che ha fatto sognare l’Italia e il mondo.

More

E se Scattone e Ferraro fossero innocenti? Un podcast riaccende la luce sul caso Marta Russo

di Federico Vergari Federico Vergari

Cronaca

E se Scattone e Ferraro fossero innocenti? Un podcast riaccende la luce sul caso Marta Russo

Sia benedetto Miyazaki, ma i suoi film che piacciono un po’ a tutti come “Il ragazzo e l'airone” non stanno iniziando a stufare?

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Record di incassi, ma...

Sia benedetto Miyazaki, ma i suoi film che piacciono un po’ a tutti come “Il ragazzo e l'airone” non stanno iniziando a stufare?

Enzo Ferrari, tra passione (morbosa) per le donne e l'accusa di omicidio colposo: il lato oscuro del Drake non raccontato dal film di Michael Mann

di Lorenzo Fiorentino Lorenzo Fiorentino

rosso oscuro

Enzo Ferrari, tra passione (morbosa) per le donne e l'accusa di omicidio colposo: il lato oscuro del Drake non raccontato dal film di Michael Mann

Tag

  • Cinema
  • Ferrari

Top Stories

  • Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?

    di Beniamino Carini

    Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?
  • Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…

    di Giulia Ciriaci

    Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…
  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...

    di Jacopo Tona

    E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...
  • Le bombe di Mara Maionchi: “X Factor? Morgan ebbe un’intuizione…”. Poi la trap e il rap (“Non so neppure se ritenerli brutti”), Sanremo e la Rai, Vasco Rossi e la scoperta di Gianna Nannini…

    di Domenico Agrizzi

    Le bombe di Mara Maionchi: “X Factor? Morgan ebbe un’intuizione…”. Poi la trap e il rap (“Non so neppure se ritenerli brutti”), Sanremo e la Rai, Vasco Rossi e la scoperta di Gianna Nannini…
  • Siamo andati al concerto di Lucio Corsi al Locus Festival, ma com’è stato? Piuttosto deludente, ma salvato dai pezzi sempreverdi di un cantautore che sa scrivere e…

    di Elvio Carrieri

    Siamo andati al concerto di Lucio Corsi al Locus Festival, ma com’è stato? Piuttosto deludente, ma salvato dai pezzi sempreverdi di un cantautore che sa scrivere e…

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ferragni, Amadeus e Achille Lauro: il 2023 è finito in polemica, ma il peggio arriverà a Sanremo 2024. Ecco perché

di Angelo Calculli

Ferragni, Amadeus e Achille Lauro: il 2023 è finito in polemica, ma il peggio arriverà a Sanremo 2024. Ecco perché
Next Next

Ferragni, Amadeus e Achille Lauro: il 2023 è finito in polemica,...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy