Mani proibite su Damiano David. Scandalo, molestia e giù di lì. I santissimi fan non perdonano la gelida manina che s'allunga a palpare il pacco del cantante, nel mezzo di un'esibizione dei Måneskin al Forum d'Assago. Come si evince dal viralissimo video che spopola sui social, in cui egli si scansa alquanto infastidito. Il remake di Blanco è servito, e annessa menata sul tema delle molestie alle celebrità. “Sono esseri umani, non bambole”, “ciò che è successo è disgustoso”, e via scorrendo. Evidentemente nessuno di loro si è mai trastullato immaginando una notte di fuoco col proprio idol. Sacrosanto, la manata deve essere sempre consenziente, e ben venga parlare di violenza sugli uomini (Dio ti ringrazio!), ma non starete esagerando? Lo abbiamo chiesto a una groupie storica, che di concerti e eccessi rock se ne intende. Eleonora Bagarotti, oggi giornalista, musicista e scrittrice di libri musicali, che da giovane, spinta dall'amore per Pete Townshend (all'epoca sulla cresta dell’onda con The Who), fece il suo ingresso nell'eccentrico mondo delle rockstar.
È virale il video di Damiano dei Måneskin palpeggiato durante un live: succedeva ai suoi tempi?
“Al contrario, era il cantante a mostrare le parti intime sul palco, penso a Jim Morrison o Iggy Pop, anche se nel PIT di Bruce Springsteen le mani allungate non mancavano, ma non in maniera così invadente”.
Come giudica il gesto?
“Fastidioso, e capisco il termine molestia. Un conto è se sfiori la gamba, un altro se sfiori il pisello. Quindi la persona che ha frainteso la sua disponibilità (sarebbe curioso scoprire l'età) in virtù dell'atteggiamento provocante della band (pensiamo che nel merchandising c'è perfino un sex toys), dovrebbe almeno chiedere scusa”.
Condanna senza appello.
“Se fosse genuino sì, ma i Måneskin, che apprezzo, sono una band circondata da uno staff molto capace, che cerca il titolo quotidiano. Quindi, è stato davvero un gesto spontaneo o è solo una trovata pubblicitaria?”.
La storia che il rocker accompagni la fan della prima fila nel backstage non è infondata...
“Anzi, negli anni'60 (che non ho vissuto per questioni anagrafiche), complice l'utilizzo di sostanze, succedeva in maniera automatica. Sex & Drugs & Rock & Roll. Poi c'è stata un'attenta selezione”.
Qualche nome?
“Penso ad Alessandra Izzo, cara amica, che è stata intima di Frank Zappa. Ma vado oltre, qualche anno fa, a Londra, ho assistito a una scena eloquente: durante un concerto dei Fleetwood Mac, una ragazza molto bella lanciò il reggiseno a Lindsey Buckingham. Ecco, prima della fine del live, l'assistente della band s'avvicinò per invitarla nel backstage”.
C'era anche chi collezionava calchi in gesso realizzati sulle parti intime (Cynthia Plaster Caster)...
“L'ho sempre trovata una cosa triste, anche per l'amore infiammato di una groupie”.
La cosa più folle che ha fatto lei?
“Come racconto in Magic bus: diario di una rock girl, ho trascorso diverse estati fuori dallo studio in cui Pete Townshend registrava. Ma ero molto timida, mi limitavo a scrivere lettere; l'avvicinamento vero e proprio è arrivato dopo otto anni, quando avevo già 25 anni. Insomma, c'è stato rispetto da ambo le parti: sono la prova vivente che non ha mai 'approfittato' di una minorenne. Poi il mestiere che faccio mi ha premiato, e sono riuscita a intervistare anche vari miti”.