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Auguri a Vauro, comunista per i cazzi suoi

  • di Giorgetta Pipitone Giorgetta Pipitone

24 marzo 2021

Auguri a Vauro, comunista per i cazzi suoi
Compie 66 anni Vauro Senesi, il vignettista che ha fatto incazzare tutti

di Giorgetta Pipitone Giorgetta Pipitone

Più che un vignettista è un rompiballe che sa disegnare. Toscanaccio di Pistoia, incazzoso, anarchico e satirico di una satira geniale che spesso sfocia nel malvagio, lì dove il confine è in effetti molto labile. Casinaro fin da piccolo, gli insegnanti lo consideravano un imbecille “non pensavano che valesse la pena di perdere tempo a insegnarmi alcunché, e poiché facevo casino in classe, mi cacciavano fuori. Avevo un banco tutto per me in corridoio. Dove potevo tranquillamente disegnare”.
Dicono di lui essere un comunista del tipo peggiore, fece pure la scuola di partito ma adesso in un Paese dove il comunismo è morto da parecchio, si autodefinisce esponente del Pccm, il “partito comunista dei cazzi miei”. Un solo iscritto, un solo segretario: sempre io”. Eloquente. 
Nella sua lunga carriera di vignettista e opinionista ha fatto incazzare parecchia gente, come quando la Rai lo sospese per un giorno per aver mostrato durante una puntata di Anno Zero la vignetta ”Aumento delle cubature. Dei cimiteri" considerandola “gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico”.
La vignetta fa riferimento al cimitero delle vittime del terremoto in Abruzzo. 

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Ma la lista degli indignati  è infinita, la sua carriera è costellata di “la vignetta di Vauro fa arrabbiare quello o quell’altro…”, di sicuro non è uno che pratica l’autocensura, che considera “la peggiore censura” e fugge dai troppi elogi: “sono felice quando il mio modo di fare satira viene criticato, troppo apprezzamento significa che qualcosa non va”.
Con Michele Santoro e Annozero l’approdo in tv e il riconoscimento da parte del grande pubblico di cui però non era affatto convinto: “non avendo delle belle tette e neanche un bel culo, l’apparire in tv non rientrava tra le mie ambizioni, non ero convinto della proposta di Santoro perché pensavo che in un medium in cui tutto è movimento l’immobilità del disegno potesse non essere colta. E, invece, aveva ragione lui”. Da allora sono cominciate le ospitate in tv dove non disdegna argomentare a voce quello che di solito mette solo per iscritto.
La scorsa domenica da Giletti a Non è l’Arena ha accusato Scanzi di essersi preso al massimo il vanesiovirus, e ha continuato a inveire contro politici vari tanto che Giletti lo ha dovuto zittire in malo modo. Adesso è pure amico di Massimiliano Minocci aka “Il Brasile”, coatto tatuato di Instagram, famoso per le sue dirette con 1727 wrldstar. Dopo essersi insultati in tv adesso Vauro lo difende e garantisce la veridicità del suo percorso riabilitativo. 
A pensarci bene la cosa non stupisce affatto in realtà. Perché Vauro è così, come la sua satira, crudo e crudele e pecca spesso di cattivo gusto, come è giusto che sia. 

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