image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

2 maggio 2025

Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?
Il Concertone del Primo Maggio si è trasformato in una maratona di promozione musicale, lontano dalla sua missione originaria. Non più un momento di lotta per i diritti, ma una lunga playlist di Spotify e buono per i selfie da pubblicare su Instagram, dove l’impegno sociale è sparito dietro l'ennesima fiera delle vanità. Mentre alcuni artisti brillano, l’anima della festa dei lavoratori è ormai scomparsa, lasciando spazio solo al marketing più noioso…

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Se basta cantare "Bella ciao" per sentirsi parte di una lotta, allora possiamo dire che il Concertone del Primo Maggio a Roma ha ufficialmente abdicato alla propria missione originaria. A intonarla quest’anno è stato Leo Gassmann, bravo ragazzo dotato e telegenico quanto basta, ma con un cognome che certo non evoca le difficoltà di chi deve sgomitare per farsi pagare il giusto, pur lavorando. Una partenza simbolica, che suona come una dichiarazione d’intenti, seppur involontaria: stiamo giocando, non stiamo protestando. E infatti, la sensazione è stata quella di una lunghissima playlist regolata da algoritmi, in cui l’identità politica e sociale del Primo Maggio si è persa tra i cuoricini social. Una maratona sonora senza un'anima, con momenti buoni e qualche picco artistico, ma che in generale è diventata un sottofondo di promozione discografica mascherata da impegno civile.

Leo Gassman al Concertone del Primo maggio
Leo Gassman al Concertone del Primo maggio Roberto Panucci

A salvarsi, pochi ma buoni. Le Bambole di Pezza, punk al femminile con energia e notevoli doti vocali di Cleo. Gli Eugenio in via di Gioia, capaci di trovare poesia anche nella resistenza emotiva di "Altrove". Giulia Mei, con un originale patchwork musicale e testuale, e che parla del lavoro delle donne senza retorica. Anna Castiglia con un cantautorato elegante che meriterebbe ben più spazio. Dente, che tra tanto pop impacchettato, sembra un animale in via d’estinzione. I Patagarri che, con coraggio, scandiscono un “free Palestine” coinvolgendo il pubblico e ha almeno il sapore del rischio (visti i tempi). Infatti subito dopo, puntuale, la comunità ebraica ha protestato. Giorgio Poi che canta "Estate" e sembra il pronipote indolente di Gino Paoli. C’è anche la bellezza malinconica de I Benvegnù da segnalare, con uno strepitoso Ermal Meta (come nel duetto con Noemi in “One”). C'è il solito Lucio Corsi, il quale dimostra che si può essere “alternativi” e avere successo senza svendersi. Brunori, ormai cantautore maturo in pieno possesso del mestiere. Joan Thiele, con quel suo stile etereo-cinematografico che sembra riecheggiare da un film di Sergio Leone. Alfa, che con la band si lancia in una jam session almeno accennata e fa scorgere una consapevolezza. E Arisa, unica tra i Big a uscire dall’esibizione preimpostata.

