image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Bufera su Report? Fino a prova contraria, solo un’anonima brezza

  • di Matteo Cassol Matteo Cassol

25 novembre 2021

Bufera su Report? Fino a prova contraria, solo un’anonima brezza
Sono state sollevate accuse pesanti nei confronti di Sigfrido Ranucci e di Report: “Servizi confezionati ad arte, mobbing tra le scrivanie, relazioni sessuali con colleghe”. “A far scoppiare la bomba in commissione di vigilanza Rai è stato Davide Faraone di Italia Viva. Il problema è che, tra le altre cose, si tratta accuse anonime, e gli eccessi tragicomici e i contrappassi del MeToo dovrebbero aver insegnato che non basta dichiararsi vittime per esserlo e per far condannare la presunta controparte: figuriamoci se può bastare una lettera anonima. Eppure il caso sta montando. Non si tratta di essere pro o contro Report, ma è una questione di principio: un’altra cosa che il MeToo ci ha insegnato, infatti, è che anche qualora le accuse si dimostrino infondate, a chi calunnia non succede niente, mentre la reputazione e la carriera del calunniato vengono rovinate per sempre. Se, come lui sostiene, Ranucci fosse stato calunniato, è nell’interesse di tutti difenderlo. Perché è la cosa giusta. E perché la ruota gira

di Matteo Cassol Matteo Cassol

C’è chi sta provando ad accendere il ventilatore mediatico-politico per amplificare un’anonima brezza, nel tentativo di abbattere il fortino costituito da Report. Una trasmissione, quella di Rai 3, polarizzante, o osannata (ammesso che non parli di vaccini) o aspramente criticata, anche per i metodi usati nel fare inchieste. E tra i detrattori del programma condotto da Sigfrido Ranucci c’è chi ha divulgato e sta cercando di pompare un presunto caso che conterrebbe accuse pesanti: “servizi confezionati ad arte, mobbing tra le scrivanie, relazioni sessuali con colleghe. Un caso di #metoo e di scarsa deontologia nel sedicente tempio del giornalismo d'inchiesta? Sarebbe un paradosso”, scrive il Giornale.

“A far scoppiare la bomba in commissione di vigilanza Rai – prosegue il pezzo firmato da Felice Manti – è stato Davide Faraone di Italia Viva. […] Nella missiva – che circolerebbe da mesi – si farebbe riferimento ad alcune colleghe che sarebbero state pesantemente dileggiate sul posto di lavoro. Il dossier sarebbe datato fine 2017 e poi sarebbe stato «allargato» ad altre vicende. Una prima versione sarebbe stata mandata via mail attraverso il servizio protonmail, che serve a proteggere l'identità del mittente. Le tre colleghe coinvolte, contattate dal Giornale, non commentano. Una serie di copie dattiloscritte a mano sarebbero state inviate per lettera sia ai vertici Rai sia al capo del personale. Circostanza confermata dalla denuncia ai carabinieri presentata da Sigfrido Ranucci il 5 agosto scorso, nella quale però si chiamerebbe in causa l'allora direttore di rete Franco Di Mare, che avrebbe convocato Ranucci per discuterne”.

Uscendo dalle tifoserie pro e contro Report (da queste parti non ci sono simpatie né antipatie nei confronti del programma un tempo condotto da Milena Gabanelli), quel che è evidente è che – nonostante possa venir naturale voler cercare le pecche in chi di mestiere sottolinea e a volte amplifica le pecche degli altri – non si può dare credito ad accuse di provenienza sconosciuta, peraltro a quanto pare fatte circolare con metodi non particolarmente ortodossi. Gli eccessi tragicomici e i contrappassi del MeToo dovrebbero aver insegnato che non basta dichiararsi vittime per esserlo e per far condannare la presunta controparte. Figuriamoci se può bastare una lettera anonima (come se poi chi denuncia in maniera non anonima non fosse tutelato, se non eletto direttamente a giudice di ultima istanza/ultimo grado).

“È la prima volta – il commento dell’ad della Rai, Carlo Fuortes – che sento una cosa del genere. Evidentemente alla responsabile dell'Audit non è arrivato nulla perché lei sa che mi deve avvertire quando ci sono cose importanti. Cercheremo di capire di cosa si parla. Io agli atti non ho nessun tipo di denuncia formale o informale”

“A differenza di Report – le parole al Giornale di Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia e membro della commissione di vigilanza – non amo né do credito a comunicazioni o interviste anonime, ma delle due l'una: se Ranucci è vittima di calunnia è doveroso tutelare un protagonista del servizio pubblico; diversamente, la Rai non potrebbe tollerare atteggiamenti di bullismo professionale o sentimentale in seno a una redazione”. Michele Anzaldi del Pd dice di aver ricevuto la lettera da tempo ma che il contenuto non lo ha mai convinto. Ranucci si difende e fa sapere che denuncerà chiunque darà credito a quel dossier.

Il problema è che c’è un’altra cosa che il MeToo ci ha insegnato: che, anche qualora (come quasi sempre) le accuse si dimostrino infondate o non dimostrabili, a chi calunnia non succede niente (anzi, spesso comunque ci guadagna, perlomeno in fama), mentre la reputazione e la carriera del calunniato vengono rovinate per sempre. Irrimediabilmente. Nel caso in cui Ranucci fosse calunniato, sarebbe nell’interesse di tutti, anche dei suoi “nemici”, difenderlo. Perché è la cosa giusta. O anche solo perché il ventilatore gira. E quella che ti arriva addosso rischia di non essere solo aria.

More

Milena Gabanelli: l'ultima vera reporter (e non chiamatela femminista)

di Giorgetta Pipitone Giorgetta Pipitone

Giornalismo

Milena Gabanelli: l'ultima vera reporter (e non chiamatela femminista)

Gabanelli e Corriere hanno fatto un’inchiesta sull’auto elettrica: il risultato è preoccupante

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Transizione ecologica

Gabanelli e Corriere hanno fatto un’inchiesta sull’auto elettrica: il risultato è preoccupante

Lobby Nera “inchiesta a orologeria”? Milena Gabanelli: “Da cittadina preferisco conoscere i fatti prima di votare e non dopo”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Cani da guardia del potere

Lobby Nera “inchiesta a orologeria”? Milena Gabanelli: “Da cittadina preferisco conoscere i fatti prima di votare e non dopo”

Tag

  • Denuncia
  • Il giornale
  • inchiesta
  • Italia Viva

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Arisa si dà al porno? Siffredi: "Magari! Con lei farei il film dei film, arrapa tutti gli italiani"

di Grazia Sambruna

Arisa si dà al porno? Siffredi: "Magari! Con lei farei il film dei film, arrapa tutti gli italiani"
Next Next

Arisa si dà al porno? Siffredi: "Magari! Con lei farei il film...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy