image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Nuova Scena: Fabri Fibra
maestro (9), Geolier e i napoletani
spaccano (8) e Rose Villain (5)
rimandata alla prossima puntata:
l’hip hop è vivo o morto?

  • di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

20 febbraio 2024

Le pagelle di Nuova Scena: Fabri Fibra maestro (9), Geolier e i napoletani spaccano (8) e Rose Villain (5) rimandata alla prossima puntata: ma l’hip hop è vivo o morto?
La prima puntata di “Nuova scena-Rhythm + flow Italia”, in onda su Netflix, per ora ha promosso soprattutto Fabri Fibra, l’unico dei tre giudici che sa esattamente cosa chiedere al nuovo hip hop emergente, e la Napoli di Geolier. Da rivedere la Milano newyorchese di una Rose Villain troppo impressionata dalla forma. Lo show è dinamico, girato in modo divino (ottima la regia di Alessio Muzi), ma sono i rapper, quasi tutti giovanissimi, a crearci qualche dubbio. Le nostre pagelle

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

“Nuova scena-Rhythm + flow” esordisce su Netflix con il botto. Un talent rap che grazie al cielo non rinuncia al rap. Perché alla fine il rischio dei talent è sempre lo stesso, che si divorino l’oggetto del contendere. Qui si devono sputare barre e rime, e quelle ci sono. Tre i giudici chiamati ad indicare l’orizzonte, appunto, della nuova scena. Geolier, reduce dalle polemiche sanremesi, che dai pretendenti cerca “cuore e coraggio”. Poi c’è Fabri Fibra, più ambizioso e meno vago: “Sarò politicamente severo e giustamente scorretto”. Infine Rose Villain, forse per adesso un po’ timida e accecata dalla sua stessa dimensione “americana”: “Voglio autenticità, contenuto, tecnica e unicità”. Mica poco nel contesto di una scena allargata (facciamo rap/trap, non solo rap) corrosa dai cliché. Cliché ahimè presenti anche fra i ragazzi, quasi tutti giovanissimi, che si sono dati battaglia a Napoli, Roma e Milano. Protagonista della prima puntata, senza dubbio, la Napoli di Geolier, Lele Blade e Rocco Hunt. Geolier si gioca bene i topoi partenopei, dai vicoli allo Stadio Maradona passando per “una periferia dove germogliano i sogni”. Fibra risponde con una Roma storica che lo ha consacrato rapper al Circolo degli artisti. Con lui si fiuta aria di storia e cultura, cosa che non avvertiamo quando ad esprimersi sono gli altri giudici, che sembrano implicitamente datare la nascita dell’hip hop italiano fra il 2004 e il 2005. Insieme a Fibra anche Squarta, produttore storico della scena romana. E poi c’è Rose Villain, in questa prima puntata coadiuvata da Ernia. I due parlano dalle vette di un palazzone che domina lo skyline della nuova Milano da sniffare, per capirci; molto hi-tech e fredda. Rose vede in questa Milano la New York dove vive, scrive e compone, ma forse è un po’ una forzatura. Vero che Milano è stata l’ultima capitale dell’hip hop italiano, ma il paragone con la Grande Mela – al quale si fa velata allusione – è scomodo. Abbiamo quindi tre giudici belli carichi che si misurano con territori altrettanto carichi di storia, odori e umori. A loro la scelta dei ragazzi che andranno a darsi battaglia a Milano per vincere i famosi 100K finali.

I giudici di Nuova scena su Netflix
I giudici di Nuova scena su Netflix

Le pagelle della prima puntata

Geolier, voto 8: sa cosa vuole e lo chiede senza risultare insopportabilmente saccente. È un ragazzo di strada che sa come parlare ad altri ragazzi di strada, spingendo non più del dovuto sul versante “mental coach”.

Concorrenti di Napoli:

Ciro Zero, 7: è uno di quelli che quando rappa non si capisce un caz*o a meno che non si viva entro un raggio di 50 chilometri da Napoli. Buona la famosa “attitude”. Geolier gli dice di “aggiungere un po’ di melodia” alla sua proposta e sinceramente fatichiamo a capire perché.

Christian Revo, 6: discorso simile a quello sopra, con la differenza che Christian appare più acerbo e indeciso.

O’ Tsunami, 6: qui si capisce tutto, ma i versi sono gangsta-lite con pochi guizzi seppur con buoni riferimenti (Biggie Smalls).

Kid Lost, 7: torniamo al dialetto e a una certa impermeabilità del testo. Ci fidiamo di Geolier e Rocco Hunt, che parlano di “rime e punchline assurde”. Noi cogliamo soprattutto l’approccio giusto che ci sbatte in faccia.

Rose Villain
Rose Villain

Rose Villain, 5. Si espone poco, probabilmente prenderà fiducia più avanti.

Concorrenti di Milano:

Yanni$, 6: alla fine è giustamente promosso da Rose e Ernia. Nulla per cui strapparsi i capelli, ma questo ragazzo originario della Guyana francese ci sa fare e cerca di instillare creatività in una ricetta già nota.

Gianmarco, in arte Glauco, 6: rapper di stampo molto classico. Fa la sua parte.

Xhovana, 5: di origini albanesi, è l’unica ragazza in gara. Cerca nel rap una via di affermazione dopo una transitoria esperienza come modella. Non impressiona.

