Era l'anno 1976 ed il cinema italiano riusciva ad essere protagonista nel mondo. In quei mesi due erano i film più attesi nel circuito internazionale, entrambi di ambientazione storica, il primo era “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick l'altro "Il Casanova di Federico Fellini".Il capolavoro della maturità del Maestro di Rimini, forse mai abbastanza riconosciuto come tale da buona parte degli storici del cinema, aveva come protagonista Donald Sutherland al quale nella versione italiana prestò la voce Gigi Proietti. In queste ore di cordoglio per la morte del grande attore romano, ripenso ad un personale tormento che quella sua performance felliniana ha sempre determinato nella mia anima cinefila.
Dico questo perché reputo il doppiaggio dei film una pessima e dannosa abitudine prevalente nell'industria cinematografica italiana, tuttavia ogni volta che mi ritrovo a difendere la tesi che doppiare un film equivale ad ascoltare John Lennon o Elvis Presley con la voce di un cantante "doppiatore" italiano, cito sempre un unico caso che posso dire, conferma davvero la regola, ovvero quell'interpretazione di Gigi Proietti nel ruolo di Casanova.
I Grandi Artisti rendono poetico e magistrale tutto quello che toccano!
Ciao Gigi.
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