image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Con “Matana” Leo Ortolani
sconfigge sia il politicamente
corretto che il politicamente scorretto

  • di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

27 dicembre 2023

Con “Matana” Leo Ortolani sconfigge sia il politicamente corretto che il politicamente scorretto
È da poco in libreria il volume a colori che raccoglie i sei albi di “Matana” usciti in edicola un paio d’anni fa. Un trionfo Spaghetti western in cui troviamo un Ortolani al cubo. A partire dalla cura estrema per le copertine-simil locandine per finire con lampi di imprevista violenza splatter. In mezzo quello humour che da anni cammina su una corda sottile. Una comicità demenziale, percorsa da stranianti freddure, che sfida entrambi i poli, il corretto e lo scorretto…

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Sulla genialità di Leo Ortolani credo che il dibattito sia chiusissimo. Cioè, davvero qualcuno avrebbe l’ardire di mettere in discussione la sua folle visione creatrice? Stiamo parlando della matita che ha prodotto Rat-Man e tutti i suoi derivati, i suoi folli contorni, i suoi deliranti spin-off. Ora tocca a “Matana” (Panini Comics), volume unico in cui sono raccolti, questa volta a colori, i sei albi della breve saga uscita due anni fa circa. Sinossi flash: siamo nel Vecchio West e Matana (Rat-Man sotto mentite spoglie) è un cacciatore di taglie sulle tracce del terrificante El Muerto. Insieme a lui un cavallo parlante che evoca gli animali canterini de “I tre amigos”, Cinzia in versione Djanga, lo schiavo Isaia e Speranza, pistolero dagli occhi di ghiaccio che sin dalla prima apparizione ci stampa in fronte l’essenza e l’estetica del Clint Eastwood di Sergio Leone. Spaghetti western dall’inizio alla fine. Ogni topos almeno sfiorato, più spesso affrontato di petto con le armi del tipico humour alla Ortolani. Attenzione, però: “Matana” non è solo un’avventura di Rat-Man con il cappello da cowboy in testa. Qui c’è più sangue. Più cattiveria, seppur come sempre declinata al demenziale. Un demenziale gelido, però, che ben si sposa con le atmosfere di sei albi splendidi, a partire dalle copertine-simil locandine, passando per i disegni e un gergo cento percento western che merita solo applausi (fra i titoli degli albi, a evocare i film dell’epoca: “Spara più forte… Matana non ti sente!”, “Quando parla Matana… i morti tacciono!”).

Leo Ortolani
Leo Ortolani

Al di là di analisi strettamente fumettistiche che faranno senza dubbio sbizzarrire i fan di Ortolani – in buona parte questo già accadde quando gli albi uscirono in edicola un paio di anni fa – alla ricerca di riferimenti, citazioni, ammiccamenti più o meno velati alle passate peripezie di Rat-Man, questa avventura stimola qualche riflessione su cosa significhi, oggi, pubblicare una storia terribilmente divertente che, come da tradizione ortolaniana, si fa beffe del politicamente corretto e, contemporaneamente, anche del politicamente scorretto. Perché se il politicamente corretto di chi, ad esempio, inserisce i disclaimer come intro alle proprie battute (non si contano i “vi giuro non è sessista affermare che…”) ha ormai frantumato la pazienza di ogni coscienza libera e onesta, ce n’è anche per l’altra parte. Diciamo che il finto politicamente scorretto (valanghe di parolacce – oh, così dure e minacciose – per poi chiudere il tutto con una retorica addirittura lacrimevole) e il politicamente scorretto facile e gratuito (Stewart Lee ingaggiò una battaglia epica con Frankie Boyle, fra i maestri del genere, ribattezzando la trasmissione in cui Boyle imperversava “Mock the weak”. “Weak”, deboli, al posto di “week”, come dire che il politicamente scorretto di Boyle, in realtà, era solo un modo per sbeffeggiare i più deboli, disabili compresi, senza mai turbare il sonno dei forti) non sono da meno in termini di ipocrisia e prevedibilità.

Matana di Leo Ortolani
Matana di Leo Ortolani

Sono tante le battute e le gag contenute in “Matana” che ci ricordano quanto sottile sia la corda su cui Ortolani cammina da anni. Con le sue fantastiche idiozie, le sue freddure, quella demenzialità che ci fa sentire tutti più leggeri e, al contempo, sottilmente raggirati. Ci porta dove vuole lui, Ortolani. E così Matana, che in certe tavole quasi ci convince di quanto spietato potrebbe essere, se “triggerato”. Del fatto che dobbiamo temerlo, caz*o, questo infernale pistolero che, prima o poi, riempirà qualcuno di piombo. “Matana” non è solo un fantastico omaggio all’epica western, una rielaborazione filologicamente rigorosa di tutto ciò che abbiamo amato del cinema western post-Ford (dal primissimo Sam Peckinpah in avanti, grosso modo), ma è anche una suprema dimostrazione di forza umoristica. Tra qualche testa che rotola e qualche busto diviso a metà, riderete molte volte, e forte, durante i monologhi di Speranza interrotti in modo quasi sacrilego da Matana, un sabotatore seriale più che un pistolero. Riderete, semplicemente. Senza chiedervi perché. Senza il dubbio che quella risata possa essere colpevole o, viceversa, rappresentare un eroico atto di resistenza.

More

Piera Detassis: “Il cinema funziona perché guarda all’Italia che non c’è su lavoro, immigrazione e violenza di genere”. E sui nuovi David di Donatello…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

il futuro del cinema

Piera Detassis: “Il cinema funziona perché guarda all’Italia che non c’è su lavoro, immigrazione e violenza di genere”. E sui nuovi David di Donatello…

Belen in guerra contro un altro ex: "Le bugie hanno le gambe corte, ci vediamo in tribunale"

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Natale al veleno

Belen in guerra contro un altro ex: "Le bugie hanno le gambe corte, ci vediamo in tribunale"

Armageddon su Netflix: Ricky Gervais non è più la fine del mondo

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Armageddon su Netflix: Ricky Gervais non è più la fine del mondo

Tag

  • Culture

Top Stories

  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica

    di Riccardo Canaletti

    Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse
  • Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…
  • Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?

    di Riccardo Canaletti

    Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Piera Detassis: “Il cinema funziona perché guarda all’Italia che non c’è su lavoro, immigrazione e violenza di genere”. E sui nuovi David di Donatello…

di Ilaria Ferretti

Piera Detassis: “Il cinema funziona perché guarda all’Italia che non c’è su lavoro, immigrazione e violenza di genere”. E sui nuovi David di Donatello…
Next Next

Piera Detassis: “Il cinema funziona perché guarda all’Italia...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy