Unico grande evento estivo nella ridente Tortoreto, provincia di Teramo, cittadina di 11mila anime arrotondando per eccesso. Oltre alle sacre e rituali sagre di paese con liscio e fuochi d'artificio, sui social c'è stato enorme battage mediatico locale per il 'concerto' di Clara, il 50 % vocale dell'ultimo tormentino estivo di Fedez, il cui titolo ora potrebbe suonare come una 'profezia' autoavverante: "Scelte Stupide". E vedremo perché. Intanto, gaudio e giubilo nel 'regno'! La cantante s'è epifanizzata in piazza Carducci la sera dell'8 agosto e per convogliare gli scalpitanti fan della nostra, il Comune ha messo a disposizione addirittura navette gratuite per raggiungere la pregevole location senza intoppi o che si creasse troppa ressa. I numeri dichiarati dalla stampa locale l'indomani sono roboanti: 10mila partecipanti, a ingresso gratuito, un successo senza se e senza ma. Eppure, c'è chi non concorda. La consigliera provinciale Libera D'Amelio rilascia una nota, ripresa finora da qualche testate online, in cui racconta come si siano svolti realmente i fatti: innanzitutto, non ci sarebbe stato alcun vero e proprio 'concerto' di Clara, come annunciato. L'artista, stando a D'Amelio, si sarebbe presentata sul palco verso le 23 (alla faccia dell'orario previsto ossia le 21.30, ndr). Prima di lei, dj set e ballerine che avrebbero calcato la scena per un'ora e mezza. La 'protagonista' della grande soirée, invece, resta sul palco della piazza per 40 minuti circa, ripetendo 4 canzoni a nastro. Il tutto per un cachet di 46.200 euro. Esosa o meno che possa essere considerata, da dove salta fuori questa cifra? MOW ha sentito D'Amelio e ci siamo fatti raccontare, per intero, ciò che assumerebbe tutti i contorni di un gran bel 'bluff' in piazza. Oppure no? Mettetevi comodi.
Per prima cosa, D'Amelio tiene a precisare che la piazza (o 'rotonda') Carducci in questione abbia una capienza di "4000 persone al massimo", come rende conto nella sua nota. "Un numero che risulta da rilievi che ho condotto insieme ad architetti e ingegneri, all'indomani dell'evento. Ovviamente, per questioni di sicurezza, non sarebbe possibile ospitarne così tante persone in ogni caso. Quindi il dato di 10mila partecipanti non può essere nemmeno lontanamente verosimile". Qui, dunque, non stiamo parlando di un 'flop' della cantante Clara, come altri hanno pur riportato, ma di una mossa del Comune di Tortoreto che avrebbe voluto, per usare un eufemismo, gonfiare un pelo l'affluenza alla manifestazione gratuita, per sgargianteggiare sui social - e fornire un 'perché' ai soldi spesi. Già dai video che riportano la cronaca trionfalistica del 'concerto', qualcosa non quadra: vediamo soprattutto le immagini del dj set danzante misto a qualche apparizione di Clara (col pubblico che, tra l'altro, nemmeno canta insieme a lei). Che imbarazzo. Per quanto il titolo non lasci scampo a equivoci di sorta: "Diecimila persone per Clara a Tortoreto". Ma quando (e dove) mai?
Ora veniamo al 'concerto', costretti a mettere il termine tra virgolette perché così è stato annunciato ma si sarebbe trattato, sempre stando a quanto riporta D'Amelio, di 40 minuti di esibizione in cui Clara avrebbe cantato '4 brani in totale'. Ma in che senso? Li ha forse fatti al ralenty, alla moviola? L'artista ha reso omaggio ai Pink Folyd? No, avrebbe semplicemente ripetuto per quel lasso di tempo le sue 'hit più conosciute', di fronte a un pubblico, come abbiamo visto, non molto coinvolto. "Il Comune avrebbe potuto - specifica D'Amelio - definire la serata 'un dj set con Clara special guest' perché di questo si è trattato. Chiamarlo addirittura 'concerto' è errato nonché pubblicità ingannevole. Il cachet da 46.200 euro, poi, risulta ancora più assurdo per una performance del genere. Tengo a precisare come l'artista non abbia alcuna responsabilità, ma il Comune, nella persona dell'Assessore al Turismo Giorgio Ripani avrebbe potuto destinare quei soldi a ben altre urgenze locali. Per quanto il cachet minimo da dare a un cantante di una certa fama, magari uno che abbia partecipato all'ultimo Sanremo, per partecipare a una festa in piazza o sagra sia di 30mila euro, qui non si può parlare di 'concerto' ma al massimo di una ospitata. Quindi il compenso avrebbe dovuto aggirarsi intorno ai 5mila euro, al massimo".
