Altre accuse nei confronti di Sean “P Diddy” Combs, dopo che lunedì 14 ottobre sono state intentate nuove cause contro di lui: sono sei le persone che lo accusano di avere "stuprato delle donne, di avere aggredito sessualmente degli uomini e di avere molestato un ragazzo di soli 16 anni". Lo ha riportato il The Independent ricordando che il processo avrà inizio il 5 maggio 2025. Tra i tanti che sono intervenuti su questo scandalo, una opinione particolarmente interessante l’ha detta Michele Caporosso, conosciuto al grande pubblico come “Wad”, giornalista e conduttore radiofonico di Say Waaad su Radio Deejay.
“Una cosa e solo una su Puff Daddy, e cioè facciamo schifo tutti, da lui in su”. Così ha esordito in un reel sui social che ha totalizzato quasi 200 commenti. E ha proseguito provando a raccontare il perché: “Puff Daddy merita ogni tipo di pena gli verrà data anche soltanto per quel video in hotel con Cassie e poi ovviamente per tutti gli altri reati gravissimi. C'è però qualcosa di molto brutto nella narrazione che Puff Daddy ha fatto negli ultimi anni e ci riguarda tutti. Partiamo per esempio dal cambio del nome Sean Combs, Puff Daddy, P Diddy, Diddy ma soprattutto Love. Per un periodo ha chiesto di essere chiamato Love, Amore. L'anno scorso ho pubblicato un album, si chiama The Love Album, l'album dell'amore. Dentro c'erano Barry Feet, The Weeknd, Justin Bieber, Mary J. Blige, Savage e molti altri che non mi ricordo. The Love Album, amore, la narrazione è quella dell'amore. Ovviamente c'è cascato chiunque. Io stesso ho suonato le sue canzoni in radio. Potrei anche averlo elogiato come l'iconico “goat” maturo, adulto, profondo. È un album che parla di amore. Un album tra l'altro prodotto dalla storica Motown Records”. Ma cosa c’entra questo storytelling con il quale si è presentato P Diddy? “Love, Puff Daddy, The Love Album. Parlava, ha parlato d'amore. Come se lui fosse l'amore. Tutti a cantare l'amore, tutti ad accettare questo racconto dell'amore che scopriamo oggi copriva un sistema criminale atroce. Quello che sto dicendo è che l'esempio di Puff Daddy è l'esempio della falsità, del doppiogiochismo che ci circonda, la puntata zero di come potrebbe esplodere questa epoca di comunicazione con valori positivi. Parlo degli artisti, dei brand, delle persone normali, tutti ormai fanno, facciamo una comunicazione sempre bella, sempre positiva, con valori positivi. Poi però scopri che dietro il più grande dei valori positivi, e cioè l'amore, si nasconde la più terribile delle esistenze umane. Il poeta diceva: “La gente non ci crede ma ci casca”. E ci siamo cascati tutti. E poi c'è un altro tema che vi pongo sotto forma di domanda, e cioè, la musica delle persone di merda va cancellata? Cioè, l'opera equivale all'artista, vedi, R. Kelly, Chris Brown o il più recente Puff Daddy? Ha senso ascoltare, trasmettere, parlare, dare spazio e tempo a artisti che hanno commesso reati così gravi, reati assurdi, imperdonabili?