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Il Professore de “La casa di carta”
esiste davvero, ma ha una vita
tranquillissima (o almeno sembra)

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

23 dicembre 2021

Il Professore de “La casa di carta” esiste davvero, ma ha una vita tranquillissima (o almeno sembra)
È tutt’altro che un genio del crimine: si tratta di un laborioso ingegnere in pensione contattato dalla produzione della serie Netflix per ideare il colpo più stupefacente mai visto in una fiction. E a sorpresa non ci ha messo molto, visto che in tre ore era pronto. Ma a differenza del “Professore” alla fine della sua consulenza si è dimostrato decisamente più onesto

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Il “Professore” della serie "La casa di carta” esiste realmente, ma nella vita reale non progetta furti milionari. Si tratta, invece, di un tranquillo ingegnere navale in pensione che però ha progettato quello che nella realtà sarebbe il colpo del secolo e che nella fiction ha appassionato milioni di spettatori su Netflix. Si tratta di Luis Ramon Nuñez, 71 anni, ex direttore ed ex docente della Escuela Técnica Superior de Ingenieros Navales di Madrid. “I produttori dicono che sono io il vero professore” ha ammesso, visto che è stato lui a progettare il modo per poter portare fuori l’oro dal Banco de España sotto il naso delle forze dell’ordine con un metodo che è stato calcolato nei minimi dettagli. L’agenzia Vancouver Media lo aveva contattato l’anno scorso durante le feste di Natale – riporta il Corriere della sera -, chiedendogli una consulenza per rendere il processo di estrazione il più realistico possibile e lui non si è certo fatto pregare: “Avevo suggerito di usare una pompa per i fanghi per trasportare l’oro fuso attraverso la tubazione fognaria diretta verso la cisterna d’acqua piovana. E infatti nella serie i rapinatori rubano una pompa da una piattaforma petrolifera nel mar Glaciale Artico”, anche se poi la piattaforma dove sono stati girati gli episodi si trova alle Canarie.

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L'ingegner Luis Ramon Nuñez

L’ingegner Luis Ramon Nuñez in questi anni ha concentrato i suoi studi sullo sfruttamento delle energie rinnovabili marine e non è la prima volta che collabora alla realizzazione di una produzione cinematografica. Aveva infatti già lavorato come consulente per la realizzazione di film e serie tv spagnoli con barche d’epoca. È bastato fargli sapere le informazioni necessarie per procedere con i calcoli e in breve ha trovato il modo di estrarre 90 milioni di tonnellate di lingotti d’oro dalla Banca di Spagna, come poi nella serie metteranno in pratica i rapinatori nel corso delle ultime tre stagioni (la quinta e finale è visibile da inizio dicembre su Netflix). “Ho preparato un report di cinque pagine. Avevo previsto che si potesse usare una pompa con una potenza di 1.500 kW e che il processo avvenisse a una velocità di 1,5 metri al secondo. Così ci sarebbero volute 4 ore per tirare fuori la miscela di 90 tonnellate di pepite d’oro mescolate con 120 tonnellate di acqua” ha aggiunto quando gli sono stati chiesti dettagli e ha anche spiegato che gli sceneggiatori avevano un po’ esagerato sulle tempistiche: “Volevano estrarre l’oro in 26 minuti. Ciò significava che il processo doveva realizzarsi a una velocità tremenda e con una pompa troppo potente per risultare realistica. Ho rifatto i calcoli ipotizzando una pompa di 5.300 kW di potenza e una velocità di 3,25 metri al secondo. Siamo arrivati a un compromesso di un’ora e 31 minuti”. Un colpo estremo, che però l’ingegner Nuñez ha progettato, almeno sulla carta, in soltanto tre ore: “Ho usato equazioni molto semplici, che tutti i miei studenti sarebbero in grado di applicare: quella della meccanica dei fluidi, quella di continuità a regime permanente e quella di conservazione dell’energia. Ossia le equazioni usate per dimensionare pompe e condutture”. La produzione lo ha consultato anche per le scene del caveau che viene allagato. Ma c’è una differenza sostanziale fra il tranquillo ingegnere spagnolo e il “Professore” della serie: in entrambi i casi non ha voluto neppure essere pagato.

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