L’estate anticipata di questi giorni caldi galoppa. Il fu concerto del Primo Maggio si è evoluto in un Music Awards di quelli che vanno in onda in settembre, tutti in fila a cantare la loro brava hit alla faccia della Festa del Lavoro che si stava celebrando, mentre ieri è stato il debutto delle canzoni dell’estate grazie a Fedez e Clara con “Scelte stupide”: ma già con loro sembra autunno anche se si candidano al primato nella stagione dei tormentoni, capovolgendone però le costanti. Niente sabbia mare barchetta e mercatini, niente allegre atmosfere vintage, ma elettronica un po’ cupa e un dibattito a muso duro sull’annoso dilemma della confusione fra cuore e sesso (sempre meglio comunque di sesso e samba). In qualche modo, loro malgrado, fanno sorridere nel video che li accompagna, presi come sono a cantarsele, in una narrazione zeppa di marchi regolarmente denunciati a fine proiezione con raccomandazioni di divieto di uso ai minori di 18 anni, con addirittura il contributo del Ministero della Cultura per la realizzazione: partito Gennaro Sangiuliano da quel dì, si stenta a capirne la ragione, ma ci sarà tempo per verificare.

Nel clip che farà epoca per il ritorno degli sponsor tutti di ambiente wealthy, lui s’ingozza tipo La Grande Bouffe nella colazione in villa, gioca a golf come Trump, fa volare i Ray-Ban e lava l’auto Abarth nuova nuova con marca in bellavista, si abbevera di vino Piccini mentre lei - Clara Soccini, varesotta, tre partecipazioni non prorompenti al Festival - si agita di notte sul balcone e, per bella che possa apparire nei suoi 26 anni, è volgarotta assai, oltre a sembrare sfiorita, forse per via dell’infelice scelta di una scollatura non donante (anche in questo campo, ormai, sarebbe bene che le interpreti prendessero qualche lezione di raffinatezza e classe, visto che diventano modelli da copiare da parte dell’immemore mondo delle fans: avrebbero così pure un ruolo sociale, finalmente). “Scelte stupide”, firmata da entrambi, oltre che dalla onnipresente Abbate, da La Cava e Cripo, viene sezionata in ogni suo risvolto in queste ore. Intanto è come un addio all’estate spensierata e per l’immaginario collettivo è dura da mandare giù (però sempre meglio del reggaeton). Musicalmente suona quasi un sequel di “Battito”, il brano sanremese di Fedez che ha racimolato giudizi notevoli, cantando di depressione impersonata da una donna. Lui che aveva i suoi bravi motivi per essere depresso, fra vita privata e una malattia non facile da gestire psicologicamente, a dar retta al brano non-estivo appare ancora non fuori dal guado: anche qui ci sono atmosfere oscure ed elettronica incalzante, con un ritmo che però dona uno sfondo piacevole a un testo irto di precisazioni e ripetizioni sulle discussioni di coppia. Frase topica: “Mi hai fatto male come ho fatto io, forse dovrei denunciarti per plagio”. Insomma, passi avanti per l’umanità intera.
