Innanzitutto dobbiamo dirlo: Fedez, andandosene a Coachella e facendosi paparazzare con Giulia Ottorini e Paris Hilton, si è dimostrato un gran signore. Vi spiegheremo tra un po’ il perché. Intanto rispondiamo a un’altra domanda con la quale sono in fissa gli amanti delle celebrities: ma Fedez, è sincero quando piange a Belve da Francesca Fagnani o quando se la spassa a Coachella? La risposta è semplice e risale al filosofo francese Georges Bataille e alla sua teoria della “dépense”, un termine antieconomico per indicare, in senso benefico, la perdita, lo spreco, il fallimento persino: la vita è – come deve essere – uno spreco di vita e qualunque atteggiamento “economico” sono antivitali. Così Fedez – letto alla luce delle teorie di Bataille – non mente quando piange e non mente quando se la spassa, egli spreca, spande sia lacrime che sudore, dolori e gioie e – dato che le vie della filosofia si incrociano per strade contorte ma esatte – con chi viene paparazzato? Con due rappresentanti ideali della “dépense”, Paris Hilton, che dello spendere e spandere – anche a partire dalla propria “immagine” pubblica, ricorderete il video con cui è diventata famosa – ha fatto il suo stile di vita, diventando quello che una volta si chiamava una “socialite” (una famosa per essere famosa) e Giulia Ottorini, una influencer che si è vantata di avere speso trentamila euro in pochi giorni (finendo nel mirino del fisco italiano).
Fedez ha scialacquato la propria immagine di uomo distrutto dal dolore per le difficoltà del suo matrimonio
Sono, questi, atti inconsapevoli di “dépense” che, al contrario di quanto pensano in molti, non sono lo scialacquamento dei ricchi, ma una forma di redistribuzione del capitale, che non è soltanto denaro ma soprattutto “immagine” (d’altronde, cosa è, adesso, il denaro, se non una “immagine”, da quando ha perso il corrispettivo del “valore aureo”, della riserva d’oro degli Stati?). Ed è qui che si innesta il ragionamento su sul essere un “gran signore”, perché in quelle paparazzate, in quei post, Fedez ha scialacquato la propria immagine di uomo distrutto dal dolore per le difficoltà del suo matrimonio, ci ha mostrato un Fedez che se la spassa, lontanissimo dal Fedez in lacrime dalla Fagnani, un Fedez che, proprio come un signore d’altri tempi, scialacqua il capitale affettivo e – ripetiamo – di immagine, sul quale si fonda gran parte del suo “accumulo”: Fedez non accumula, egli spreca e così facendo ha compiuto forse il più bel gesto d’amore nei confronti della moglie, di Chiara Ferragni, che nel frattempo ha messo in stand-by i suoi social e appare solo nei selfie postati dalla sua famiglia.
Perché gran parte di coloro che avevano inneggiato alla caduta della statua della Ferragni (si può dire “in maggioranza donne”?), quelle che compulsavano voracemente il profilo Instagram con quel misto di invidia e imitazione, una contraddizione che è esplosa in rabbia feroce per la faccenda del pandoro, ecco adesso tornano a essere semplicemente ragazze, o donne, che, di nuovo, si identificano con lei senza però i sentimenti negativi di prima, i sentimenti che godono della caduta degli dèi: ora provano soltanto identificazione e compassione, e vicinanza e comprensione, per una moglie che se ne va in giro con la propria famiglia mentre quel cattivone di Fedez se la spassa in America, nella festa più vip che esista al mondo, Coachella appunto, facendosi paparazzare con “quelle là”, a matrimonio ancora caldo. Nessuno sarebbe riuscito a fare un regalo più grande a Chira, usando, forse inconsapevolmente, forse come atto consapevole d’amore, la “dépense”. Chapeau, Fedéz.