30mila euro sarebbe, dunque, il minimo sindicale richiesto da un qualsiasi cantante 'di una certa fama, ovverosia che abbia almeno partecipato all'ultimo Sanremo' per fare un concerto in piazza, dunque? "Sì", risponde D'Amelio. "E non solo in Abruzzo, penso si possa dire lo stesso su scala nazionale". Estate 2025, salta fuori che le feste in piazza siano in pratica l'El Dorado per gli artisti, il paesino dei balocchi in cui guadagnano davvero. Oppure no? E soprattutto: da dove arrivano tutti 'sti soldi?
In questo caso, il cachet non l'avrebbe offerto uno sponsor privato, come è invece successo per i 100K euro di Fedez alla chiacchierata Festa dello Stocco in quel di Cittanova. No, D'Amelio spiega che i 46.200 euro per Clara siano il ricavato di "un anno di tassa di soggiorno" in quel di Tortoreto (che, per completezza, andrebbe da un euro a un euro e cinquanta a cranio foresto, ndr). Qui l'Assessore Ripani, sì abbiamo sentito anche lui per completezza, conferma: quella somma proviene dalla tassa di soggiorno annuale guadagnata dal turismo a Tortoreto, "ma ne costituisce soltanto una parte. L'intero ricavato 'stagionale' ammonta intorno a oltre 500mila euro". Insomma, i due politici bisticciano, come è uso e costume, e ve ne abbiamo riportato entrambe le versioni.
Ma spunta un altro dettaglio che, onestamente, troviamo piuttosto singolare: l'estate scorsa la cantante chiamata a esibirsi nella piazza Carducci di Tortoreto fu Noemi, con un concerto vero e proprio, senza 'aiutini' e dj set, proponendo tutto il suo vasto repertorio. Per un cachet di poco superiore a quello di Clara: intorno ai 47mila euro. Possibile mai? Sì. Perché le cifre sono riportare sul sito de Comune di Tortoreto, quindi pubbliche e consultabili da chiunque, in qualsiasi momento. Quella che fa riferimento al compenso di Clara è la determina 213, del maggio scorso. Leggendola per intero, notiamo come la cifra sia destinata per intero alla MIA Srls, società che organizza eventi (la stessa che ha messo in piedi il live di Noemi la scorsa estate). E questi qua chi sono mo'? Abbiamo parlato anche con il Ceo della MIA Srls, Domenico Sistilli - che ci ha gentilmente risposto alla vigilia di Ferragosto mentre era in viaggio verso l'organizzazione di un altro evento, per avere anche la sua versione dell'accaduto. La trovate qui di seguito, non mancano dettagli piuttosto succulenti.
"Prima di tutto voglio dire che mi dispiace per Clara. Ho letto sul web titoli assurdi: dichiarano che lei si sarebbe presa mille euro al minuto per esibirsi. Non è assolutamente vero perché, tanto per cominciare, a Tortoreto non ha cantato 40 minuti ma almeno un'ora. È stato un concerto a tutti gli effetti e non ha ripetuto le stesse canzoni, se non ovviamente per i bis. Io c'ero e posso dirlo pacificamente. Chi contesta, invece, no. Quindi non so come o dove D'Amelio abbia preso le informazioni che va pubblicando. La cifra spesa dal Comune di Tortoreto per organizzare l'evento è stata di 46.200 e lo confermo. Ma questo non è il cachet di Clara. L'intera somma è servita per l'organizzazione del concerto che conta voci di spesa innumerevoli. Gliene elenco soltanto alcune, per darle un'idea: il service, le 27 persone che hanno lavorato per rendere possibile nella pratica la manifestazione, l'accomodation, le transenne e quant'altro. Io non sono tenuto a dirle a quanto ammonti la mia percentuale in qualità di tramite, perchè questo sono, ma 'solo' per le spese collegate a un evento del genere posso garantire che escano 12mila euro circa. Clara, o meglio il management, i produttori dell'artista, ha richiesto una cifra perfettamente consona al personaggio. Anzi, avrebbero potuto tirare su il prezzo, per esempio, facendo pagare il biglietto. Invece, l'ingresso è stato gratuito per tutti. Non so chi abbia messo in giro la voce delle 10mila presenze, ma le confermo che un numero del genere sia impossibile. Quella piazza non può contenere così tanta gente. Comunque, l'estate scorsa con Noemi il Comune ha tirato fuori più o meno la stessa cifra e non è nata nessuna polemica. Stavolta è successo per via di bisticci politici in cui non voglio nemmeno entrare perché non mi riguardano. Come non mi riguarda sapere da dove siano arrivati i soldi. Sono questioni che si vedranno tra loro, a livello comunale".
