image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Ecco perché Mulan
è un problema per la Disney
(e viene boicottato)

  • di Marco Ciotola Marco Ciotola

14 settembre 2020

Ecco perché Mulan è un problema per la Disney (e viene boicottato)
Doveva essere un blockbuster da 1 miliardo di dollari, remake di un enorme successo animato del 1998, con un cast asiatico composto da star, ma rapidamente si è trasformato nel più grosso problema sociopolitico della Disney

di Marco Ciotola Marco Ciotola

Anni fa in pochi avrebbero creduto che il remake di Mulan – kolossal d'animazione del 1998 che racconta la leggendaria eroina cinese Hua Mulan, determinata guerriera arruolatasi in un esercito di soli uomini – sarebbe diventato il più grosso problema della Disney.

Invece il nuovo Mulan si sta rapidamente trasformando in una “patata bollente politica”, per usare la più recente definizione della testata statunitense Bloomberg. La circostanza riflette i legami logori degli Stati Uniti con Pechino, e le scelte che le aziende devono affrontare quando operano nello scenario estremamente politicizzato – ma al contempo redditizio – che è la Cina moderna.

Tutto è cominciato quando la protagonista del remake in live action, la 33enne Liu Yifei, si è schierata a favore della polizia di Hong Kong, la stessa impegnata a reprimere spesso con estrema violenza le proteste cominciate lo scorso giugno nell’ex colonia britannica. Hong Kong porta avanti una storica battaglia per la democrazia e l’autonomia dal governo centrale di Pechino, battaglia che si è fatta più intensa in occasione di un emendamento sull’estradizione. Quest’ultimo farebbe sì che cittadini di Hong Kong accusati di alcuni crimini possano essere processati nella Cina continentale.

Le parole di Liu Yifei, lette come un’approvazione dello scenario antidemocratico e un appoggio incondizionato all’esecutivo cinese, hanno scatenato una vera e propria controversia internazionale, tanto da far nascere nel giro di poche ore un hashtag destinato a diventare popolarissimo: #BoycottMulan.

20200909 220922294 6804

Vedi anche

Festival del cinema di Venezia: godetevelo, perché lo rimpiangeremo

Palesemente finalizzato a supportare il boicottaggio della pellicola, l’hashtag presto fattosi movimento ha avuto come prima conseguenza diretta l’assenza dell’attrice al D23 Expo 2019, in occasione di un’anteprima esclusiva del film. Ma soprattutto ha catalizzato un’attenzione spasmodica su ogni dettaglio della pellicola, successivamente nell’occhio del ciclone a causa della collaborazione sul fronte produttivo di sei agenzie governative cinesi operanti nello Xinjiang. Quest’ultima è un’area a nord-ovest della Cina, sede negli anni di quella che secondo molti è stata la detenzione di almeno 1 milione di persone appartenenti al popolo di etnia uigura in campi di concentramento, che ufficialmente il governo cinese etichetta come in campi “trasformazione attraverso l'educazione”.

La Disney ha apertamente ringraziato le autorità di quella Regione nei titoli di coda del film.

L’approdo sul fronte politico è stata una diretta conseguenza, con il senatore Tom Cotton, repubblicano dell'Arkansas, che ha attaccato duramente la Disney, accusando il gigante dell’entertainment di essere dipendente dal denaro cinese e disposto a tutto per compiacere il Partito Comunista.

Ma la Disney non è certo l’ultima compagnia statunitense a trovarsi al centro di controversie sociopolitiche che coinvolgono la Cina. L'anno scorso, la National Basketball Association ha vissuto settimane di profondo caos dopo che un team manager ha twittato a sostegno dei manifestanti di Hong Kong, provocando persino una sospensione di alcuni match. Mentre il film della DreamWorks Animation “Il piccolo yeti” (“Abominable”) ha suscitato forti critiche in tutto il sud-est asiatico, per aver mostrato una mappa che riflette una suddivisione territoriale fortemente contestata in Paesi come Vietnam, Filippine e Malesia, che di rimando hanno boicottato la pellicola o tagliato l’intera scena incriminata.

Va sottolineato che la Disney ha molto in gioco in Cina. L'azienda ha speso 5,5 miliardi di dollari per lo sviluppo del suo resort Shanghai Disneyland, e ha ampliato il suo parco di Hong Kong. Anche il mercato cinematografico è sulla buona strada per diventare il maggiore al mondo. Ma con repubblicani e democratici concentrati sul commercio cinese e sulle questioni culturali – entrambi elementi portati alle presidenziali – appare quasi scontato che la società continui a trovarsi nel bel mezzo del fuoco incrociato politico.

Tag

  • boicottaggio
  • Cinema
  • Disney
  • Mulan

Top Stories

  • Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?

    di Beniamino Carini

    Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?
  • Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…

    di Giulia Ciriaci

    Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…
  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...

    di Jacopo Tona

    E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...
  • Abbiamo visto il film “Il mio anno a Oxford” con Sofia Carson e Corey Mylchreest su Netflix, ma com’è? È l’ennesima storia d'amore con cui “farsi del male”?

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto il film “Il mio anno a Oxford” con Sofia Carson e Corey Mylchreest su Netflix, ma com’è? È l’ennesima storia d'amore con cui “farsi del male”?
  • LA VERITÀ, VI PREGO, SU DEN HARROW ! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico". E su Tom Hooker e la major...

    di Gianmarco Aimi

    LA VERITÀ, VI PREGO, SU DEN HARROW ! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico". E su Tom Hooker e la major...

di Marco Ciotola Marco Ciotola

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

E alla fine Grignani mette in vendita la casa. Dopo l’addio alla moglie, altra svolta

di Gianmarco Aimi

E alla fine Grignani mette in vendita la casa. Dopo l’addio alla moglie, altra svolta
Next Next

E alla fine Grignani mette in vendita la casa. Dopo l’addio...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy