John Fante, figlio di un immigrato italiano abruzzese e di una casalinga statunitense, nasce nel 1909 a Denver, nello stato del Colorado. Dopo l’abbandono degli studi universitari, deciderà di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, fuggendo a Los Angeles, dove inizierà a pubblicare racconti per alcune riviste. Tra i suoi capolavori ricordiamo ‘Chiedi alla polvere’, ’Aspetta primavera, Bandini’ e ‘La confraternita dell’uva’.
Verrà visto come un modello da tanti, tant’è cbe Bukowski lo considererà il migliore in assoluto, arrivando a eleggerlo come suo Dio e a minacciare il proprio editore di non consegnargli il suo nuovo romanzo, se questi non avesse ristampato ‘Chiedi alla polvere’.
Ed è proprio dalla prefazione del seguente romanzo, così crudo e diretto e nel contempo dolce e poetico, che proviene il seguente estratto:
«Così l'ho intitolato ‘Chiedi alla polvere’, perché in quelle strade c'è la polvere dell'Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere.
E c'è una ragazza ingannata dall'idea che felici fossero quelli che si affannavano, e voleva essere dei loro.»
Fante morirà l’8 maggio del 1983 a Los Angeles, dopo aver subìto l’amputazione delle gambe ed essendo ormai cieco a causa del diabete di cui era ammalato da anni.
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