image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto Thunderbolts* al cinema, ma com’è? Uno dei migliori film Marvel (ma solo perché il livello generale è precipitato)

  • di Alessio Simone Iannello Alessio Simone Iannello

3 maggio 2025

Abbiamo visto Thunderbolts* al cinema, ma com’è? Uno dei migliori film Marvel (ma solo perché il livello generale è precipitato)
Thunderbolts* o non Thunderbolts*? Questo non è il vero dilemma, perché l’unica cosa certa è che si tratta del miglior film Marvel degli ultimi tempi. Ma attenzione: lo è solo perché il livello generale è ormai crollato a picco. Tra i vari meriti troviamo il personaggio di Sentry (Lewis Pullman) che, seppur sia parecchio lontano da quello del fumetto, non è per niente male…

di Alessio Simone Iannello Alessio Simone Iannello

Negli ultimi tempi, l’universo Marvel è diventato ostico quanto quello fumettistico: per capirci qualcosa, dovreste recuperare circa 34 film e 11 serie. Ma quanti di questi possiamo dire che sono davvero “belli”? Escludendo la trilogia dei Guardiani della Galassia, il primo Avengers e i due Doctor Strange, il resto è mediocrità o peggio ancora. Almeno fino a Endgame c’era un filo conduttore preciso, un piano narrativo che, per quanto discutibile, portava a una conclusione chiara. Anche se Endgame resta un film abbastanza pessimo, quantomeno chiudeva un ciclo. Dopo di quello, il caos: attori mandati via per scandali, flop a ripetizione e un evidente calo qualitativo anche sul piano tecnico. Le “fasi” successive sembrano navigate a vista, senza direzione. In mezzo a questo marasma, Thunderbolts* sembra quasi una boccata d’aria fresca, ma solo per confronto. È un film che non ha grandi pretese, scorre abbastanza bene e si regge su un cast ottimo. Non è perfetto e non farà certo gridare al capolavoro, ma almeno non cerca di risollevare da solo l’intero universo Marvel (ciao Fantastici 4). La trama è semplice e già vista: un gruppo di “non buoni”, non sono nemmeno veri villain, si unisce e diventa una squadra per fronteggiare un antagonista che, a sua volta, non è davvero un cattivo. Un po’ Suicide Squad, un po’ Guardiani della Galassia. Ma, a differenza di tanti altri titoli recenti, qui vediamo finalmente i supereroi fare... i supereroi. Salvano civili, proteggono vite. Una cosa banalissima, ma che nell’Mcu mancava da tempo. Ed è già qualcosa. Il film ha anche il pregio di non prendersi mai troppo sul serio, seguendo (in tono minore) la via tracciata dai Guardiani. E per chi amava i fumetti Marvel dei primi anni Duemila, c’è un nome che colpisce: Sentry. Personaggio editorialmente interessantissimo, introdotto nei 2000 con una trovata geniale — la Marvel pubblicò albi in stile anni Sessanta facendo credere fosse un eroe creato da Stan Lee e poi “dimenticato”. Era la sublimazione del motto “supereroi con superproblemi”, cuore dell’identità Marvel.

Thunderbolts*
Thunderbolts* Dal film Marvel

Nel film, Sentry non è malissimo. Esteticamente lontano dalla versione fumettistica, ma l’interpretazione di Lewis Pullman (figlio di Bill Pullman) regge bene, soprattutto nel rendere la dicotomia interiore del personaggio. È chiaro che Thunderbolts* serve soprattutto a introdurre lui nel Mcu, probabilmente per affidargli in futuro un ruolo centrale — forse proprio quello che fu di Captain Marvel in Endgame. Thunderbolts* ha i soliti problemi di ritmo (prima parte lenta, seconda che corre troppo), ma non è nulla di nuovo per i film Marvel. La verità è che la Marvel ha finito le idee ma continua a mungere la sua mucca d’oro. Speriamo davvero nei Fantastici 4, anche se, alla fine, potremo sempre consolarci guardando Pedro Pascal per due ore. E sì, diciamolo, non è poi così male.

Tag

  • Marvel
  • Cinema
  • Cultura
  • recensione

Top Stories

  • Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)

    di Riccardo Canaletti

    Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)
  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...

    di Matteo Cassol

    E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...
  • Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica

    di Riccardo Canaletti

    Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse
  • Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

    di Leonardo Caffo

    Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

di Alessio Simone Iannello Alessio Simone Iannello

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Scelte stupide di Fedez e Clara? Tra brand di lusso, contributi del ministero della Cultura (per quali meriti?) e scollature volgarotte, è la colonna sonora dei ricchi annoiati?

di Marinella Venegoni

Scelte stupide di Fedez e Clara? Tra brand di lusso, contributi del ministero della Cultura (per quali meriti?) e scollature volgarotte, è la colonna sonora dei ricchi annoiati?
Next Next

Scelte stupide di Fedez e Clara? Tra brand di lusso, contributi...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy