image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Ok, ma che caz*o è l’intimacy coordinator, l’esperto che Emma Stone ha usato per le scene di sesso in “Poor Things”?

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

20 febbraio 2024

Ok, ma che caz*o è l’intimacy coordinator, l’esperto che Emma Stone ha usato per le scene di sesso in “Poor Things”?
“Poor Things” è un successo candidato agli oscar di cui si è parlato molto. Ma Emma Stone come è riuscita a gestire tutte quelle scene di ses*o? A spiegarlo è stata lei, che ha parlato di un esperto, l’intimacy coordinator. Ma di cosa si tratta? Di una cosa molto “woke” ma sempre più richiesta a Hollywood. E in Italia?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Ma come fa Emma Stone a girare tutte quelle scene di sesso in Poor Things? È il secondo mestiere più antico del mondo, eppure si sta facendo strada adesso nel mondo del lavoro e nel prossimo futuro sarà una delle figure più ricercate nelle produzioni di cinema e serie: si tratta dell’intimacy coordinator, che non è l’armocromista della lingerie. Subito dopo il mestiere più antico del mondo nacquero infatti le regole: “Questo se po’ fa’, questo nun t’azzarda’”. Ma l’intimacy coordinator ha un linguaggio tutto suo che non può non affascinare da quanto è turbowoke. Riassumendo, tra le varie dichiarazioni che si trovano in giro, l’intimacy coordinator parla più o meno così: “La nostra funzione è creare uno spazio sicuro, un safe space, in cui gli attori possano coreografare le loro scene intime senza che la loro personalità possa sentirsi in alcuna maniera violata, gli attori si evolvono, magari possono essere diversi dal giorno in cui hanno firmato il contratto che prevedeva alcune scene o alcune situazioni posturali, ecco, il nostro compito è di dialogare, giorno per giorno con gli attori, per capire come stanno vivendo la loro quotidianità, per comprendere a fondo la sensibilità di quel determinato giorno”.

Emma Stone in “Poor Things”
Emma Stone in “Poor Things”

E non si capisce bene se l’intimacy coordinator sia la figura che dice al regista “no, guarda, stamattina l’attrice non aveva avuto il suo latte d’avena quindi la scena non la possiamo girare come l’avevi pensata”, oppure se il suo ruolo è dire all’attrice “senti, carina, qui c’è il contratto, l’hai firmato, l’attore deve infilarti un dito nell’orecchio, adesso io capisco che l’orecchio è una parte molto intima, ma tu devi staccarti dal tuo orecchio secondo il metodo Swarosky, fai finta che sia l’orecchio di un’altra che stamattina si è scofanata litri e litri di latte d’avena. Al limite, se proprio proprio, mentre girate la scena, tu senti cose tipo un attacco di panico, o ti viene da vomitare, diccelo prima perché non è bello da vedere e comunque lì c’è un secchio”. Poi l’intimacy coordinator va dal regista e gli dice: “Tutto a posto, le ho detto che il suo orecchio non è il suo e ho messo un secchio nel caso le venga da vomitare”. Perché, è bene non dimenticarlo mai, nelle oramai infinite supercazzole dei woke, che l’intimacy coordinator è pagato dalla produzione e un orecchio non vale un giorno di ritardo nelle riprese.

Emma Stone in “Poor Things”
Emma Stone in “Poor Things”

Detto questo, in America, soprattutto dopo il #metoo, l’intimacy coordinator va alla grande, il che è strano, perché è una figura professionale che ti dice in che posizione devi metterti per girare quella scena intima e che devi stare tranquilla, che non succede nulla di male, che lo fanno tutti, che è più o meno quello che dicevano alle attrici i presunti stupratori. Anche in Italia esistono scuole per intimacy coordinator, sono scuole private e sinceramente non saprei se se ne esce con un titolo di studio o con che cosa. Gli intimacy coordinator sono di solito – così hanno scritto, giuro – sessuologi, terapisti di coppia e coreografi. Adesso, io non ho mai incontrato né un sessuologo né un terapista di coppia che fosse anche coreografo, però boh: me li immagino nudi, col cilindro e il bastone, che ballano il tip tap schivando piselli. Ma la mia fantasia è strana, lo so. In Game of Thrones sono stati usati molti intimacy coordinator, immagino quei poveretti durante le scene orgiastiche. In Italia si è fatto ricorso a questo genere di professionalità per la serie “Gigolò per caso”. In “Povere creature!” Emma Stone si è avvalsa di un intimacy coordinator. Dopo avere visto il ballo del qua qua a Sanremo ho notato che John Travolta non si trovava in uno spazio sicuro, non l’ho visto a suo agio, quindi consiglierei un intimacy coordinator anche per futuri balli del qua qua.

Emma Stone in “Poor Things”
Emma Stone in “Poor Things”
https://mowmag.com/?nl=1

More

The Iron Claw non è un film sul wrestling: è femminista come Poor Things, un ritratto di famiglia (rovinata). Ecco perché

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

macho men

The Iron Claw non è un film sul wrestling: è femminista come Poor Things, un ritratto di famiglia (rovinata). Ecco perché

Ecco perché Poor Things di Lanthimos vincerà l’Oscar

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

favola dark

Ecco perché Poor Things di Lanthimos vincerà l’Oscar

Volete un film femminista? Altro che Barbie e Paola Cortellesi, guardatevi “Povere creature”, con la Bella di Emma Stone che trae dalla fi*a conclusioni sulla natura del mondo

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Tutti d'accordo

Volete un film femminista? Altro che Barbie e Paola Cortellesi, guardatevi “Povere creature”, con la Bella di Emma Stone che trae dalla fi*a conclusioni sulla natura del mondo

Tag

  • Film
  • Hollywood

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Le pagelle di Nuova Scena: Fabri Fibra maestro (9), Geolier e i napoletani spaccano (8) e Rose Villain (5) rimandata alla prossima puntata: ma l’hip hop è vivo o morto?

di Emiliano Raffo

Le pagelle di Nuova Scena: Fabri Fibra maestro (9), Geolier e i napoletani spaccano (8) e Rose Villain (5) rimandata alla prossima puntata: ma l’hip hop è vivo o morto?
Next Next

Le pagelle di Nuova Scena: Fabri Fibra maestro (9), Geolier e...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy