E invece la Tv è migliorata, con un unico meccanismo perverso: il devastante deterioramento della pubblicità.
Gli schermi piatti ultra definiti venduti in comode rate hanno ammaliato tutti, rendendoli prima scettici al 4k perché “rovina l’effetto cinema”, poi dipendenti dall’Oled, la nuova tecnologia ultra definita.
Il digitale terrestre ha fatto il resto: decine di canali sempre più settoriali, di nicchia, da intrippati. Tolti i primi nove del telecomando, la Tv generalista, si apre un ventaglio di possibilità infinito. Se siete amanti del cinema in questi giorni su Iris potete tranquillamente vedere Cronenberg, Malick e Terry Gilliam di primo mattino, oppure saghe dell’ispettore Callaghan in piena notte e western con le musiche di Morricone su Rai Movie o Spike. Poi ci sono i canali da intrippati, con i programmi sui ciccioni che scoppiano di cibo e quello è il regno di Real Time, DMax o Nove; che cuciono su misura delle nostre perversioni le storie dei casi umani. Adoro programmi come Malati di Pulito o Malattie misteriose. Quello è il genere di pattume che amo guardare per distrarmi.
Yo-Yo e Gulp per i bambini e se poi volete upgradarli a un livello di coscienza superiore ci sono canali interi dedicati ai documentari e animali letali. Per gli appassionati di crime come me la tv è una festa. Su Nove e Giallo avete criminali e mogli assassine h24: Donne Mortali, Delitto imperfetto, Ce l’avevo quasi fatta. Non sono titoli entusiasmanti? Vuoi farti il lavaggio del cervello: Vado a vivere nel nulla, Banco dei Pugni, Case infestate, Clima del terzo tipo. Adoooro.
La Tv è uno strumento e come ogni strumento dipende da come lo si usa. Vanno lette le istruzioni.
Il vero tema non è quindi la Tv, ma la pubblicità. Se la Tv è considerata cretina, allora la pubblicità cosa è?
Vocette in falsetto parlano ad adulti come se fossero incapaci di intendere e di volere, scenette stereotipate ti inducono a sentirti insicuro senza un determinato prodotto. Se guardi la tv di sera ti rendi conto che hai un solo bisogno nella tua vita: l’auto. Devi comprarti una macchina da vincente (spot di moto non se ne sono mai visti, idem di motorini o biciclette). Negli spot sulle auto (che dominano la fascia serale) ci sono musiche accattivanti, pensieri filosofici (io sono ciò che guido), musiche trionfali e promesse di successo. Per questo in giro vedi tizi in ciabatte che guidano il macchinone, il prodotto finisce in mano a quel genere di clienti. Ah, per inciso, non vedrete mai una donna che guida un’auto in una pubblicità. A quanto pare l’auto è un prodotto maschile per il mercato. E se lo dice il mercato è vero per forza.
Oppure ci sono le pubblicità per deficienti. Quelle in cui degli attori si mascherano da batteri e viaggiano nel corpo umano, poi arriva lo spruzzino gigante per il mal di gola e li sconfigge. Le donne sono molto utilizzate nella pubblicità per il dentifricio con i loro sorrisi abbaglianti e in quelle per la cura della persona (creme spalmate su corpi stupendi, culi di fuori etc). Idem per la cura della persona, ci vuole lo shampoo alla provitamina-b e il filler Venus. La forfora va combattuta per essere come Buffon testimonial Head & Shoulders. Se per caso vi imbattete in una televendita, vi sembrerà il 1980. Troverete i soliti materassi in vendita e chi c’è sopra col sorriso plastico inebetito e il costume da bagno? Una donna! mai un uomo.
Vent’anni fa i film su Canale 5 iniziavano alle 20,30. Adesso iniziano alle 21,30 e durano fino a mezzanotte, spezzati continuamente da blocchi pubblicitari, spropositati. Ok che ce la date gratis questa roba, ma così equivale alla cura Ludovico Van.