Questa ultima settimana di ottobre ci regala una quantità inaudita di nuovi album e singoli, sono così tanti che servirebbe una giornata intera per starli ad ascoltare tutti, per questo vi facilitiamo il lavoro e vi segnaliamo noi i più interessanti. Durante le selezioni di X Factor Jake La Furia, rapper e giudice attualmente in carica nella trasmissione, per spiegare le proprie scelte ha dichiarato che “c’è troppa trap” ad oggi nel mercato discografico, spesso anche immeritatamente. Sarà mica per questo che l’interesse per la musica strumentale sta crescendo, sia fra il pubblico che fra gli artisti? Basta pensare a quante band ci sono in gara nel talent e a quanti solisti si siano presentati durante le audizioni. Le uscite di questo venerdì confermano questa tendenza: se il progetto più trap è l’album “Smetto quando voglio” di Sapobully, ex membro del gruppo Fsk Satellite, che ha dato la notizia dal letto di un ospedale (a sentire le canzoni probabilmente per l’abuso di droghe e psicofarmaci), sarà allora giunto il momento di dare spazio ad altri generi. Il disco, a cui hanno partecipato probabilmente solo per amicizia gli altri membri degli Fsk, si presenta come un concentrato di cliché del genere, sollevando dubbi sul possibile utilizzo dell'intelligenza artificiale, la quale, se effettivamente impiegata, potrebbe giustificare la qualità delle canzoni. Tuttavia, esiste anche una trap di qualità, come quella di Tony Boy, che in “Etc” con Nardo Wick si fa sentire oltreoceano. Anche Capo Plaza, per promuovere la versione Deluxe del suo ultimo lavoro, lancia “Borse Hermés”. Per garantire un futuro a questo genere però, non basta più proporre dei pezzi che suonano bene, ma è necessario ibridare le sonorità con universi con cui non si erano mai accostate. È quello che fanno Lele Blade e Kid Yugi, l’uno esplorando quel connubio ormai conclamato tra cultura rap e cultura napoletana e l’altro trovando un insolito equilibrio tra i temi di strada più crudi e l’erudizione letteraria, sempre con un accento meridionale, viste le sue origini pugliesi.
Lele Blade in “Con i miei occhi” mostra tutta la sua versatilità passando da canzoni più movimentate e goliardiche come “Tik Tok” con Niky Savage a pezzi più introspettivi e sentimentali, come “Heets” con Geolier. Kid Yugi con “Donna” invece, anticipa l’uscita di “Tutti i nomi del diavolo”, la versione Deluxe del suo ultimo progetto, chiudendo così la trilogia sulla figura femminile, che include le tracce “Eva” e “Lilith”. Passiamo oltre la trap per ascoltare il secondo capitolo della carriera solista di Damiano David, che, dopo l’ultima ballad con cui si era presentato, prosegue un percorso di essenzialità, lasciando lo sfarzo del rock per abbracciare il pop rétro e coreografico di “Born with a Broken Heart”. Un nuovo passo riuscito verso una carriera internazionale sempre più solida. Per restare in Italia, anche se ha scelto un nome inglese, Luca Galizia, in arte Generic Animal, pubblica il suo quinto album, “Il canto dell’asino”, un’opera che assume già dal titolo una posizione critica nei confronti della società contemporanea, competitiva e iper-performante, in cui la voce dell’asino non può essere un canto ma solo un fastidioso raglio. Un lavoro di nicchia per chi cerca una musica più sperimentale e raffinata. Tornano dopo l’estate anche Ditonellapiaga, sempre più convincente, in coppia con Willie Peyote per “Chissà” e i Coma_Cose con “Posti Vuoti”, che lascia intuire le sonorità che potremmo aspettarci in futuro. La produzione di Michelangelo (storico producer di Blanco) porta Fausto e California, moglie e marito che formano il duo dei Coma_cose, in atmosfere urban che svelano potenzialità nuove per le loro voci, che mantengono comunque il piglio cantautorale.