Dopo aver debuttato nel 2014 con i Gran Riserva firmandosi Dani5, in alcune tracce di questo progetto musicale dal titolo Toilette Mixtape compie il vero salto e tra il 2016 e il 2017 grazie all’Ep Teoria del contrario e la pubblicazione di The Waiter, un album firmato Machete Empire Records - dove è arrivato grazie a Jack The Smoker, uno dei veterani dell’etichetta che lo ha chiamato anche in una puntata di Real Talk in cui ha dato da subito prova di possedere un timbro molto riconoscibile e delle rime di alto livello – si impone come uno degli artisti più interessanti in circolazione, tanto da essere seguito da centinaia di migliaia di followers.
Ma Dani Faiv non è tipo da dormire sugli allori. Nel 2018 cambia totalmente, non solo nell’aspetto estetico (via le trecce multicolor che portava in quel periodo), ma anche musicalmente. È l’alba di Fruit Joint, dove emerge uno stile molto distante dagli esordi, colorato e spensierato, praticamente all’opposto a quanto aveva abituato i suoi fan si immerge in un clima di crudo realismo. E a sorpresa, la svolta piace persino agli estimatori maggiormente legati agli esordi, visto che il ragazzo ha stoffa, una penna acuminata per i testi e si muove con disinvoltura sulle barre. Una conferma e una crescita. Dopo una riedizione di Fruit Joint (+ Gusto), Dani compare nel Machete Mixtape 4, ormai crew in cui ha messo radici e dove ha firmato delle hit come Yoshi, brano arrivato anche a un pubblico internazionale grazie alla collaborazione con J Balvin. La scorsa estate questo pezzo ha fatto ballare in molti, diventando un vero e proprio tormentone, e lo ha consacrato, visto che Machete Mixtape 4 è rimasto al numero 1 della classifica album Fimi per 8 settimane di fila.
E così in molti attendevano il suo ritorno. Che è arrivato, puntuale, con Scusate se esistiamo, questo nuovo lavoro che si configura come un vero e proprio disco di denuncia, in particolare contro la fauna che infesta i social: gli haters. Il 30 aprile scorso ha inaugurato Scusate, un Ep di sette tracce che ha anticipato l’uscita dell’album, arrivato a fine maggio. Le aspettative erano altissime, testimoniante dai numeri che ha fatto registrare l’anteprima, e in fine dei conti non sono state deluse. Le 18 tracce sono un viaggio di un Dani Faiv attraverso la società di oggi visto dagli occhi di chi non è più disposto a farsi giudicare dai leoni da tastiera.
La vera sorpresa, oltre ai featuring con Salmo, Gemitaiz e Fabri Fibra, la collaborazione con Filippo Giardina, lo stand-up comedian che ha contribuito con la sua schiettezza all’invettiva contenuta in Mosche depresse: “Sono anni che ti costringi a raccontare la tua vita come se fossi il protagonista di una serie Tv, speranze, delusioni, ma a nessuno interessa, la tua piccola e insignificante storia”. Non mancano, naturalmente, le presenze di Strage e Kanesh a livello di produzione, ormai una certezza per non perdere il suo tipico flow, dimostrato in brani come, appunto, Cioilflow arricchito dalla presenza di Salmo, che rappresenta il principale riferimento di Dani Faiv, così come In peggio, dove sono gli haters a venire “bullizzati”: “Puoi fare meglio/Non mi stai convincendo/Per me ti stai vendendo/Sei cambiato in peggio” fino al suggestivo omaggio ai Club Dogo con Polvere e detriti.
Un disco solido, che pur non avendo all’apparenza un tormentone in canna (anche se glielo auguriamo), può essere considerato un altro passo in avanti per il rapper spezzino. E che il mondo di Dani Faiv si stia lentamente formando, staccandosi dai riferimenti degli ultimi anni, lo testimonia la partecipazione di Luana, la sua compagna, inserita chiaramente per amore, ma anche per talento, visto che dà prova di saperci fare in Easy. Ora manca la prova del fuoco dei live, quando sarà possibile, per dimostrare che le apparenze possono far guadagnare qualche soldo, ma saper lavorare sul proprio talento permette di entrare nel cuore della gente.