Alla domanda di Aldo Cazzullo sul Corsera, “La Schlein?”, Corrado Augias ribaldo ha risposto: “Non vorrei parlare della sinistra. Che fine ha fatto quella forza che l’ha animata per mezzo secolo? Sembra evaporata”. Se n’è accorto da qualche mese, e da qualche mese lo va ripetendo. Quando fu eletto europarlamentare, nel 1994, con il Pds di Massimo D’Alema, invece, quella sì che era sinistra! Vero? Anche a Matteo Renzi, Augias aveva creduto, per poi cambiare idea. Infatti il Matteo Renzi dell’inizio, il "rottamatore" che voleva rottamare la sinistra nella quale coloro di sinistra erano cresciuti nel plauso degli stessi di sinistra che erano talmente di sinistra da volere vincere le elezioni e Renzi era abbasta di centro per prendere il voto dei moderati, ecco, per Corrado Augias, il Matteo Renzi degli inizi, era di sinistra. Renzi era animato dalla forza che ha animato la sinistra per mezzo secolo. Roba da fare vacillare la mente.
Una delle accuse più ricorrenti che recentemente Augias ha sguainato contro la sinistra è quella di non essere in grado di vincere sulla destra. Che poi basta contare i voti per capirlo. Se uno a caso (io) faccio due più due, e sommo l’approvazione iniziale di Augias nei confronti di Renzi più il dolore che la sinistra non sia in grado di vincere sulla destra ecco che allora come risultato mi viene fuori è che Corrado Augias vorrebbe una sinistra che riesca governare (ma non sono bravo in matematica e quindi potrebbe essere una mia opinione). Signor Augias, qui sotto ci stiamo morendo dalla fame, aumentano i poveri, sono poveri anche quelli che lavorano, il reddito di cittadinanza lo hanno introdotto i Cinquestelle, lei ritiene che le grandi firme di un giornale come Repubblica siano di sinistra? Non parlo di adesso, ma della Repubblica degli inizi, quella per cui Lei fu mandato a New York per organizzare l’ufficio di corrispondenza e si fece fare i mobili da un giovane Mario Ceroli – certo da accoppiare ai mobili comprati dall’esercito della salvezza (ma solo perché i suoi, di mobili, erano andati distrutti durante la traversata oceanica. Signor Augias, lo sa quanto costa un divano decente? Più dello stipendio di un italiano medio (che infatti non esiste più). Carlo Caracciolo le sembrava di sinistra? Eugenio Scalfari le sembrava di sinistra? Lui stesso definiva Repubblica un giornale “riformista”, certo, capisco che negli anni Settanta il “riformismo” poteva arrivare a significare sinistra non rivoluzionaria. Ma dopo? Passati gli anni di piombo il “riformismo”, secondo lei, è stato di sinistra? Le faccio i nomi di alcune firme o di alcuni politici che lei definirebbe di “sinistra”, o se li ripassa in mente da solo?
Le supercazzole della Schlein sono figlie dirette e anche legittime del rococò intellettuale che la cosiddetta sinistra ha prodotto culturalmente, anche e soprattutto nel mezzo secolo da lei descritto come un periodo d’oro. Io resto fedele a due idee: 1) L’unico uomo di cultura di sinistra e ricco, in Italia, è stato Giangiacomo Feltrinelli 2) “Non si può essere conservatori perché non c’è dove ritornare, non si può essere progressisti perché non c’è dove andare” (Manlio Sgalambro). La chiamo “compagno”?