Nuova Scena in onda su Netflix
Nuova Scena in onda su Netflix

Fabri Fibra, 9: Boh, saremo irrimediabilmente old school e per questo vi chiediamo anche scusa, ma l’atteggiamento di Fibra è platealmente hip hop e non figlio della cultura talent. Non se la mena con concetti astratti, mira bene dove sa che il rap risiede, ossia in un’esperienza personale che deve essere coraggiosamente comunicata in modo preciso e individuale. Schivando i troppi cliché, che alla fine sono solo tentazioni mortifere.

Concorrenti di Roma:

Spender, 7: il più anziano fra tutti i concorrenti (30 anni), si porta dietro 10 anni di dipendenza dalla droga e un flow lento e magnetico che però veicola barre “hot” un po’ anonime. Fibra capisce tutto e va al sodo: “Devi tirare fuori ciò che sei e sei stato, le tue emozioni”. Spender si schermisce: “Quando penso alla droga, provo ancora troppo dolore, se con la mente torno là vado in depressione”. Bel guaio, se l’obiettivo è anche quello di rendere la propria biografia unica e indimenticabile (pensiamo a un Massimo Pericolo).

Lehxon, NG: il momento torcibudella della prima puntata. Lehxon, giovanissimo, ci prova ma il motore grippa e non riparte più. Troppa emozione, troppa ansia. Tutti lo rincuorano suggerendo di mettere la museruola a queste insidiosissime schegge di panico puro. Lui si dà (severamente) del coglione per non aver nemmeno giocato la partita. Speriamo di rivederlo presto.

More

Nuova scena, ecco il talent rap con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain alla scoperta del “Rhythm + flow” di nuova generazione su Netflix

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Barre italiane

Nuova scena, ecco il talent rap con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain alla scoperta del “Rhythm + flow” di nuova generazione su Netflix

Dagli strip club agli Oscar. Vera ci racconta “il lavoro più bello del mondo” tra uomini sottomessi, soldi a palate, amori e dolori di una “bitch” arrivata a Hollywood

di Vera Gemma Vera Gemma

la vita vera

Dagli strip club agli Oscar. Vera ci racconta “il lavoro più bello del mondo” tra uomini sottomessi, soldi a palate, amori e dolori di una “bitch” arrivata a Hollywood

Ok, ma che caz*o è l’intimacy coordinator, l’esperto che Emma Stone ha usato per le scene di sesso in “Poor Things”?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Dietro le quinte

Ok, ma che caz*o è l’intimacy coordinator, l’esperto che Emma Stone ha usato per le scene di sesso in “Poor Things”?

Tag

  • Culture

Top Stories

  • Enea compie un anno e Ultimo smentisce la presunta rottura con Jacqueline. Vederli festeggiare insieme è la dimostrazione che questi finti gossip hanno rotto il caz*o

    di Giulia Ciriaci

    Enea compie un anno e Ultimo smentisce la presunta rottura con Jacqueline. Vederli festeggiare insieme è la dimostrazione che questi finti gossip hanno rotto il caz*o
  • Il ‘Lucio Corsi’ di Sanremo 2026? Si chiama Sayf e sarà la bomba di questa edizione. Ecco 10 tracce per dire che lo sapevate già

    di Cosimo Curatola

    Il ‘Lucio Corsi’ di Sanremo 2026? Si chiama Sayf e sarà la bomba di questa edizione. Ecco 10 tracce per dire che lo sapevate già
  • Scandalo San Carlo, la Procura di Napoli blocca due passaporti: dopo la nostra inchiesta qualcuno non partirà per le vacanze di Natale…

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, la Procura di Napoli blocca due passaporti: dopo la nostra inchiesta qualcuno non partirà per le vacanze di Natale…
  • Zerocalcare, Barbero e gli altri contro Passaggio al bosco, l’editore neofascista a Più Libri Più Liberi? Parla Zossolo (Welcome to favelas): “Polemichina per far parlare di un mondo moribondo”

    di Riccardo Canaletti

    Zerocalcare, Barbero e gli altri contro Passaggio al bosco, l’editore neofascista a Più Libri Più Liberi? Parla Zossolo (Welcome to favelas): “Polemichina per far parlare di un mondo moribondo”
  • Abbiamo capito perché è la serie preferita di Jeremy Clarkson: percula eolico, fotovoltaico e auto elettriche (Tesla). Ed è politicamente scorrettissima

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo capito perché è la serie preferita di Jeremy Clarkson: percula eolico, fotovoltaico e auto elettriche (Tesla). Ed è politicamente scorrettissima
  • Ma cosa ha lasciato Verdone agli italiani? Una “Vita da Carlo” e un dizionario di battute. E la serie su Paramount+ ci racconta che i giovani meritano fiducia

    di Ilaria Ferretti

    Ma cosa ha lasciato Verdone agli italiani? Una “Vita da Carlo” e un dizionario di battute. E la serie su Paramount+ ci racconta che i giovani meritano fiducia

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Dagli strip club agli Oscar. Vera ci racconta “il lavoro più bello del mondo” tra uomini sottomessi, soldi a palate, amori e dolori di una “bitch” arrivata a Hollywood

di Vera Gemma

Dagli strip club agli Oscar. Vera ci racconta “il lavoro più bello del mondo” tra uomini sottomessi, soldi a palate, amori e dolori di una “bitch” arrivata a Hollywood
Next Next

Dagli strip club agli Oscar. Vera ci racconta “il lavoro più...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Chi siamo
  • Privacy