Più volte abbiamo scritto a proposito del doppiaggio, uno dei temi più discussi quando si parla di cinema in Italia. Si tratta di un residuo dell’industria del passato, una necessità commerciale? Oppure il doppiaggio è una disciplina creativa? Le opinioni sono tante e spesso opposte. Ma la questione diventa ancora più delicata quando si tratta dei film di animazione, che tra l’altro sono non di rado in vetta alle classifiche dei titoli più visti (e con maggiori incassi). Capita che la voce dei personaggi sia affidata a doppiatori non professionisti: cantanti, youtuber o influencer. I loro nomi, almeno questo è ciò che sperano le produzioni, trascineranno il pubblico in sala. Chissà se alla lunga questa strategia pagherà. L’ultimo caso è Mufasa – Il re Leone, in cui Elodie presta la voce a Sarabi. La cantante è stata criticata da Lilli Manzini, doppiatrice con molti anni di carriera alle spalle. Ed Elodie aveva anche risposto durante una trasmissione su Radio 105. C’era poi stata la difesa di quest’ultima da parte dell’Associazione Nazionale Attori Doppiatori. “Io continuo la mia battaglia per la meritocrazia e il doppiaggio pulito finché Gesù mi darà la forza. W la meritocrazia, w il doppiaggio pulito. Più rispetto per i professionisti del doppiaggio”, era stata la controrisposta di Manzini. Ora questa saga si è arricchita di un nuovo capitolo. Mufasa, infatti, è uscito al cinema.
“Basta farsi un giro soprattutto su TikTok per vedere come stanno stroncando questo doppiaggio, comunque magistralmente diretto da Fiamma Izzo, che è una grandiosa direttrice di doppiaggio”, ha detto Manzini. “Ma non è colpa sua, è che proprio questi talent non sanno fare il loro mestiere”. In effetti c’è un video che porta il titolo: “Lilli Manzini perdonaci se abbiamo dubitato”. E non è l’unico. Sissy Cosplay allarga il discorso anche a Marco Mengoni, voce di Simba, ed Elisa, che invece doppia Nala. “È come se dei doppiatori si mettessero a fare concerti: è la stessa identica cosa”. E ancora: “Se proprio scegliete dei talent cantanti usateli per le canzoni”. Né Manzini, né Sissy Cosplay, lo sottolineano, hanno qualcosa contro i talent. E non è messo in discussione nemmeno il loro impegno. Ma la loro prova non convince: “Non è il loro mestiere”, la sintesi delle loro critiche.