Ma, a questo punto ci spingiamo a chiedere, sempre parlando 'in generale' e visto che stiamo parlando con un esperto del settore, è vero che 30mila euro siano diciamo il minimo sindacale che un artista che abbia partecipato all'ultimo Sanremo richiede per un concerto in piazza d'estate?
"Premessa: non è il caso di Clara, il suo management ha fatto una richiesta super in linea per il suo concerto a Tortoreto. Quello che posso dire, però, è che molte volte i produttori di un artista totalmente o semi-sconosciuto soltanto l'anno precedente, vogliono cifre esorbitanti l'estate successiva se il cantante in questione ha partecipato all'ultimo Sanremo, non importa la posizione in classifica finale o l'effettivo 'successo' dell'artista. Questo però succede da sempre, mica da oggi. Con certi cachet astronomici non sono 'd'accordo' nemmeno io, per quel che può valere la mia opinione. Ma il mio lavoro è fare da tramite e quindi riportare al Comune che mi ha fatto richiesta di quello specifico personaggio, il compenso che il suo management desidera. Se poi il suddetto Comune accetta e trova i soldi per pagare tutto, nonostante l'eventuale oneroso cachet, l'evento si fa. Fine della storia".
A prescindere dalla guerra di Tortoreto (chi aveva mai sentito nominare questo posto prima d'ora tra l'altro oltre ai suoi 10mila abitanti?, ndr) e da Clara che, in buona sostanza, ci si è trovata in mezzo, una questione interessante emerge: sarà mica che i cantanti, considerando anche i nomi 'meno conosciuti' - e ne vediamo molti ogni anno sul palco dell'Ariston, vadano a Sanremo, spinti da management/produttori, proprio per fatturare fortissimo d'estate, con le feste nei paeselli tra sagre della brugola e affini? Un campo forse finora inesplorato, almeno a livello economico, ma che si presenta come un per ora ipotetico paradosso curioso assai, in questa estate priva di tormentoni ma pregna di sacre e irrinunciabili celebrazioni di stocco e associati...
Dopotutto, avrebbe perfino senso: con l'epidemia dei tour estivi cancellati, gli scarsi incassi effettivi ricavati dagli streaming nonostante gli sbandierati numeroni, i ridimensionamenti delle location in cui esibirsi causa poco o nullo pubblico disposto ad accollarsi il prezzo del biglietto, le sagre di paese potrebbero imporsi (o sono sempre state) una buona soluzione. Arrivi, canti, incassi le tue svariate migliaia di euro concordate per una sola sera a prescindire dall'affluenza di persone che vengono a vederti aggratis. Un'oretta e te ne vai, verso la festa del cinghiale rognoso di Capodicolla, dove da giorni c'è chi alacremente lavora per farti trovare il palco pronto (e a cui non devi un centesimo, ci pensa l'organizzazione pagata dal Comune o dallo sponsor privato), la gente sta in fibrillazione per l'arrivo di un vip mai avvistato prima da quelle parti, la copertura mediatica locale dirà poi, per tanti motivi, che sarà stato un successo col botto. Magari nascerà una polemica interna per il cachet che, con un po' di fortuna, raggiungerà rilevanza nazionale e così tutti finiranno per parlare di Capodicolla sotto l'ombrellone, tra indignati foresti e orgogliosi residenti. Usciranno articoli, editoriali, di Capodicolla (e di te, artista dell'ultimo Sanremo) parleranno alla tv e alla radio, per non considerare le catfight social scatenate dall'evento che era/non era proprio il caso di fare. Hai visto mai che conviene un po' a tutti?