È andato in onda poco fa lo spezzone di trasmissione che ha visto protagonista Ilary Blasi nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo su Canale 5. Non sappiamo in quanti si siano connessi per questa “grandissima intervista”, che doveva rivelarci chissà che cosa di inedito, ma nulla di tutto ciò è avvenuto. La Blasi inizia dicendo di essere pronta e la conduttrice, essendo loro notoriamente amiche, ci tiene a sottolineare che “le domande non sono concordate”, cosa che dovrebbe essere la normalità, ma spesso la frase “excusatio non petita accusatio manifesta” casca a pennello. Invitiamo tutti a ricordare questa frase prima di rivedere l'intera puntata o anche solo degli spezzoni di essa, perché non sembrava neanche minimamente un'intervista incalzante o un discorso tra due amiche che fanno del gossip e si raccontano i fatti propri. La Blasi ci spiega il perché abbia deciso di sbarcare su Netflix con “Unica” e la risposta è quanto più che mai ovvia: “Ci ho voluto mettere la faccia”. Questa frase avrebbe un senso se lei avesse deciso di rilasciare un'intervista non a pagamento, se lei avesse fatto una diretta Instagram per i propri follower, se lei avesse trovato qualunque altro modo, non remunerato, per parlare del suo dolore. Immaginate quanto possa essere costata un'esclusiva del genere alla casa di produzione di “Unica”, e immaginate i cachet che vengono dati a Verissimo, soprattutto a determinati ospiti: allora perché non dire che lo si è fatto per ulteriore notorietà o soldi? Sarebbe stata sicuramente unica in questo modo, non dando in pasto alla televisione e ai media quel nome, quella dedica, che Francesco Totti le fece dopo un gol allo stadio Olimpico di Roma, ma la classe non si compra come una Chanel.
Si torna poi a parlare dell’ormai famosissimo caffè, talmente famoso che ci ha messo un’ansia tale che oramai quando ci arriva un invito del genere nemmeno apriamo più i messaggi, modalità ghosting. Ma inevitabilmente dopo poco provano a buttarla sul “femminismo”, riprendendo la scena in cui lei parla della richiesta di Totti, quella di scegliere tra il lavoro e il restare insieme. Lì la Blasi parla della “solita gelosia di Francesco”, dicendo che in fondo lui è sempre stato geloso di lei, tenendoci però a precisare (e per fortuna!) che quello a cui si sta riferendo sia totalmente distante rispetto alle tragedie a cui stiamo assistendo in questo periodo. Dopo aver parlato per l’ennesima volta di quel caffè, delle foto, si torna alla sua vecchia ospitata, avvenuta più di un anno fa, in cui attaccò i giornali e le loro illazioni dicendo che “avevano fatto una grande figura di merda”, ma non riesce a chiedere scusa del tutto, aggiungendo infatti che “però forse anche loro (i giornali) dovrebbero chiedere scusa a me”. Cosa avrebbero dovuto fare le tante testate che sapevano come stessero le cose? Mandare un comunicato stampa, magari congiunto, in cui si scusavano con Ilary per aver detto le cose in modo corretto e inopinabile? Se non ci fossero stati quei giornali, lei il tradimento come l’avrebbe scoperto? Se non ci fossero stati i paparazzi, le sarebbe bastato il suo investigatore privato che si è pure fatto scoprire o avrebbe continuato a credere alle parole del Capitano?
Riecco quindi sul tema trito e ritrito di borse e scarpe nascoste e la Toffanin dice che “certi dispetti da bambino si potevano evitare, ma non voglio giudicare”, non rendendosi conto, forse, che il giudizio è all’interno della frase stessa, ma qui evidentemente viene fuori l’amica. Però viene anche il bello, perché lei si dispiace, insieme alla conduttrice che la guarda in modo solidale e quasi commosso, di essere chiamata “ex letterina” e lui “Capitano”: ma se lei quello ha fatto e lui pure, che dobbiamo dire, che Ilary ha vinto il Nobel per la Pace? Se vuole d’ora in poi la chiamiamo “Miss intelligenza 2023” o che ci suggerisca lei che cosa scrivere, così non urteremo la sua sensibilità. Ma la cosa che la Blasi finalmente ammette è che, a posteriori, pur non avendo letto (a detta sua) nessun messaggio o visto alcuna foto, crede, a oggi, alle voci sui passati tradimenti, dando, senza nominarlo, ragione a Fabrizio Corona, colui che, alla vigilia delle nozze, parlò di un tradimento da parte di Totti che sarebbe avvenuto con Flavia Vento. Quest’ultima ha recentemente ricevuto il tapiro di Striscia La Notizia, da Valerio Staffelli, occasione in cui ha detto che anche lei aspetta delle scuse, avallando quindi, dopo anni e anni, le parole dell’ex re dei paparazzi, che in questi giorni sta continuando a parlare della vicenda, dando un volto e un nome all’uomo del caffè e specificando che non si trattasse solo di un caffè.
In sunto è stata un’intervista totalmente inutile, in cui la Blasi non ha fatto altro che rispondere a domande di comodo, e speriamo veramente che non siano state concordate, perché per mettersi d'accordo su delle domande del genere ci vorrebbe davvero coraggio. Che la Toffanin sia una sua amica non ci interessa, perché lei sa come fare delle interviste serie e come far emergere i fatti, semplicemente questa volta non ha voluto scavare a fondo, o forse le è stato chiesto di non farlo. Di sicuro Ilary altro non ha fatto se non raccontare cose già note. Ma il pubblico, quello disattento, quello poco critico, è di questo che si nutre, di bagarre tra coppie famose, la cui verità non verrà mai fuori se non dopo anni e anni. Nessuno di noi aveva bisogno di quel documentario, nessuno di noi si stupisce del successo che ha avuto e che continuerà ad avere, nessuno di noi dovrebbe essere tanto cretino da credere a queste messinscene costruite ad arte per lavare i panni sporchi fuori dalle porte di casa. La Blasi ha detto che i figli non devono scegliere tra mamma e papà, ma, ascoltando solo la sua di versione, viene un po’ difficile essere dalla parte del Pupone. Se dici che è comunque il padre dei tuoi figli ci sono modi e modi per prenderti la tua rivincita, primo fra tutti esercitare quel minimo di classe, di buon senso e di logica che sicuramente, cara Ilary, non ti avrebbe fatto finire su Netflix.