Arisa al Concertone del Primo maggio
Arisa al Concertone del Primo maggio

Tutto il resto? Una fiera delle vanità. Gaia che twerka e fa venire il dubbio su cosa c’entri tutto questo con la Festa dei Lavoratori. Shablo che tira fuori un revival hip hop anni ’90 con Joshua, Tormento e Guè: che differenza c'era dall'ultimo Sanremo? Tredici Pietro, salito dopo Ele A e Pierdavide Carone, per quali meriti? Legno e Gio Evan, una collaborazione buona per uno spot tv (“two is megl che one”?), messi dopo Dente. Sarah Toscano, onnipresente dopo la vittoria di Amici (e pure al Festival), anche quando non è chiaro, insieme a Carl Brave, se sappia dove si trovi. Fulminacci, che aveva fatto intravedere ottime doti, ma ora sembra aver scelto di diventare il cosplay di Daniele Silvestri. Tutti lì, senza una visione d'insieme, senza una direzione che aderisca allo spirito dell'evento, che abbiano davvero qualcosa da dire. Poi c’è la solita sfilata di Big buoni per ogni occasione, da Battiti Live a Capodanno in piazza: Achille Lauro, Giorgia, The Kolors, Rocco Hunt, Serena Brancale, Ghali, Carl Brave, Elodie (ammazza quanto si sessualizza da sola), Franco 126 (che sembra passato per caso), Gabry Ponte (la commercialissima "Tutta l'Italia" ha chiuso come inno). Nessuno li mette in discussione come performer, sia chiaro. Ma ogni esibizione era la fotocopia di quella vista altrove, alcune anche peggiori. Nessuna improvvisazione, nessuna collaborazione originale, nessun tentativo di entrare in empatia con un palco che dovrebbe essere qualcosa di più di un’altra fermata promozionale. Andate a rivedervi, una su tutte e senza ideologie, l’esibizione di Gianluca Grignani chitarra e voce nel 2016.

Achille Lauro al Concertone del Primo maggio
Achille Lauro al Concertone del Primo maggio

Una volta il Concertone serviva anche per mostrarsi senza filtri (soprattutto social), per alleggerirsi dall'esasperazione del marketing che schiaccia qualsiasi artista per tutto l'anno, figuriamoci nel 2025. Oggi no. È solo promozione. È plastica (e rispetto al passato non ha neanche più la "valvola di sfogo nel costato"). È mercato in purezza. Anche questo spazio, nato come alternativa, è stato definitivamente inglobato dalle stesse regole di tutti gli altri. Che sono persino le più noiose. Un peccato, perché in un momento in cui il lavoro è un’emergenza reale, la democrazia scricchiola e avrebbe bisogno del supporto delle arti, con l’informazione inchinata alla politica e alle multinazionali tech, il Concertone sarebbe potuto rimanere un’oasi in cui ripensarsi in modo diverso. Invece si è trasformato nell’ennesimo evento generalista senza coraggio, senz’anima, senza impegno, che strizza l’occhio a Spotify (nota per retribuire gli artisti con i giusti compensi). Sfondo ideale per selfie. E allora, tanto vale affidare la direzione artistica a Maria De Filippi, aprire i camerini alle telecamere per spiare scazzi e amorazzi, e infine chiudere con un bel televoto. Sarebbe più onesto.

20250502 083923523 7902

More

LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

segui in diretta!

LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

È il Primo Maggio ma non c'è un caz*o da festeggiare. Perché nessuno parla della crisi Ansa e di tutto il giornalismo? Tra pensioni dorate, in anticipo (e parzialmente finte), chi ci perde davvero?

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Lavora tu, festeggio io

È il Primo Maggio ma non c'è un caz*o da festeggiare. Perché nessuno parla della crisi Ansa e di tutto il giornalismo? Tra pensioni dorate, in anticipo (e parzialmente finte), chi ci perde davvero?

Intervista bomba a Roy Paci dal Concerto Uno Maggio di Taranto: “È resistenza culturale, senza politically correct”. Il Concertone di Roma? “Una passerella che censura”. E su salario minimo e reddito universale...

di Angela Russo Angela Russo

si tromba e si lotta

Intervista bomba a Roy Paci dal Concerto Uno Maggio di Taranto: “È resistenza culturale, senza politically correct”. Il Concertone di Roma? “Una passerella che censura”. E su salario minimo e reddito universale...

Tag

  • Uil
  • Cisl
  • Cgil
  • Piazza San Giovanni
  • Roma
  • Concerto
  • critico musicale
  • critica musicale
  • Primo Maggio
  • Concertone Roma
  • Musica

Top Stories

  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)

    di Riccardo Canaletti

    Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)
  • E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...

    di Matteo Cassol

    E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...
  • Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica

    di Riccardo Canaletti

    Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse
  • Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

di Grazia Sambruna

LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
Next Next

LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy