Che succede? A tre anni dalla famosa lite sul palco dell'Ariston, Bugo e Morgan riprendono coi botta e risposta, rinfocolati dal primo, ridotto a fare l'hater su e giù per il marciapiede. E tra un “artistoide, bisognoso del politichetto di turno, sgorbietto, che ti dà il programmino”, a indirizzo del frontman dei Bluvertigo, e immediata contro-replica su Rolling Stone: “Tu non solo non sei in grado di competere tecnicamente, sei umanamente scadente”, la bagarre continua, colpo su colpo, tanto da immaginare un duello pubblico all'arma bianca. Le brutte intenzioni, la maleducazione...
Frattanto Bugatti-Bugo se la prende anche con Enrico Melozzi (il direttore d'orchestra del Festival), reo di appoggiare il Castoldi (sarà il solo?). “Tu fai il fenomeno con Melozzi, che ha detto che Bugo avrebbe dovuto rispondere. Ho visto una frase che hai scritto: io dovrei ringraziare te? Quello che hai fatto nel 2020 l'hai fatto per te. Ma non ti caga nessuno [...] Mentre tu fai il circo con i tuoi amici buffoni, io finisco il disco. Perché io faccio i dischi e li pubblicano, esistono”. Sincero? Riavvolgiamo il nastro sulle squisite ragioni.
“Uè Morganetto. C'è stata la pandemia, quindi per tre anni non mi andava di parlare dei cazzi nostri [...]”, avvalla lui. Ma la pandemia (Dio ti ringrazio!), è finita da mo’. Allora, perché disseppellire la polemica proprio ora, guarda caso a un passo dalla partenza (dal 10 aprile) di StraMorgan? Sarà mica, come anticipa lui, alla ricerca di visibilità per il nuovo disco (prevedibilmente) auto-prodotto? Dopo il fiasco del precedente, del resto...
Così, per mezzo di voci insistenti, scopriamo che l'hanno scaricato (quasi) tutti, dall'etichetta discografica (Mescal) agli autori, musicisti e direttore d'orchestra di Sanremo 2020 e bis 2021 compreso (il maestro Simone Bertolotti). Insomma, ridotto a spalle scoperte e mezzo nel dimenticatoio, quale pensata migliore che ricicciare fuori lo scontro e farsi un po' di pubblicità (aggratis) sulle spalle dell'ex amico Morgan? Che a onor del vero è sempre rimasto (piaccia o meno) sulla cresta dell'onda. “Ringrazia il cielo che sei su questo palco...”, Bugo.