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Micalizzi, fotografo sopravvissuto all'Isis,
diventa fumetto: "Non si muore di lunedì"

  • di Redazione MOW Redazione MOW

5 ottobre 2020

Micalizzi, fotografo sopravvissuto all'Isis, diventa fumetto: "Non si muore di lunedì"
È uno dei più richiesti fotografi di guerra al mondo, sopravvissuto allo scoppio di un razzo dell’isis in Siria nel 2019. È Gabriele Micalizzi. Esce la sua autobiografia a fumetti. Disegni di Elena Cesana

di Redazione MOW Redazione MOW

Hanno scritto di lui Rolling Stone: “Micalizzi non è un fotografo qualsiasi. È forse il più talentuoso e, sicuramente, temerario tra i colleghi italiani in circolazione. Fra i pochissimi rimasti, anche tra gli stranieri, pronti a schivare pallottole e bombe alla ricerca dello scatto perfetto”, così come il Corriere della sera: “Mai fidarsi delle verità di facciata, soprattutto se si tratta d’arrivare a Sirte e uscirne vivi: l’eresia di Gabriele Micalizzi è starci mesi quando non ci sta quasi nessuno” o Esquire: “Micalizzi è il fotogiornalista che oggi tutti cercano, dai grandi magazine alla moda. Ma lui non smette di fotografare per la storia...”.

È uno dei più richiesti fotografi di guerra al mondo, sopravvissuto allo scoppio dio un razzo dell’isis in Siria nel 2019. È Gabriele Micalizzi. Esce la sua autobiografia a fumetti. Disegno di Elena Cesana (già disegnatrice Sergio Bonelli), ampia parte è dedicata alle straordinarie fotografie di Micalizzi e molrti contenuti interattivi in “realtà aumentata” (Qr Code).

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Gabriele Micalizzi in Siria

11 febbraio 2019. Baghuz. Siria. Un colpo di RPG sparato dai miliziani dell’ISIS esplode a pochi passi da un fotoreporter italiano che viene gravemente ferito. Il suo nome è Gabriele Micalizzi, le sue fotografie di guerra sono famose nel mondo. Le protezioni che ha indosso riparano parzialmente il corpo investito dalle schegge e, ironia del destino, la macchina fotografica che sta usando in quel momento fa da schermo ai suoi occhi. Micalizzi è a terra, come sospeso tra la vita e la morte. In quei lunghi, infiniti momenti, si fanno strada i ricordi più vivi, quelli più forti, quelli che paiono ancora a portata di mano... i suoi ultimi anni, quelli della guerra, della prima linea, delle milizie dell’ISIS inseguite con una macchina fotografica dalla Libia alla Siria. Così, da quel momento a terra in cui la ghiaia si impasta con il sangue, nasce il racconto autobiografico a fumetti di un grande protagonista della fotografia di guerra di questo nostro, nuovo millennio.

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La copertina del fumetto

GABRIELE MICALIZZI

Milanese, fa parte di Cesura, un collettivo e laboratorio di fotografia che ha fondato insieme a Luca Santese e Andrea Rocchelli, il fotogiornalista rimasto ucciso in Ucraina nel 2014. Vincitore del Master of Photography, programma sulla fotografia con Oliviero Toscani in onda su Sky. Le sue foto sono state pubblicate sul New York Times, sul New Yorker, su Newsweek, sul Wall Street Journal... Quando viene ferito in Siria, Micalizzi sta lavorando per La Stampa, seguendo l’ultima offensiva dei curdi contro l’ISIS. Da Sirte a Kobane, dal Donbass ad Atene fino a Il Cairo, ha raccontato i più importanti scenari di crisi degli ultimi anni, affermandosi come uno dei principali fotoreporter italiani.

ELENA CESANA

Nata nel 1985 nel capoluogo lombardo, ha frequentato la Scuola del fumetto di Milano e disegnato per diversi editori, fino ad arrivare alle collaborazioni con Star Comics e Sergio Bonelli Editore. Lavora per diverse agenzie di comunicazione: The Bkink Fish, More Than 30 Seconds, Section 80, Kappa Co Comunication, The Big Mama, Utopia. In particolare, è disegnatrice Sergio Bonelli dal 2017.

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Tag

  • Fotografia
  • fumetto
  • Gabriele Micalizzi

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