Ornella Vanoni, nata il 22 settembre 1934, ha compiuto 90 anni ed è la regina indiscussa della musica italiana. È anche l'unica donna e il primo artista in assoluto ad aver vinto due premi Tenco (solo Francesco Guccini dopo di lei è stato premiato due volte). La Vanoni oltre ad un timbro di voce inconfondibile ha anche una biografia pazzesca. Ex compagna di Giorgio Strehler, debutta prima a teatro da giovanissima, come attrice in Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello. E solo successivamente come cantante, nel 1957, durante la prima rappresentazione al Piccolo de I Giacobini di Federico Zardi. Qui si esibisce con due ballate della Rivoluzione francese, Les rois s'en voint e La Seine est rouge. Da questo momento in poi, la sua carriera prende una piega ben precisa, nasce l'idea di una cantante "intellettuale", impegnata e sofisticata, che attira subito l'attenzione di tutti (l’anno dopo Giorgio Strehler deciderà di crearle un repertorio su misura). Ma "morto" un fidanzato, se ne fa un altro. Finisce l’amore con Strehler e anche i suoi rapporti col Piccolo perché "si sentiva una bambina in un cappotto troppo grande". Con Strehler c'era l'amore, ma Ornella sognava l’allegria. È il turno di Gino Paoli...
Arriva Gino Paoli e con lui un amore Senza Fine. Dopo un aborto di lei e un tentato suicidio di lui, gli sguardi dell’uno sull’altra sono oggi gli stessi di un tempo, di quel Cielo in una stanza. "E m'innamorerai, e t'innamorerò. Tu con la tua allegria, io con la mia malinconia. Ci sono malattie inevitabili". (Gino Paoli, E m'innamorerai). E fu proprio così la loro affascinante e stramba storia, fatta di tante risate (persino dopo aver tentato di ammazzarsi, sul letto di ospedale, Gino Paoli al vedere la Vanoni entrare nella stanza scoppiò a ridere), di tradimenti e di canzoni da cantare. Un amore troppo complicato (un po’ come tutti gli altri), dice Ornella Vanoni che continua però a sostenere la tesi secondo cui: "Se non ti innamori di Gino e delle sue parole è perché sei sordo". In risposta alla mamma della star che invece lo riteneva bruttino e spesso si chiedeva perchè sua figlia continuasse a starci insieme. Ma qual è l'uomo più affascinante che Ornella Vanoni abbia mai incontrato? Ha un altro nome, si chiama Hugo Pratt, il fumettista italiano più conosciuto al mondo. “Ti sedevi a fianco a lui e il mondo era lì”.
Gli anni Settanta sono anche quelli che segnano un altro incontro importante per Ornella, quello con la "Bossa nova". La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria, è il nome di uno degli album più belli della diva italiana, pubblicato nel 1976, realizzato in collaborazione con il cantautore brasiliano Vinícius de Moraes e il chitarrista Toquinho. Il Brasile irrompe nella vita di Ornella, e nel mezzo finisce anche Giuseppe Ungaretti (il poeta ha anche fatto musica, La vita, amico, è l'arte dell’incontro). Pochi sanno però che in quegli anni la Vanoni nazionale (da giovane, la chiamavano "culo d’oro") posò mezza nuda per Playboy. Scatti di cui lei stessa fu regista e coordinatrice. Eppure, all'epoca non fu una eclatante novità, tutti i suoi vicini erano abituati a vederla gironzolare in casa solo in mutande (e con le finestre spalancate)... La cosa più curiosa però è scoprire come venne pagata per quel servizio fotografico. Invece dei soldi, la cantante ha preferito una sfera dell'artista Arnaldo Pomodoro con il quale strinse una profonda amicizia. Sì ma...le cannette? Oramai è diventato un meme, Ornella Vanoni a Belve, il programma di Francesca Fagnani, ammette il suo vizietto che considera la sua medicina, il suo sonnifero. Il requisito imprescindibile per diventare sua badante? Deve saper rollare, ovviamente. anche se per il momento riesce ancora a farsele da sola...