Dai parchi dei teatri al cinema, fino al microfono di un podcast, Giacomo Poretti con il suo PoretCast mescola intervista a comicità, ironia e riflessioni sulla vita contemporanea. Noi lo abbiamo intervistato in occasione di "The Podcast Era - Free 2 Create", evento annuale organizzato da Spotifty dedicato al mondo dei podcast e abbiamo parlato non solo del PoretCast, ma anche degli ospiti che gli piacerebbe avere in futuro, del suo essere "boomer", ma curioso, e di Tinder. Sì, proprio della famosissima app d'incontri...
Com’è andato il podcast quest’anno? Chi è stato il suo preferito?
È stata un’edizione del PoretCast davvero con tante novità, perché si svolge in due luoghi diversi, e ne vorremmo fare anche altri posti. Sta andando bene e sugli ospiti ti direi Mauro Biglino, perché sta suscitando tanto interesse. È una scommessa quella di invitare ospiti con cui non si può essere d’accordo, ma che stimolino il dibattito e il confronto di idee. Ti devo dire, mi è piaciuta anche Andrea Delogu, per la sua carica di simpatia e profondità.
Il mio preferito è stato Brunori Sas, anche perchè ero lì. Portarlo al di fuori del teatro è stata una bella idea.
Un'ulteriore novità infatti è che ci saranno degli ospiti per cui, per necessità diverse, andremo dove vorranno loro. Andare in università in Bicocca è stato particolare, magari il pubblico rimane stranito ma dovrà abituarsi, perché ricapiterà diverse volte.
C’è qualcuno che le piacerebbe tantissimo portare al PoretCast?
Il Papa. Ma anche Scorsese e Sinner. Poi tutti è tre parlano italiano, quindi.
Sinner non va a Sanremo, magari da lei si viene.
Magari, glielo dirò.
Ho letto una sua intervista che aveva come titolo: “Sono un boomer, però cerco di stare al passo coi tempi”. Non tutti riconoscono di essere boomer, ma soprattutto non vogliono capire le generazioni distanti.
Sono sempre stato curioso nella mia vita e mi credo mi abbia permesso di fare quello che faccio, anche perché prima ho lavorato in fabbrica e poi in ospedale. La curiosità mi ha portato a frequentare il mondo dell’arte, perché il teatro appartiene a pieno diritto a questo mondo. Attraverso queste modalità puoi capire il senso delle cose che si fanno, della vita, e da bomber, anziano, mi incurioscice da che parte sta andando il mondo. ovvio, ci sono difficoltà, l’anziano ha una sorta di attengiamento di difesa, ma è normale. Mi metto in gioco.
Non so se lo sa, ma Aldo, Giovanni e Giacomo sono super utilizzati dai millennial per rimorchiare su Tinder.
Rimorchiamo su Tinder, ma nella vita normale no, beato chi ci utilizza (ride, ndr.). In fondo quando abbiamo fatto “Chiedimi se sono felice” c’era Aldo che mi utilizzava per “scarricare” le donne, forse anche per rimorchiare. Forse sono più che altro un ottimo “scarricatore”...