image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Eurovision, le pagelle: Maionchi una palla (3), vince la Svizzera “neutrale” (8), Angelina total ma sabotata? (9), televoto politicizzato per Israele e Ucraina (2) e...

  • di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

12 maggio 2024

Eurovision, le pagelle: Maionchi una palla (3), vince la Svizzera “neutrale” (8), Angelina total ma sabotata? (9), televoto politicizzato per Israele e Ucraina (2) e...
L’Eurovision più politicizzato di sempre si è concluso con la vittoria del Mika svizzero, Nemo. Come prevedibile, la gaffe Rai che mostrava il gradimento italiano per Israele pare aver influito negativamente sul punteggio di Angelina Mango, che malgrado il sostegno dei colleghi - da Damiano dei Måneskin a Marco Mengoni - deve accontentarsi del settimo posto. Infatti nessun Paese ha dato all'Italia i 12 punti, il massimo che si possa ricevere nella competizione. E anche al televoto (che ha premiato i Paesi in guerra) le cose non sono andate affatto bene. Ma la Nostra ha fatto comunque la sua parte (peraltro sventolando la bandiera palestinese). Riguardo alla trasmissione, era proprio necessario il contributo (inutile e con gaffe) di Mara Maionchi? Ecco le nostre pagelle

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

È la cumbia della noia, FINAL! L'ultimo atto di un Eurovision Song Contest senza pace è andato in scena. Un'edizione che, forse come non mai, ha avuto anche risvolti politici, per la delicata situazione internazionale. Un piccolo riassunto, per chi si fosse perso gli episodi precedenti: dopo la seconda semifinale, la Rai ha divulgato (forse involontariamente?) i risultati del televoto italiano, che per regolamento andavano tenuti segreti fino alla fine della Finale. Ancora più sorprendente è stato scoprire che l'Italia aveva votato per Israele, con quasi il 40% delle preferenze. Rai ha chiesto “perdono, sì quel che è fatto, è fatto, io però chiedo scusa”, ma sorge spontanea l'idea che questo ‘incidente’ abbia penalizzato Angelina Mango, che si accontenta del settimo posto. Ma non è finita qui. Il cantante olandese Joost Klein è stato espulso per insulti e frasi sessiste ai danni di una donna membro della troupe di produzione. Nel frattempo, durante l'intera settimana, a Malmö, città che ospitava la manifestazione canora, ci sono state diverse proteste pro-Palestina (tra i dimostranti arrestati c'è anche l'ecologista svedese Greta Thunberg). Uno per tutti, tutti contro la concorrente israeliana Eden Golan, che è stata sommersa di fischi anche durante la performance. Una situazione che, come è evidente, poco ha a che fare con l'atmosfera festosa di una gara di canzoni. Per fortuna è finita con la meritata vittoria di Nemo, dalla Svizzera con furore. Ecco le pagelle finali dei top e flop dell'Euro-circo (pardon, Eurovision).

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Eurovision Song Contest (@eurovision)

Nemo pigliatutto. Voto: 8

Con 591 punti, trionfa il non binario Mika svizzero. Il suo brano, The Code, che ricorda le atmosfere da musical, spacca e ci aspettiamo di sentirlo spesso in rotazione anche in Italia. Questo il suo messaggio di ringraziamento finale: “Spero che questa competizione mantenga la promessa di schierarsi per la pace e la dignità di ogni persona in questo mondo”. In una delle edizioni più politicizzate, è proprio il Paese storicamente neutrale a trionfare. Una curiosa coincidenza... o no?

Mara Maionchi, una palla. Voto: 3

Ci dispiace bocciare la discografica nel ruolo di commentatrice, ma il suo contributo, sia in collegamento da Roma che di persona, è stato deludente e sotto tono. I suoi commenti, superata la parte divertente del tifo sfrenato per Angelina, sono apparsi superficiali, sbrigativi, inutili, in definitiva non hanno aggiunto nulla a una carretta tirata in solitudine da Gabriele Corsi, che ha dato il massimo nel fornire aneddoti, curiosità, biografie, storia dei Paesi partecipanti. Almeno non ha suggerito la dieta a nessuno (si fa per scherzare!). Rimpiangiamo Malgioglio.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da RaiDue (@instarai2)

Angelina Mango, TOTAL (ma forse sabotata?). Voto: 9

Non si può che lodarla. Canta e balla, pure bene. Tiene il palco come se avesse decenni di esperienza alle spalle. Il boato dell'arena è stra meritato. Per lei il sostegno di tanti colleghi: da Damiano dei Måneskin (che ha un enorme sostegno internazionale) a Laura Pausini, e Marco Mengoni, Mahmood. E poi Amadeus, Fiorello, Celentano. Ma non è bastato. Nessun Paese ha dato i 12 punti, il massimo che si possa ricevere nella competizione, a La Noia, e anche al televoto le cose non sono andate affatto bene. Forse ‘merito’ di quelle percentuali rivelate dalla Rai? Fatto sta che la piccola Nina ha fatto la sua parte, anche simbolicamente, dapprima cantando dal vivo Imagine. Poi a inizio serata. Nel momento della parata, infatti, c'è chi non ha potuto fare a meno di notare la sua scelta stilistica. Portando con sé la bandiera italiana, e indossando un abito nero, che sembrava richiamare in maniera eloquente la bandiera palestinese. Un impatto TOTAL.

Fischi a Israele e televoto politicizzato. Voto: 2

La performance della concorrente israeliana, Eden Golan, doveva essere giudicata solo per il valore artistico, e invece sarà ricordata per i fischi e il sostegno massiccio al televoto che ha favorito due Paesi in guerra con percentuali bulgare - 300 per Israele e 400 per le rappresentanti ucraine Al'ona Al'ona e Jerry Heil (che si sono piazzate al terzo posto). Peccato che le questioni geopoliche abbiano distorto così pesantemente una gara di canzoni.

Baby Lasagna, il trash che ci piace. Voto: 7

Sì è una trashata. Sì non ha un testo così profondo come quello di altri, sì ricorda qualcosa. Ma è un tormentone, con un balletto che ha già conquistato il web. Secondo posto meritato.

Omaggio ai leggendari ABBA. Voto: 10

L'Eurovision Song Contest, a Malmö, ha omaggiato gli ABBA, il gruppo svedese che 50 anni trionfò nella manifestazione europea con il brano Waterloo. Dopo una reunion virtuale dei quattro artisti, che ci ha riportato nel 1974, tre protagonisti di passati Eurovision, Carola, Charlotte Perrelli, Conchita Wurst hanno infiammato il palco con una loro versione del brano. Plauso speciale agli Alcazar, gruppo svedese, che ha cantato Crying at the Discoteque. C’è chi ha ballato per tutto il tempo e chi mente.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Sanremo Rai (@sanremorai)

https://mowmag.com/?nl=1

Tag

  • Damiano David

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Salone del Libro di Torino? No, dell’anti-libro e del politicamente corretto. Ed è colpa di Annalena Benini (e del ministro Sangiuliano)

di Ottavio Cappellani

Salone del Libro di Torino? No, dell’anti-libro e del politicamente corretto. Ed è colpa di Annalena Benini (e del ministro Sangiuliano)
Next Next

Salone del Libro di Torino? No, dell’anti-libro e del politicamente...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy